Peyton Siva, un urlo liberatorio in una partita non facile sotto tanti punti di vista (AP Photo)

Peyton Siva, un urlo liberatorio in una partita non facile sotto tanti punti di vista (AP Photo)

#1 LOUISVILLE vs #2 DUKE 85-63

LOUISVILLE: Siva 16 (4 ast), Smith 23, Blackshear 4, Benahan 8, Dieng 16 (11 reb, 3 blk), Hancock 10, Ware 3, Van Treese 2, Harrell 2, Henderson 3

DUKE: Cook 12 (5 ast), Curry 12, Sulaimon 3, Kelly 7, Mas.Plumlee 17 (11 reb), Thornton 7, Hairston 5, Murphy, Mar.Plumlee, Jefferson

La sfida attesa tra due dei coach storici del panorama collegiale si conclude in un modo inaspettato, con il largo trionfo di Pitino su Krzyzewski che si è dovuto piegare ad una squadra più forte, più in forma e che nel finale aveva il proprio fattore emotivo a proprio favore

I primi minuti sono una sfida tra i due numeri 4, emblema perfetto della differenza di approccio da parte dei due allenatori: Chane Behanan cerca di alzare il volume dell’intensità dando spessore a rimbalzo e giocate di pura energia, mentre dall’altra parte Ryan Kelly studia le mosse della difesa Cardinal per colpire da 3 o mettere in ritmo i compagni.

Le due squadre mantengono un grande equilibrio nella prima parte mettendo in campo una gran voglia di vincere e lottando letteralmente su ogni pallone vagante. Louisville dà l’impressione di poter svoltare la gara in qualunque momento, ma la regolarità di risposta di Duke è impressionante. Duke agguanta il primo vantaggio sul 17-15, ma Russ Smith prima e Peyton Siva dopo rimettono L’ville avanti, riuscendo anche a far spendere il terzo fallo a Kelly, che contro la zona di Pitino è fondamentale.

La bellezza della partita è però interrotta da un bruttissimo episodio. L’inquadratura è su Tyler Thornton che ha appena segnato un tiro aperto da 3, si gira e la sua faccia è un misto tra terrore ed impressione. L’inquadratura si sposta su 3 giocatori di Louisville che sono nella loro area piegati da quello che è appena successo: Kevin Ware, nel cercare di contestare il tiro di Thornton cade nel peggiore dei modi sulla sua gamba destra; l’immagine che si vede è proprio l’arto che come uno stuzzicadenti si spezza in due davanti alla panchina della sua squadra. Le sue urla di dolore, il silenzio dentro tutto il Dome, le lacrime di avversari e compagni, alcuni accompagnati da rigetta menti di stomaco sono una scena che tutti avrebbero voluto evitare. Anche Pitino in lacrime nel momento in cui viene portato in ospedale.

In un clima surreale si riprende a giocare, difficilissimo per tutti ma purtroppo the show must go on, nonostante tutto e tutti. E lo spettacolo c’è perché le due squadre giocano veramente una grande partita anche dopo un fatto tremendo come quello successo pochi minuti prima.

Seth Curry non riesce a superare adeguatamente la difesa dei Cardinals, ma fortunatamente dalla lunetta Hairston, Cook e Thornton non sbagliano, dando la possibilità a Duke di rimanere a contatto alla fine del primo tempo, che si chiude sul punteggio di  35-32.

Nel secondo tempo finalmente si rivede Seth Curry, che comincia a macinare un po’ di gioco e ritrova la via del canestro con 5 punti istantanei. Lo stesso fa finalmente anche Mason Plumlee, assente ingiustificato nel primo tempo che mette in difficoltà un Dieng che fino a quel punto aveva fatto il vuoto nella sua area. Louisville tira male ma non si dà certo per vinta e con il solito Russ Smith si riprende il controllo della gara e raggiunge il +7 (49-42) a 13 minuti dal termine, un’enormità visto l’equilibrio tra le due squadre.

I ragazzi di Pitino sembrano in totale controllo mentre i Blue Devils annaspano cercando di riprendere la gara con il tiro da fuori ma con troppa fretta nelle esecuzioni, mentre dall’altra parte Gorgui Dieng diventa un problema con 8 punti consecutivi che cacciano Duke a -15 a metà tempo.

Un parziale di 20-4 che sembra distruggere definitivamente i sogni di Final Four di Coach K e soci, sotterrati dalla grande reazione dei Cardinals nel secondo tempo guidati da un Peyton Siva che ha fatto a fette la prima linea difensiva . A 6 minuti dalla fine la partita si avvia verso la conclusione con pochi sussulti se non qualche timida reazioni da parte degli inseguitori, ma troppo pochi e in ritardo per riaprirla.

Finisce 85-63, Louisville vola ad Atlant da grande favorita ma il pensiero in questi giorni principalmente andrà al povero Kevin Ware, come ha dimostrato Chane Behanan alla ine indossando la sua jersey in panchina e nei festeggiamenti finali.