Come ogni settimana torniamo ad occuparci delle vicende che riguardano la Mountain West Conference, uno di quei raggruppamenti solitamente considerati minori ma che alla fine dell’anno, quando si comincerà a parlare di torneo potrà regalare diverse sorprese.

La scorsa settimana vi abbiamo raccontato della nuova esplosione di talento a UNLV, che però non è la squadra in questo momento più calda del lotto. Già, perché ci sono prima i New Mexico Lobos, graziati di un talento infinitamente inferiore, ma non per questo meno interessanti. In particolare oggi parliamo di un prospetto che potrebbe arrivare a giocare in un palazzetto poco distante da voi una volta terminata l’esperienza collegiale.

Stiamo parlando di Kendall Williams, playmaker al terzo anno e leader emotivo dei Lobos. Il ragazzo, prodotto delle high school californiane era infatti stato nel radar della locale UCLA, che lo aveva formalmente reclutato per la maggior parte del suo periodo liceale, salvo poi disinnamorarsi e sciogliere il patto con il giovane playmaker, che a quel punto si è accasato nel New Mexico.

Per i Lobos Kendall diventa immediatamente un leader, giocando da subito più di 30 minuti a gara e segnando, già nella stagione da freshman, 11.6 punti a partita con il 42.6 percento da 3, che tutt’ora rimane la sua miglior percentuale realizzativa nella speciale categoria. Arrivano presto anche gli onori della Mountain West Conference, che lo elegge prima Freshman of The Year e lo inserisce nel proprio quintetto ideale nella stagione da sophomore.

A livello tecnico Williams è considerabile come uno degli ultimi playmaker puri rimasti all’interno del panorama del college basketball. Non è mai sceso sotto i 4 assist di media, gli piace mettere in ritmo i compagni anche a costo di segnare cinque o sei punti in meno ma di uscirne con una vittoria, sintomo di mentalità vincente e di una maturità che non tutti dimostrano di avere anche a quell’età. I critici sostengono che debba ancora migliorare in diversi aspetti del gioco quali il cambio di ritmo, visto che fino ad ora ha dato il meglio soltanto in situazioni di gioco a metà campo, e nelle conclusioni attaccando il ferro, che per un playmaker sono sempre fondamentali. Difensivamente però è un giocatore versatile, in grado di marcare entrambi i ruoli di guardia grazie alle braccia lunghe e alla propria stazza non indifferente, il che non guasta mai soprattutto in orbita europea. Difficile che la NBA lo scelga al primo giro, e ancora di più che una squadra decida di tenerlo a roster, quindi, GM nostrani, se volete un playmaker sicuro su cui puntare, scegliete Kendall Williams.

Passiamo adesso all’attualità e alle sole due partite che hanno visto le nostre squadre impegnate nella notte.

Partiamo proprio da New Mexico, che è riuscita ad avere la meglio di USC sul parquet di casa col risultato di 67-75 grazie ai 17 punti di Hugh Greenwood, guardia sophomore e grazie ad un parziale di 25-6 dei ragazzi guidati da coach Steve Alford che si erano ritrovati sotto di 10 a 8 minuti dalla fine. Due triple del già citato Greenwood e in generale un’ottima prestazione dall’arco hanno però permesso ai Lobos di restare imbattuti (9-0) e di rivelarsi come prima forza della Mountain West incrementando addirittura il ranking della scorsa settimana da numero 23 a numero 18.

Veniamo ora alle note dolenti, con Colorado State che ha perso abbastanza nettamente il derby con Colorado col punteggio di 61-70 nonostante i 19 punti e 14 rimbalzi del leader incontrastato Colton Iverson. Partita mai in discussione, con i Buffaloes di Colorado in vantaggio anche di 25 punti durante il primo tempo grazie all’ottima prova del playmaker Spencer Dwinddle, autore di ben 29 punti ben completati dai 15 con 14 rimbalzi dell’ala Roberson. I Rams arrivano ad un record di 6-1, ad una vittoria dalla loro miglior partenza di sempre e da un ritorno nel ranking nazionale che manca addirittura dal 1954. Nulla è però perduto per questi Rams, che stanno dimostrando di essere una squadra solida che se la può giocare più o meno con chiunque. Finchè c’è Iverson, poi, c’è speranza.

Concludiamo come sempre il nostro report settimanale con i migliori giocatori della Mountain West per punti, rimbalzi e assist dandovi appuntamento a giovedì prossimo con nuove storie dalla nostra Conference.

PUNTI

1)      Jamaal Franklin (San Diego State) 19.9

2)      Michael Lyons (Air Force) 19.6

3)      Deonte Burton (Nevada) 18.9

4)      Anthony Bennett (UNLV) 18.7

5)      Derrick Marks (Boise State) 18.7

RIMBALZI

1)      Pierce Hornug (Colorado State) 12.0

2)      Colton Iverson (Colorado State) 11.2

3)      Jamaal Franklin (San Diego State) 10.7

4)      Mike Moser (UNLV) 9.2

5)      Kevin Foster (Fresno State) 8.4

Kendall Williams è il leader dei sorprendenti New Mexico Lobos

1)      Anthony Marshall (UNLV) 6.0

2)      Kendall Williams (New Mexico) 4.6

3)      Todd Fletcher (Air Force) 4.4

4)      Dorian Green (Colorado State) 3.7

5)      Derrick Marks (Boise State) 3.6