Dal nostro corrispondente

Tutto esaurito e grande atmosfera all'ARC per Detroit-Valpo

Tutto esaurito e grandissima atmosfera all’Athletics-Recreation Center per Detroit-Valpo

VALPARAISO, Ind. – Dopo la miracolosa rimonta vincente di Valpo di un mese fa alla Calihan Hall di Detroit, era lecito aspettarsi di tutto dalla rivincita di sabato sera, tenutasi all’Athletics-Recreation Center di Valparaiso. O meglio, quasi tutto ci si poteva immaginare, ma non forse una partita dall’andamento così simile a quella precedente. E invece, proprio così è andata, con l’unica differenza che, in quest’occasione, sono stati i Titans a recuperare in maniera clamorosa uno svantaggio in abbondante doppia cifra durante gli ultimi minuti di partita, a danno degli increduli Crusaders che non sono riusciti ad arginare la prepotente rimonta degli ospiti.

VALPO-DETROIT, RIVALRY IN THE MAKING – Valparaiso era reduce da una pregevole doppia vittoria in Ohio, dove è stata capace di espugnare i campi di Cleveland State e Wright State. Due affermazioni vincenti che avevano permesso alla pattuglia di coach Bryce Drew di allungare ulteriormente il passo in testa alla classifica, e di presentarsi all’appuntamento contro Detroit conscia del fatto che, in caso di risultato positivo, si sarebbe già potuta mettere in tasca il primo posto in stagione regolare (che, ricordiamolo, porta con sé il notevole beneficio di ospitare il torneo di conference). Pure Detroit, dal canto suo, era in un buon momento, viste le 5 vittorie nelle ultime 6 partite, con l’unica sconfitta subita sul sempre insidioso campo di Green Bay. Scontato sottolineare come le aspettative createsi attorno a tale sfida erano notevoli, vuoi per le posizioni in classifica delle due squadre (prima, Valpo, contro seconda, Detroit), vuoi per gli ancor vivi strascichi degli ultimi scontri diretti — non solo la recente sfida giocata a Detroit, ma anche la vittoria dei Titans sull’Homer Drew Court nell’ultima finale del torneo di conference. C’è inoltre da considerare come, dopo la discussa dipartita di Butler verso la A-10, Detroit sia automaticamente subentrata nel ruolo di nemico pubblico numero uno di Valpo — ruolo che, appunto, fino a qualche mese fa apparteneva ai Bulldogs di Indianapolis. Sul fatto che Valparaiso e Detroit siano le due formazioni più talentuose della Horizon League, poi, non si discute nemmeno. Talento sostanzialmente personificato da Ryan Broekhoff e Ray McCallum, veri e propri simboli delle rispettive squadre che molto probabilmente anche in questa stagione si contenderanno il titolo di miglior giocatore di conference dell’anno. Ed è proprio la presenza in squadra di Broekhoff e MacCallum che, molto probabilmente, ha spinto gli scout di Phoenix Suns, Miami Heat e Houston Rockets — seduti non lontano dalla nostra solita postazione — ad avventurarsi in questo angolo d’Indiana, solitamente non molto frequentato da addetti ai lavori provenienti dal cosiddetto “piano di sopra”.

Ecco l'infuocata student section di Valpo, proprio nel momento in cui gli arbitri cercano di fermarne l'invasione di campo

Ecco l’infuocata student section di Valpo, proprio nel momento in cui gli arbitri cercano di fermarne la parziale invasione di campo

MAGICA ATMOSFERA – La tanto annunciata “sell-out crowd” della vigilia si rivela poi notizia fondata, tant’è che quando manca un’abbondante mezz’ora alla palla a due gli spalti dell’ARC sono già in buona parte affollati. Ci soffermiamo su questo particolare in quanto il “tutto esaurito”, a Valpo, non è cosa poi così scontata, nonostante i posti a sedere del palazzetto non siano molto numerosi, superando di poco le 5.000 unità. Il motivo è semplice, ed è da attribuire alla “concorrenza” delle high school locali, che da queste parti rappresentano l’attrazione cestistica numero uno. Ma se l’Indiana è universalmente conosciuta come “The State of The Game” un reale motivo ci dovrà pur essere, e non è certamente da collegare alla presenza degli Indiana Pacers, unica franchigia professionistica dello stato, ma bensì, appunto, soprattutto all’eccezionale ed unico richiamo che la pallacanestro delle high school riesce ad esercitare sulla gente. Ad ogni modo, tornando alla nostra Horizon League, l’atmosfera presente sabato all’Athletics-Recreation Center è di quelle magiche, grazie anche ad una student section rumorosissima, ed eccitata all’inverosimile dalla presenza delle telecamere di ESPN, che hanno sempre un effetto afrodisiaco sulle platee studentesche americane. E sono proprio gli studenti di Valpo che ci regalano quello che rimane l’highlight più significativo dell’intera serata, quando all’improvviso si scatenano in maniera totalmente inaspettata in un confusionario ballo che porta decine di loro — alcuni dei quali a bordo di tricicli o travestiti da pinguini (!) — a riversarsi prepotentemente sul parquet. Tutto sotto controllo, penserete. E invece non proprio, visto che tale, curiosa scena si svolge durante un timeout, cosa che ovviamente non può sfuggire all’attenzione degli arbitri, che reagiscono provando (con rivedibili risultati) a frenare l’irresistibile ondata studentesca.

Non è bastata a Valpo l'ottima prestazione di Matt Kenney, sesto uomo di lusso (Foto NWI Times)

Non è bastata a Valpo l’ottima prestazione di Matt Kenney, sesto uomo di lusso (Foto NWI Times)

CRUSADERS ALL’ARREMBAGGIO – Meravigliosi eventi folkloristici a parte, c’è anche una partita da raccontare. E che partita. Le fasi iniziali di gara sono tutte a favore di Valpo, che grazie a due immediate triple di Broekhoff — probabilmente ancor più caricato dalla presenza sugli spalti dei genitori, in visita dalla lontana Australia — si porta subito avanti. Sono Broekhoff e Matt Kenney i due mattatori principali per i Crusaders, mentre tra le fila dei Titans non si fa più di tanto notare Doug Anderson, atleta tra i più formidabili dell’intero panorama collegiale nazionale. Pure la stella McCallum stenta in avvio (soli 2 punti per lui nell’intero primo tempo), quando è il solo Nick Minnerath a farsi segnalare, e non solamente per i suoi vistosi tatuaggi. Gli 11 punti di Kenney in uscita dalla panchina, frutto di un pregevole 3/4 dalla lunga distanza, e gli 8 di Kevin Van Wijk contribuiscono in maniera decisiva a scavare il vantaggio in doppia cifra a favore di Valpo con cui si arriva all’intervallo (37-26).

TITANS, COMINCIA LA RIMONTA – Il secondo tempo si apre sulla falsa riga del primo, con Valparaiso salda al comando e apparentemente avviata ad un agevole finale di gara da poter controllare senza troppi affanni. La tripla di Will Bogan segnata contemporaneamente al fallo intenzionale di Jason Calliste su Bobby Capobianco sembra davvero rappresentare il punto di non ritorno per Detroit, che a questo si ritrova sotto di 15 (46-61) con soli 10 rimanenti minuti sul cronometro della partita. E invece, paradossalmente, è proprio quest’episodio a rianimare i Titans, la cui furiosa rimonta si completa grazie ad uno strabiliante gioco da 4 punti dello stesso Calliste, che con il tiro libero supplementare impatta il punteggio sul 63-63, chiudendo così un parziale di 17-2 a favore dei suoi. Purtroppo per Valpo, tale infrazione commessa da Erik Buggs rappresenta il suo quinto fallo, il che lo costringerà a passare in panchina gli ultimi 5 minuti di partita, duranti i quali il suo sostituto Lavonte Dority si rivelerà non all’altezza di rivaleggiare contro un pari ruolo del calibro di McCallum. Siamo dunque di fronte ad una sorta di overtime. Un overtime al quale, ovviamente, Detroit ci arriva con tutta quanta l’inerzia a proprio favore, ben rappresentata dal disinvolto linguaggio del corpo ora assunto da McCallum e compagni, che non esitano ad esibire tutta la propria ritrovata fiducia continuando a battere teatralmente le mani sul parquet.

Ray McCallum Sr., padre di Ray Jr. e allenatore dei Detroit Titans (Foto Anthony Gruppuso/US Presswire)

Ray McCallum Sr., padre di Ray Jr. e allenatore dei Detroit Titans (Foto Anthony Gruppuso/US Presswire)

MONDI A CONFRONTO – Sono proprio questi particolari che ci fanno riflettere sulla reale essenza delle due squadre, entrambe talentuose, ma estremamente diverse tra loro. Ci sembra chiaro come Valpo, da un lato, sia formazione quadrata e ordinata, offensivamente fluida e bella da vedere, composta da classici “bravi ragazzi” che nella loro vita extra-pallacanestro sono, nella maggior parte dei casi, veri e propri studenti modello. Detroit, dall’altra, ha un roster formato quasi esclusivamente da ragazzi di colore, ed è compagine che vive d’individualità, e della sfrontata arroganza della quale tali individualità sono portatrici (sull’andamento delle carriere accademiche dei Titans non ci possiamo, ovviamente, pronunciare). Insomma, gli stereotipi a cui un ateneo di tranquilla provincia midwestiana (Valparaiso), e un college urbano di una delle città più dure e problematiche d’America (Detroit) possono dare adito sono, per una volta, a nostro parere fondati, e prendono forma nelle rispettive formazioni cestistiche. La sensazione è che, mentalmente, siano i Titans ad essere più duri e determinati, e perciò — considerando l’essenziale parità a livello di talento tecnico tra le due squadre — ad avere le maggiori chance di spuntarla nell’ormai vicino torneo di conference, quando in palio ci sarà l’accesso al tanto sognato torneo NCAA.

Ottima prova da 15 punti, 6 assist e 5 rimbalzi per Ray McCallum (Foto Mike DiNovo/US Presswire)

Ottima prova da 15 punti, 6 assist e 5 rimbalzi per Ray McCallum (Foto Mike DiNovo/US Presswire)

TRIONFA DETROIT – Tornando alla partita, la specie di overtime di cui si era cominciato a parlare viene letteralmente dominato da Detroit, che chiude la partita con un impressionante parziale di 38-13 a proprio favore (84-74 il punteggio finale), finendo per ammutolire completamente il pubblico di casa. Il silenzio però non è totale, in quanto i numerosi tifosi di Detroit presenti all’ARC — la maggior parte dei quali indossa orgogliosamente delle magliette targate “313”, prefisso telefonico dell’area urbana di Detroit che viene spesso usato come simbolo di appartenenza geografica da parte degli abitanti della zona — si fanno ora decisamente sentire, dopo aver passato la prima mezz’ora di partita travolti dall’entusiasmo locale. Insomma, una vendetta con la “V” maiuscola per i Titans, che riscattano così in maniera ideale la sconfitta interna subita in simil maniera qualche settimana orsono. Per Valpo, invece, si può fare il discorso opposto, e la delusione è infatti facilmente riscontrabile dai commenti e dalle smorfie post-partita di coach Drew e dei suoi assistenti, Reverendo Roger Powell in testa. I Crusaders perdono così una grande occasione di chiudere i conti con un paio di settimane d’anticipo, il che comunque non significa che non abbiano più il destino nelle proprie mani, visto che in caso di vittoria in 2 delle ultime 3 partite riuscirebbero lo stesso a chiudere la stagione regolare in cima alla classifica. Un concetto, questo, sottolineato anche da Casey Shaw, l’ex “italiano” che anche ieri sera abbiamo incontrato nel dietro le quinte del dopo-partita. “È una sconfitta che fa male, ma che ci può stare — ci confida il marito di Dana Drew, sorella di Bryce e Scott, che poi implicitamente pronostica un prossimo re-match tra le due squadre — L’importante sarà portare a casa la vittoria tra qualche settimana; là sì, che bisognerà vincere a tutti i costi”. E non possiamo che dargli retta.

LE ALTRE – Detto della sfida tra Detroit e Valparaiso, passiamo velocemente in rassegna le recenti avventure delle altre squadre della Horizon League. Buonissimo momento per Green Bay, che esce anch’essa in maniera convincente dalla sua trasferta in Ohio, dove ha battuto Cleveland State e Youngstown State. Per quanto riguarda Wright State, già si è detto della sua sconfitta interna contro Valpo, che fa comunque seguito a tre vittorie consecutive. Così così il recente cammino dei Penguins di Youngstown St, in cui spicca la sconfitta sul campo di UIC al termine di una partita protrattasi sino al terzo overtime. A proposito di UIC, e dei cugini cittadini di Loyola, continua la loro caduta libera dopo il più che positivo avvio di stagione. Entrambe stanno continuando a fare fatica, riportando nell’anonimato la Chicago dei canestri collegiali, e facendo parte ormai in pianta stabile della seconda metà di classifica assieme a Cleveland St e Milwaukee, quest’ultima vera e propria squadra-materasso di stagione.

HORIZON LEAGUE STANDINGS

Valparaiso, 10-3, 20-7

Detroit, 10-4, 18-9

Green Bay, 9-5, 15-12

Wright State, 8-5, 17-9

Youngstown State, 7-7, 15-12

UIC, 6-7, 15-11

Cleveland State, 5-9, 13-15

Loyola, 4-9, 14-12

Milwaukee, 2-12, 6-22