(sbnation.com)

(sbnation.com)

Nessuna sorpresa nella finale della SEC, difatti nemmeno l’Arkansas di Bobby Portis e Michael Qualls è riuscita anche solo ad impensierire l’armata Kentucky che giunge quindi al torneo NCAA con un record immacolato di 34-0 e sembra ogni giorno più inarrestabile. I Razorbacks reggono sostanzialmente i primi dieci minuti, dopodiché i ragazzi di Calipari decidono di mettersi a fare sul serio e piazzano un parzialone di 22 a 6 per concludere il primo tempo che li vede quindi avanti già di 16 lunghezze. Negli ultimi otto minuti della prima frazione Arkansas segna quattro punti, tutti da tiro libero, collezionando tre palle perse ed un poco invidiabile 0-8 dal campo.

Nel secondo tempo i Razorbacks cercano di tamponare la botta e riescono a riportarsi in singola cifra di svantaggio soprattutto grazie ad un battagliero Qualls autore anche di 8 punti consecutivi a metà secondo tempo, ma non appena la difesa dei Wildcats torna a chiudere i battenti è notte fonda per gli avversari che tempo 5 minuti si ritrovano con venti punti di svantaggio e devono definitivamente deporre le armi, con la partita che si conclude sul 78-63 Kentucky. Semplicemente troppo forti i Caliparis che mandano 9 giocatori a referto, tirano col 51% dal campo e sono chirurgi anche da oltre l’arco, tirando col 58% e con i gemelli Harrison che combinano per sei triple su otto tentativi e 26 punti punti complessivi. Naturalmente meritatissimo -e scontato- titolo ai Wildcats che arrivano al torneo NCAA come numero uno indiscussa e con sempre più serie possibilità di concludere una stagione immacolata alla voce sconfitte. La sensazione è che ci voglia proprio “una di quelle notti” in positivo per le avversarie o in negativo per Kentucky affinché la loro corsa possa fermarsi prima di alzare il trofeo di campioni NCAA.