Dal nostro corrispondente

VALPARAISO, Ind. – Nonostante la fine della stagione regolare sia ancora lontana, le gerarchie della Horizon League si stanno lentamente delineando, e Valparaiso si sta per ora confermando come indiscussa ammiraglia di conference. Le tre vittorie consecutive dei “nostri” Crusaders — due delle quali svoltesi davanti ai nostri occhi — non sono però solamente servite a spingerli solitari in vetta alla classifica, ma sono anche giunte al termine di partite bellissime, combattute, entusiasmanti, che hanno regalato una quantità davvero notevole di emozioni.

Kevin Van Wijk, olandese di Valpo decisivo nella vittoria di Detroit (Foto Andrew Weber/US Presswire)

Kevin Van Wijk, olandese di Valpo decisivo nella vittoria di Detroit (Foto Andrew Weber/US Presswire)

CHE IMPRESA A DETROIT – Tutto è cominciato giovedì 17 sul parquet della Calihan Hall di Detroit, Michigan, nell’attesissima sfida tra le due squadre più talentuose, pronosticate da tutti come le uniche candidate alla vittoria finale di conference. E lo spettacolo è stato sicuramente all’altezza delle aspettative, andando anzi persino a superare quelle che erano le speranze della vigilia. Dopo essere stata in svantaggio di ben 22 punti ad inizio secondo tempo, Valpo è infatti riuscita a recuperare e ad espugnare il difficile campo dei Titans grazie a due decisivi tiri liberi di Ryan Broekhoff quando mancava una manciata di secondi alla sirena. L’89-88 finale è dunque frutto di una rimonta per la quale usare il termine “epica”, per una volta, può sembrare assolutamente appropriato. La vena offensiva messa in mostra da Detroit nella prima metà di gara non sembrava tuttavia lasciare spazio a tentativi di rimonta da parte degli ospiti; anzi, tutto sembrava condurre ad una vera e propria figuraccia di Valpo, perlopiù in diretta TV nazionale. Su tutti, è stato Nick Minnerath ad assumere il ruolo di iniziale protagonista, chiudendo il primo tempo con 21 punti, frutto di uno stupefacente 8/9 dal campo, che lo metteranno sulla buona strada verso il massimo in carriera (36 in totale). Quella che per tutti doveva trasformarsi in un duello personale tra Broekhoff e Ray MacCallum, si è invece presto trasformato in una sfida all’ultimo colpo tra Minnerath e Kevin Van Wijk. L’olandese di Valpo è riuscito infatti a tenere a galla i suoi anche quando tutto sembrava andare a loro storto, grazie a 31 punti (13/15 al tiro) e alla sua solita, inesauribile tenacia. Sono poi anche due triple di Matt Kenney, ormai titolare fisso al posto di Ben Boggs, ad aver tagliato le gambe a Detroit nei momenti decisivi della partita, proprio mentre i Titans diventavano totalmente sconfusionati in attacco.

Matt Kenney, in crescita nelle ultime partita (Foto William Liu)

Matt Kenney, in crescita nelle ultime partita (Foto William Liu)

WRIGHT STATE, UN OSSO DURO – Reduci da tale, esaltante vittoria, sarebbe stato lecito aspettarsi un qualche calo di tensione da parte dei ragazzi di coach Bryce Drew, subito in campo dopo soli due giorni contro Wright State. Ed invece, la concentrazione esibita in campo è stata massima, concretizzatasi ancora una volta sotto forma di furiosa rimonta nei minuti conclusivi di partita, vinta con il punteggio di 69-63. Questa volta sono stati decisivi anche i 4.860 spettatori che hanno riempito gli spalti dell’Athletics-Recreation Center, creando un’atmosfera meravigliosa, rumorosa come forse mai l’avevamo sentita prima. Neanche a dirlo, è stato Broekhoff l’artefice principale di tale impresa. L’australiano, dopo un primo tempo da soli 3 punti, è esploso nella seconda metà di gara, piazzando 15 decisivi punti che hanno prima placcato e poi spento definitivamente la fuga di Wright State. 18 sarà poi il bottino totale di punti del #45, sempre più lanciato, a nostro (imparziale) parere, verso la conquista del secondo premio consecutivo come miglior giocatore di conference dell’anno. Ancora positivissime le prove di Van Wijk (18 punti pure per lui) e di Kenney, i quali non hanno perso il magico ritmo trovato due sere prima a Detroit. Soffermandoci per un attimo sui rivali di serata, bisogna sottolineare come i Raiders si presentassero all’ARC forti del miglior record di conference, unica squadra ancora imbattuta in stagione. Eravamo dunque curiosi di vederli all’opera, e non siamo certamente rimasti delusi. Su tutto, è stata la loro difesa che più ci ha favorevolmente impressionato, essendo riuscita per lunghi tratti a tenere a bada il superiore talento tecnico dei padroni di casa. Reggie Arcineaux e Cole Darling, poi, si sono confermati individualità dalle qualità tutt’altro che trascurabili, con quest’ultimo autore di 22 punti, massimo di partita per entrambe le formazioni. Non ci sorprende dunque poi così tanto la vittoria esterna (64-62) che i Raiders sono riusciti a strappare a Detroit nel loro successivo impegno.

Non è bastato Alec Brown a Green Bay, sconfitta a Valparaiso (Foto Jeff Hanisch/US Presswire)

Non è bastato Alec Brown a Green Bay, sconfitta a Valparaiso (Foto Jeff Hanisch/US Presswire)

GREEN BAY, BROWN NON BASTA – Passano quattro giorni, e si ritorna di nuovo in campo. Questa volta, è Green Bay a sbarcare a Valparaiso. Una Green Bay seconda in classifica proprio alle spalle dei Crusaders e reduce dalla larga vittoria casalinga su Cleveland State (77-50). Gran parte degli ottimi risultati ottenuti nella prima parte di stagione vanno senza dubbio attribuiti ai centimetri ed al talento di Alec Brown, di cui tutti fanno un gran parlare e per il quale si prospetta un più che luminoso futuro. Ciò che ci ha colpiti di Brown è stata la sua grazia ed eleganza, due attributi non proprio facili da spalmare su 216 centimetri d’altezza. I suoi 18 punti sono il massimo fatto registrare dai Phoenix nella partita, superati solamente dai 19 di Broekhoff. L’aussie ha confermato il personale trend degli ultimi tempi, che lo porta a nascondersi nella prima mezz’ora di gioco, per poi emergere sontuosamente nei finali di partita. L’avevamo constatato contro Wright State, e ne abbiamo avuto la conferma contro Green Bay, squadra ruvida che è riuscita a rimontare uno svantaggio di 16 punti (9-25) accumulato già a metà primo tempo. La difesa imbastita da coach Brian Wardle è stata l’arma decisiva che ha mandato completamente fuori giri i Crusaders, evidenziando quella che forse è la loro lacuna più grande, e preoccupante in chiave futura. Vale a dire, la mancanza di giocatori (Broekhoff a parte) capaci di costruirsi un tiro dal palleggio, cosa che si evidenzia ogni qualvolta la squadra avversaria riesce a raddoppiare efficacemente l’australiano e a non concedere troppo spazio ai tiratori di Valpo solitamente appostati sul perimetro. Nonostante gli inceppi offensivi di fine primo tempo, poi trascinatisi pure nelle fasi iniziali del secondo parziale, Valparaiso è in ogni caso riuscita a riprendere il mano le redini della partita, anche grazie al gioco sotto canestro di Van Wijk, come al solito efficacissimo. 73-61 il punteggio finale in favore dei Crusaders, sempre più lanciati in vetta alla classifica di lega.

DIETRO, LA BAGARRE – Già si è detto dell’importante affermazione di Wright State a Detroit, contro dei Titans che hanno così incassato la seconda sconfitta casalinga nelle ultime tre partite, dopo che nella prima parte di stagione si erano dimostrati pressoché imbattibili sul parquet di casa (9 vittorie su 9). I Raiders sono però poi scivolati a Chicago contro UIC, che era stata a sua volta battuta da Detroit una settimana prima. Insomma, alle spalle della (al momento) intoccabile Valparaiso c’è la bagarre, infoltita ancora più da Green Bay e Youngstown State, anch’esse appollaiate a metà classifica. Quest’ultima è in striscia vincente da 3 partite, dopo la scoppola casalinga (-41) subita contro Detroit e la sconfitta in overtime di Green Bay, e pronta ad ospitare Valpo, che sbarca in Ohio mercoledì prossimo per provare a dare ulteriore slancio alla propria fuga. Il tutto, mentre Milwaukee continua ad arrancare in fondo alla classifica (1-6 il suo record) e Cleveland State e Loyola proseguono i loro difficili momenti.

HORIZON LEAGUE STANDINGS

Valparaiso, 6-1, 16-5

Wright State, 5-3, 14-7

Detroit, 5-3, 13-8

Green Bay, 5-3, 11-10

Youngstown State, 4-3, 12-8

UIC, 4-4, 13-8

Loyola, 2-5, 12-8

Cleveland State, 2-6, 10-12

Milwaukee, 1-6, 5-16