Dwayne Evans (Saint Louis) in mezzo ai lunghi di New Mexico State. 24 punti per lui (AP Photo/Ben Margot)

Dwayne Evans (Saint Louis) in mezzo ai lunghi di New Mexico State. 24 punti per lui (AP Photo/Ben Margot)

#3 MICHIGAN STATE vs #14 VALPARAISO 65-54

La prima partita della Region ha avuto ben poco da dire di interessante se non che la squadra di Tom Izzo sembra veramente in un ottimo periodo di forma e che la squadra risponde benissimo ai suoi comandi.

La gara è già finita alla fine del primo tempo con gli Spartans avanti 35-18 grazie alla grande difesa fisica attuata sul pericolo numero 1 dei Crusaders Ryan Broekhoff, il quale non ha potuto creare né per sé neè per i compagni, e ala grande vena sotto i tabelloni di un incontenibile Derrick Nix. Nel secondo tempo la squadra di Bryce Drew riesce a recuperare un po’ di terreno nel finale, ma il solco era già stato segnato nei minuti precedenti.

Alla fine per Nix il tabellino parlerà di 25 punti e 13 rimbalzi, ben coadiuvato da un Keith Appling da 15 punti e 6 rimbalzi. Dall’altra parte saltano agli occhi i 15 punti di Ben Boggs ma soprattutto il 2/11 al tiro di Broekhoff.

 

#6 MEMPHIS vs #11 SAINT MARY’S 54-52

Ben più movimentata invece la sfida per decidere la prossima rivale di Michigan State, nonostante all’inizio sembrava che la partita seguisse lo stesso scenario della partita precedente.

La combo formata da Joe Jackson e Tarik Black sembrava di difficile risoluzione per i Gaels, che dall’altra parte del campo non riuscivano in nessuna maniera a sfruttare al meglio le continue invenzioni di Dellavedova dal pick and roll.

Dopo un primo tempo chiusosi sul 32-22 per i Tigers, Saint Mary’s prova a reagire prima che sia troppo tardi e sfruttando l’altro lato della medagli di Joe Jackson riesce a recuperare e ad arrivare ad un solo possesso di distanza a metà tempo. Memphis si regge solo sulla difesa del canestro di DJ Stephens ma fortunatamente riesce a tenere il vantaggio senza problemi. La partita sembra finita sul +6 a 24 secondi dalla fine, ma prima Waldow, la tripla di Petrulis (intervallata dall’1/2 dalla lunetta di Stephens) e la palla persa di Jackson danno la possibilità ai ragazzi di Bennett di attuare la beffa con l’ultimo possesso che però prende le forme dell’airball di Dellavedova che chiude la gara sul 54-52, prima vittoria al Torneo di Josh Pastner.

Miglior giocatore della partita sicuramente DJ Stephens, che oltre ad alcune schiacciate dall’alto tasso di spettacolarità, finisce la partita con 9 punti e 8 stoppate. Ben anche i 12+7 di Black, mentre per i Gaels Dellavedova chiude con 10 punti, 7 assist ma anche 6 palle perse.

 

#4 SAINT LOUIS vs #13 NEW MEXICO STATE 64-44

Il punteggio potrebbe far pensare ad una partita senza storia ed in un certo senso per 38 minuti è stato proprio così.

Saint Louis è partita fin da subito con il piede sull’acceleratore con la solita ricetta di Jim Crews fatta di tempi difensivi precisi e di pallacanestro offensiva di squadra, anche se ad elevarsi nei Billikens è il solito Dwayne Evans che riesce a penetrare la difesa degli Aggies con continuità, permettendo ai suoi di andare al riposo sul 29-16.
Nel secondo tempo New Mexico riesce a prendere contatto a 14 minuti dal termine, che con Ross-Miller e Barry riesce a risicare lo svantaggio a 6 lunghezze. Saint Louis però è squadra quadrata e non si lascia cerrto sorprendere, piazzando un parziale di 10-1 che taglia le gambe alla gara e li porta a vincere con un eloquente 64-44.

Evans chiude la gara con 24 punti e 6 rimbalzi a cui fanno eco i compagni di frontline Cody Ellis (12 e 6 rimbalzi) e Cory Remekun (11 e 6 rimbalzi). Per New Mexico State Bandja Sy nonostante la brutta serata al tiro (6/20) finisce con 17 punti, 9 rimbalzi e 3 rubate.

 

#5 OKLAHOMA STATE vs #12 OREGON 55-68

Il primo upset nella Region arriva nella sfida tra Cowboys e Ducks, anche se non possiamo parlare di vera e propria sorpresa, visto che fin dalla compilazione del bracket è rimasta amara la scelta di dare solo un seed 12 a Oregon, formazione che quest’anno ha giocato una stagione più che positiva.

E la partita dimostra proprio quanto sia errata quella posizione per i ragazzi di Dana Altman, che dopo 10 minuti di equilibrio riesce a prendere il vantaggio che manterrà fino alla fine, sfruttando le brutte percentuali di Oklahoma State, lasciata in mano ai soli Marcus Smart e Markel Brown, mentre gli altri fanno la parte degli assenti ingiustificati.

Arslan Kazemi fa il vuoto a rimbalzo prendendo sempre in contropiede i lunghi Cowboys, Carlos Emory sfrutta nel migliore dei modi la non-difesa di Le Bryan Nash per punirlo ad ogni occasione e Dominic Artis guida bene la squadra anche se di fronte ha Smart, uno dei migliori difensori nel ruolo.

Il secondo tempo non cambia il ritmo della gara che si sposta sempre di più verso Oregon che non cede di un millimetro e nonostante qualche reazuione d’orgoglio di Smart, chiudono la gara 68-55.

Il tabellino dell’iraniano Kazemi dice doppia-doppia da 11 punti e ben 17 rimbalzi, mentre Dotson ed Emory chiudono rispettivamente con 17 e 12 punti (a cui aggiunge 9 rimbalzi). Nonostante la brutta serata al tiro Smart chiude con un tabellino impressionante per completezza: 14 punti, 9 rimbalzi, 4 assist e 5 rubate. Ma d’altronde stiamo parlando di uno dei migliori prospetti Nba.

 

#1 LOUISVILLE vs #16 NORTH CAROLINA A&T 79-48

Lo straordinario periodo di forma dei Cardinals non si ferma di certo di fronte alla modestissima North carolina A&T, ed infatti la sfida è già chiusa dopo meno di 10 minuti (22-7), visto che la fisicità degli uomini di Pitino è veramente troppo per i poveri Aggies e non fa che peggiorare nei minuti seguenti.

Timidissime reazioni per gli avversari, ma Russ Smith come sempre “get buckets” e chiude con 23 punti e 8 rubate, ed ora Louisville si prepara per la sfida contro la durezza di Colorado State.

 

#8 COLORADO STATE VS #9 MISSOURI 84-72

Si chiude la tremenda stagione di Missouri davanti ad una squadra che ha proprio nella grande carenza dei Tigers la propria forza, la concretezza.

Ed allora non c’è da stupirsi di questo risultato, perché Colorado State, nonostante arrivi da quella Mountain West che non è territorio fertile per squadre da Torneo, è riuscita a fare quadrato anche stavolta senza troppa fatica, indirizzando la gara alla prima occasione, allungando il divario a 10 punti già a metà primo tempo sfruttando la grande vena di Dorian Green e mantenendo un ritmo di gara non proprio loro ma ugualmente efficace.
Il secondo tempo, partito dal punteggio di 47-38, ha visto la rreazione dei ragazzi di Haith che hanno cercato di ricucire lo strappo nei primissimi minuti, arrivando fino al -4 con Oriakhi e Pressey, ma purtroppo è solo un fuoco di paglia. I Rams riprendono il pallino del gioco e sempre con Green in collaborazione con la presenza sotto i tabelloni di Colton Iverson rimettono la doppia cifra di vantaggio che manterranno fino alla fine, 84-72.

26 punti finali per Green, gran mattatore della nottata con 6/13 al tiro e 11/12 dalla linea della carità. Dall’altra parte non sono serviti i 20 punti e 7 assist di Phil Pressey.