L’ultima giornata del secondo turno del West Regional, ci consegna una conferma ed una delusione; se da una parte la #1 Arizona passa alle sweet 16 senza problemi, dall’altra la #3 Creighton delude e viene demolita senza mezzi termini dalla #6 Baylor.

BAYLOR#6 – CREIGHTON#3  85-55

Kenny Chery (Baylor) AP Photo

Kenny Chery (Baylor) AP Photo

Certamente nessuno soltanto sei settimane fa avrebbe scommesso qualcosa su Baylor e sul suo futuro in questo torneo NCAA, infatti la partenza 2-8 che i Bears avevano avuto nella Big-12 non lasciava certo spazio a speranze di gloria. Ed invece la trasformazione che Baylor ha avuto in questo breve lasso di tempo ha del miracoloso, regalandoci in questi giorni delle prestazioni ad altissimo livello. Al contrario Creighton ha profondamente deluso, già nella scorsa partita contro LA-Lafayette non aveva certo lasciato buone impressioni e la facilità con cui si è arresa ai muscoli dei Bears non lascia repliche, visto che i Jays non hanno mai avuto in mano le redini del match per nemmeno un secondo. Con 5 triple nei primi 7′ di gioco Baylor aveva immediatamente preso 9 punti di margine, vantaggio che è via a via aumentato nel corso del primo tempo e che è diventato di 20 punti, 40 a 20, sulla sirena con l’attesissimo Doug McDermott soffocato dalla difesa di Baylor che gli ha concesso solamente tre tiri dal campo ed un solo bersaglio. La squadra di coach Drew ha decisamente impressionato e sicuramente  tutte le squadre di questo regional saranno rimaste colpite da questi Bears e dalla forza che hanno messo specialmente sottocanestro, con il 7’1″ Isaiah Austin e il suo collega di reparto il 6’10” Cory Jefferson a dominare sotto i  tabelloni. Nemmeno nella ripresa la musica è cambiata anzi il vantaggio dei Bears non è quasi mai sceso sotto i 20 punti arrivando proprio nelle fasi finali a toccare i 30 punti per una vittoria ineccepibile. Con il 64% dal campo e concedendo solamente 21 rimbalzi agli avversari, per i Bears si aprono nuovamente le porte delle Sweet 16, come nei due precedenti anni pari, e la prestazione di squadra che hanno fornito contro Creighton con 5 giocatori in doppia cifra, guidati da Austin e Heslip con 17 punti, lascia ben sperare perchè dopo il viaggio in California per il Regional, possano tornare nel Texas per giocarsi a Dallas, praticamente in casa, le Final Four.

ARIZONA#1 – GONZAGA#8  84-61

In questi giorni a San Diego si è decisamente rivista l’Arizona che è rimasta imbattuta per svariate settimane e che è restata a lungo la #1 della nazione. Già perchè la notizia che ci arriva dalla California è che se i Wildcats continueranno ad essere questi, sarà una impresa titanica per chiunque poterli battere. Infatti Arizona ha spazzato via anche Gonzaga senza mezzi termini con il suo peso, il suo atletismo e la sua difesa fatta di mani veloci e gambe rapide che hanno fruttato 15 recuperi per 31 punti, e che già nel primo tempo aveva lanciato i Wildcats avanti nel match con un vantaggio che ha toccato anche i 21 punti.  Gli Zags hanno trovato solo nel finale del primo parziale alcune buone conclusioni, e il -13 con cui avevano lasciato il parquet per l’intervallo lasciava ancora qualche barlumedi recupero. Ma l’inizio della ripresa ha fatto subito capire che era solamente un fuoco di paglia, infatti i primi due possessi di Gonzaga hanno portato a due palle perse e 4 facili punti per Arizona, insomma il copione non era cambiato affatto, e tutto il resto del match non ha mai visto risalire gli Zags sotto i 15 punti di svantaggio che sono diventati 23 alla sirena finale. Non c’è dunque stata una partita epica come quella del 2003 fra queste due squadre terminata con un doppio overtime, ma un dominio incontrastato di Arizona che ora andrà ad affrontare San Diego State, una squadra già battuta in stagione proprio in questa stessa Arena. Nel tabellino marcatori ci sono i 18 punti di Aaron Gordon e Rondae Hollis-Jefferson per i Wildcats mentre per Gonzaga soltanto Przemek Karnowski con 14 e Kevin Pangos con 12 punti hanno raggiunto la doppia cifra.