Continuiamo con l’alfabeto, visto che gli spunti non mancano.
C come Cremascoli: il grido d’allarme è stato lanciato. Senza un aiuto valido, a livello di società, la famiglia Cremascoli farà quest’ultimo anno alla guida della Pallacanestro Cantù e poi saluterà la compagnia. Non è la prima volta che in Brianza si rischia grosso. E si rischia anche, se non soprattutto, per l’annosa questione del palazzetto. Il Pianella per quanto possa essere affascinante, un fattore e tutto ciò che si vuole, è quantomeno obsoleto. Giusto per usare un eufemismo. Questo ovviamente pregiudica i progetti di chi, anche in tempi di vacche magre, abbia voglia di investire nel basket. Se poi un palazzo del genere ha anche costi di gestione altissimi, beh, avete vinto su tutta la linea.
C come coach: dopo che il segreto di Pulcinella è stato svelato, anche Milano ha il suo nuovo coach. E’ Luca Banchi. Persona, oltre che tecnico, che ha l’ingrato compito di provare a girare in qualche modo il trend perdente dell’Olimpia. Quello che ora può stuzzicare la curiosità di tutti è capire come sarà la nuova Olimpia. Visto che la collezione di grandi nomi, per non dire di figurine, con un coach di grande prestigio non ha portato i frutti sperati, c’è da attendersi qualche strada nuova?
C come coach (2): anche Varese è pronta ad aprire un nuovo ciclo, quello di Fabrizio Frates, che torna in panchina dopo il biennio scarso di assistentato a Milano. Torna dunque in panchina “l’Architetto”, che inizia un progetto biennale con una squadra che sarà profondamente rinnovata, anche per questioni di budget. Uomo esperto, arguto, molto intelligente saprà certamente scrollarsi di dosso le tossine e le incomprensioni dell’ultimo biennio.
C come contanti: pochi sono quelli che ne hanno tanti. Avellino sembra una squadra in grado di poter emergere. Ha strappato Vitucci a Varese con la prospettiva di un biennio ad alto livello e sembra in grado di confermare Lakovic. Ottime notizie, specie da piazze che spesso hanno avuto difficoltà. Anche la pallacanestro ha bisogno della passione e dell’entusiasmo delle città del sud Italia.
