E la chiamano March Madness..perchè ti siedi stanco la sera dopo una giornata di lavoro, accendi il computer e credi ad un abbaglio. Missouri a pari punti con l’avversaria alla fine del primo tempo? Cosa succede?

La gioia di Kyle O'Quinn a fine gara.

Perché era praticamente impossibile non pronosticare Missouri vincente nella stesura del bracket. Tanta era la distanza tecnica tra le due squadre. Ma poi ti ricordi che questo è quel periodo dell’anno in cui succede l’impensabile. Capita cosi che un accoppiamento che passa sotto gli occhi di tantissimi, metta a confronto quella Missouri sopracitata con la quasi sconosciuta Norfolk State e ti accorgi che con il cronometro a scandire gli ultimi 20 minuti di gara, siano i Tigers quelli costretti a rincorrere. E la chiamano March Madness…

Ti accorgi, che in quella profondissima cultura sportiva americana, anche il popolo di twitter, improvvisamente non parli d’altro, con decine e decine di messaggi che si accavallano, oscurando anche quelli del presidente Obama. Ti accorgi, che oltre ai tifosi di Kansas, chiaramente di parte, un numero enorme di utenti, passi dalla simpatia per arrivare ad un passo prima o dopo il tifo per la cenerentola.

Chi va oltre, tifa per la vittoria dei meno quotati, contro la squadra più quotata, descritta da molti come probabile finalista nell’Olimpo delle migliori quattro. E le singole voci elettroniche diventino un brulicare di tifo e statistiche, tanto da coinvolgerti, nella crescente consapevolezza di partecipare ad un qualcosa di speciale a livello sportivo. E lo chiamano Upset.

E cosi si arriva all’ultimo minuto di gioco, con le parti invertite e con Missouri a sparare prima un vano tentativo da tre di Marcus Denmon; e poi a sparare l’ultima cartuccia dalle mani di  Phill Pressey, ma inutilmente. Il fischio finale dell’arbitro sancisce la fine di un film da Oscar sul piano sportivo. Gli abbracci degli Spartans, le facce sbigottite dei Tigers.

La corsa di alcuni addetti alle statistiche storiche a rintracciare episodi simili del passato, non deve cancellare il miracolo sportivo compiuto da questi ragazzi, o accostarlo ad altri. Non deve essere accomunato niente almeno per oggi pensi, per quanto hanno dato in campo. Resta poco in termini di energie probabilmente nel loro corpo. Ma non importa. Il loro spirito di sacrificio e determinazione è sublimato in una prestazione indimenticabile. Solo loro.

E a noi, con il nostro bracket oramai carta straccia, resta comunque un profondo senso di soddisfazione, miracolo della March Madness, per emozioni che realmente non si possono descrivere. E ad un certo punto forse non conta neanche farlo, perché questa virulenta influenza sportiva la devi prendere per capire, perché una volta che l’hai contratta, non ne vuoi proprio guarire. E una volta che passa purtroppo, non vedi l’ora che torni quel periodo dell’anno, in cui essa ti può colpire di nuovo. E lo chiamano solo Upset.

 

Round 2

Michigan St. – Long Island 89 a 67 : Gli Spartans hanno chiuso presto la pratica Long Island con un magnifico lavoro da parte di Daymond Green autore di 24 punti, 12 rimbalzi, 10 assists, 0 palle perse. Si, una tripla doppia per cominciare nel modo migliore possibile il torneo con i suoi compagni, e con la massima umiltà il ragazzo ha affrontato le domande dei telecronisti a fine gara, nel vano tentativo di ridurre l’importanza della sua prestazione. E una tripla doppia che lo colloca in un posto speciale: assieme a Magic Johnson e Oscar Robertson, i soli altri due giocatori nella storia del torneo ad avere realizzato più di una tripla doppia. Michigan State ha chiuso il primo tempo avanti 42 a 37, ed il secondo tempo avanti 47 a 30. Per LIU, Jamal Olasewere ha realizzato 17 punti e I suoi compagni Julian Boyd e C.J. Garner 15 punti a testa. Spartans stravincenti a rimbalzo: 42 per loro contro i 19 degli avversari.

Ancofa una volta, una magata tattica di coach Majerus.

Memphis – St.Louis 59-61 : Una Memphis irriconoscibile è stata costretta dall’avversari ad un  primo tempo chiuso sul 23 pari. Un punteggio davvero d’altri tempi. Partita non bella, ma per chi ama i tatticismi, imperdibile. Si gioca la partita che Rick Majerus aveva prefigurato. Si gioca la partita nei binari di St.Louis, attentissima in difesa nel mantenere al guinzaglio un attacco che di solito segna più di 75 punti di media. E alla fine ha avuto ragione lui, Majerus, indovinando la gara tatticamente e portando avanti la sua squadra a giocare la sfida contro gli Spartans. E’ upset, non clamoroso come quello di Norfolk State. Qui è l’organizzazione tattica dei Billikens la migliore chiave di lettura della partita. Tra i giocatori di questi ultimi, Kwamain Mitchell ha realizzato 22 punti. Per Memphis Will Barton ha segnato 16 punti. Tigers al 38.9% dal campo a fine gara. Magata di Majerus.

Florida – Virginia 71-45 : Gara davvero a senso unico quella giocata tra queste due squadre. I Gators hanno giocato in amministrazione controllata per tutta la gara e a velocità di crociera nel secondo tempo. Pur partendo male nei primi minuti della gara, la squadra si è ripresa nel primo tempo e ha tirato nel secondo con il 70% dal campo. Deve essere sottolineato che Florida è riuscita a stendere Virginia, tirando malissimo da tre (4 su 23), aspetto singolare questo visto che per 3-pt FGM sono i primi nella nazione. A livello di singoli, Bradley Beal ha segnato 14 punti e catturato 11 rimbalzi, e uscendo dalla panchina Casey Prather ha segnato il suo career-high di 14 punti. La difesa chiamata pack-line di Virginia, di norma ostica di natura, ha funzionato nei primi 5 minuti di gara, ma non ha trovato in seguito risposte all’attacco up-tempo di Florida e ne è stata falcidiata da un verso; dall’altro, il suo attacco ha stentato (38.3%), andando infine sotto a rimbalzo (21 a 36), concedendo cosi a Florida, tante, troppe seconde opportunità. Mike Scott è stato il miglior marcatore dei Cavaliers con 15 punti.

Missouri – Norfolk St. 84-86 : Una irriconoscibile Missouri ha affrontato un’indomabile Norfolk State soffrendo in modo imprevedibile fin dai primissimi minuti, rispetto a quanto pensabile alla vigilia, tanto da terminare il primo tempo 38 pari, e ricominciando il secondo tempo seguendo lo script del primo: rispondendo canestro dopo canestro all’attacco degli avversari, senza riuscire a produrre un minimo vantaggio. Tranne a 7:15 dal termine, 73 a 69 per loro, vantaggio durato poco. Si è giocato davvero pallone su pallone e Norfolk St. ha retto benissimo l’urto dell’attacco di Missouri. Gli eroi della serata portano i nomi per gli Spartans di Kyle O’Quinn, autore di 26 punti e 14 rimbalzi; e di Pendarvis Williams e Chris McEachin, autori di 20 punti. Gli altri hanno la faccia nota di Marcus Denmon, autore di 20 punti e di Mike Dixon, autore di 22 punti per citarne due. Ma la loro espressione a fine gara, vale più di mille parole. Probabilmente hanno sottostimato l’avversario. Comunque, nemmeno per qualche minuto hanno avuto in mano questa partita. Nemmeno per uno. Norfolk St. ha giocato per intensità alla Missouri, vincendo anche la battaglia a rimbalzo (35 a 23). Al termine di una partita, quasi una battaglia, agli Spartans va un lungo plauso sportivo.

Queste infine le partite a sorpresa del Round 3; Regional rivoltato come un calzino dopo gli ultimi risultati:

Michigan St. – St.Louis, 18 Marzo

New Mexico – Louisville, 17 Marzo

Murray St. – Marquette, 17 Marzo

Florida – Norfolk State, 18 Marzo