Con una striscia vincente di 19 partite consecutive, e complice la duplice sconfitta di Syracuse, Florida ha conquistato la posizione #1 del seeding nazionale, raggiungendo questo meritato riconoscimento dopo un inseguimento che durava dal 2007. Come se non bastasse, con le due vittorie di questi ultimi sette giorni, molto più sofferte del previsto, possiamo già considerare Billy Donovan e i suoi  come i vincenti di questa stagione 2014 della SouthEastern Conference; sembra infatti altamente improbabile che nei quattro turni che mancano al termine della regular season Kentucky possa ricucire il gap di tre partite che la separa ora dai Gators. Discorso diametralmente opposto invece sulle posizioni di immediato rincalzo dove viaggiano ben 8 squadre nel breve spazio di quattro punti e dove tutto può ancora accadere da qui all’8 marzo.

Il campo di Oxford di Ole Miss (7-7) non è un terreno facile da violare per nessuno è le due partite che attendevano i Rebels dovevano essere una cartina tornasole dello stato di forma di Ole Miss che in queste ultime settimane hanno subito sconfitte a ripetizione. Il primo match contro Kentucky (11-3) è stato una vera sofferenza per tutti i tifosi Rossoblu che hanno assistito ad un lungo monologo dei Wildcats che hanno preso il comando con sicurezza già nel primo tempo terminato sul 42 a 25, e che hanno poi gestito a piacimento la ripresa chiusa con pochi patemi sull’ 84 a 70. Molto diverso al contrario è stato il match contro Florida (14-0) che giungeva a Oxford dopo avere difeso con molta ma molta difficoltà l’imbattibilità contro Auburn (4-10), capace di arrivare agli ultimi 120″ davanti agli avversari e che si sono arresi solo davanti ad un 4 su 4 nelle ultime battute del match da parte dei Gators. Alternanza di vantaggi, occasioni perse e grandi giocate da parte di entrambe le squadre e partita risolta solo sul filo di lana sul 75-71 per Florida con molto da recriminare da parte dei Rebels che hanno avuto fra le mani nell’ultimo minuto due triple per il sorpasso prima del canestro vincente di Michael Frazier, match winner e top scorer del match con 18 punti.

Julius Randle (Kentucky) AP Photo

Julius Randle (Kentucky) AP Photo

Oltre alla leadership ormai conclamata di Florida, anche le vittorie del weekend di Kentucky e Georgia (9-5) possono considerarsi ormai delle sentenze, infatti crediamo che ben difficilmente  le due squadre  possano essere scalzate dalle posizioni #2 e #3 del seeding avendo quattro e due partite di margine a sole due settimane dalla conclusione della regular season. Per  i Wildcats fondamentale è stato il successo in overtime contro Louisiana State (7-7) per 77 a 76 raggiunto con un tap-in vincente di Julius Randle a 3″ dalla sirena, dopo che anche i regolamentari avevano visto Kentucky raddrizzare il match proprio allo scadere grazie a Aaron Harrison. Per i Bulldogs invece la nona vittoria di questa regular season è arrivata contro South Carolina (3-11) per 73 a 56 in una trasferta alla Colonial Arena che non ha serbato alcun problema e che ha visto i Gamecocks andare sotto già alle prime battute della ripresa senza abbozzare minimamente un tentativo di recupero.

Settimana decisamente proficua per Arkansas (7-7) e Texas A&M (7-7) che grazie al percorso netto di due vittorie settimanali hanno aggunatato il gruppo che viaggia con il record del 50% e che si giocheranno molto probabilmente le posizioni dal 4° al 10° posto. Abbastanza preventivabili i due successi dei Razorbacks contro South Carolina e Mississippi State (3-11) i due fanalini di coda della conference, con un Anthlon Bell in grande spolvero; per gli Aggies, al contrario, se nel turno di mezza settimana si erano sbarazzati con facilità di Alabama (5-9) con un perentorio 63 a 48, molto più complessa è stata la pratica Tennessee (7-7). Ultimi minuti da non consigliare ai deboli di cuore, dopo che i Vols avevano ricucito un deficit di 8 punti in 180″ e avevano  consegnato a Jarnell Stokes il pallone della possibile vittoria, nei supplementari è stata una tripla vincente allo scadere di Fabyon Harris a dare  il 68 a 65 finale.

Anche Missouri (7-7) si è accodata al gruppone delle inseguitrici, raggiungendo la sua avversaria Vanderbilt (7-7) battuta in un testa a testa che sembrava prendere la strada di Memphis, prima che le Tigri di Mizzou con un secco 11-2 negli ultimi 4′ ribaltassero completamente a loro favore il match terminato sul 66 a 64, con i soliti Earnest Ross e Jordan Clarkson a firmare il match con 39 punti in coppia.