La Reyer domina una Reggiana priva di mezza squadra nella finale del quadrangolare. Terza l’EA7

Donell Taylor (foto S. Paolella 2012)

“A Canestro con il Cuore – Il grande basket per l’Emilia” era l’occasione perfetta per conciliare la voglia di agonismo di squadre in preparazione da oltre un mese con il desiderio di tutto il mondo del basket di fare un gesto concreto per aiutare le popolazioni emiliane colpite dal terremoto nel maggio scorso. Ebbene, tutti gli obiettivi sono stati raggiunti: la qualità del gioco espresso nel torneo è stata già ottima per questo momento della pre-stagione e il contributo alla causa Emilia da parte del pubblico si è rivelato per una manifestazione tutto sommato estiva. L‘atto finale ha visto il trionfo dell’Umana Reyer Venezia sulla Trenkwalder Reggio Emilia con lo schiacciante punteggio di 51-77 dopo una gara condotta dall’inizio alla fine da parte dei lagunari. Terzo posto all’EA7 Milano, vittoriosa per 62-83 sulla Saie3 Virtus Bologna.

Quintetti base Trenkwalder RE: Taylor, Silins, Slanina, Filloy, Cervi; Umana Reyer Venezia: Clark, Young, Diawara, Fantoni, Williams

La Trenkwalder deve fare a meno di Mladen Jeremic, il più positivo in questo inizio di stagione, a causa della contusione alla schiena subita nella rovinosa caduta della semifinale di ieri, mentre la Reyer si schiera a ranghi completi e trova il primo canestro con l’appoggio da vicino di Eric Williams. E’ Taylor a condurre le azioni biancorosse in un avvio di gara in cui le squadre arrivano al tiro con grande rapidità ma poca precisione. Il grande ex Alvin “Boogie” Young, uno che a Reggio Emilia volevano fare sindaco per intenderci, corre bene in transizione e conclude indisturbato in rovesciata, ma poco dopo è Cervi a farsi valere sotto i tabelloni e trasformare con un semi-gancio sotto gli occhi di Williams. Il neo-entrato Rosselli (8 nel primo quarto) impatta subito sulla gara con due canestri in fila da lontano che valgono il primo mini-break per l’Umana sul 4-9 a 4′ dalla fine del primo parziale. I cambi non danno la sferzata ad un primo quarto più sudato che giocato, scosso solo dalla spettacolare schiacciata solitaria di Taylor. Venezia fa circolare il pallone con grande fluidità sul perimetro e trova il tiro migliore ancora con la tripla di Rosselli che porta il punteggio sul 9-12 a 2′. Anche dentro l’area i lagunari hanno vita facile contro la difesa superficiale della PR e trovano un altro facile lay-up con Szewczyk, continuando a mostrare ottime spaziature sul campo, mentre la Trenk forza in attacco e chiude la frazione sotto per 11-14.

E’ pessimo il rientro in campo della Trenk, trafitta dal jumper di Bowers e dal contropiede finalizzato da Young con un gioco da tre punti che costringe coach Menetti all’immediato time-out (11-18, 8’15”). Il gioco della Reggiana non vuole proprio ingranare, tra conclusioni affrettate e banali errori da sotto che lasciano il fianco scoperto alle rapide ripartenze veneziane, ben concretizzate da Young e Zoroski. Il più lucido tra i biancorossi sembra come al solito (strano da dirsi per un ragazzo di 19 anni) Ojars Silins, capace di incunearsi in area e trovare l’allungo che sblocca lo score reggiano dopo oltre cinque minuti di secondo quarto. Restano ottime le percentuali della Reyer, ancora a segno con la tripla di Zoroski, cui risponde il pregevole canestro in uscita dai blocchi di Slanina (15-26 a 3’38” dall’intervallo). Silins riavvicina i suoi con il tiro da tre del -8 e Cervi ribadisce in rete l’errore di Filloy, ma la difesa Trenk concede troppi tiri liberi per impensierire gli ospiti. I rapidi tagli in area di Cervi sembrano aver risolto i problemi offensivi di Taylor e compagni, pronti a superare anche il pressing a tutto campo di coach Mazzon, ma la tripla di Clark e i liberi di Fantoni riportano le distanze sul 24-36 a tabellone all’intervallo.

Il positivo Veccia del primo tempo convince Menetti a schierarlo tra i primi cinque al rientro dagli spogliatoi e il play sardo dirige bene le operazioni, favorendo il canestro di Slanina a fil di sirena. Clark sfugge bene al numero 11 biancorosso e scarica in area per la squassante schiacciata di Williams che allontana ancora la Reyer sul 26-40. Taylor si infila in area e porta a casa canestro e tiro libero supplementare, poi conduce bene il contropiede e regala a Defant una comoda affondata che riporta il distacco in singola cifra (31-40, 5’52”). Il vento sembra momentaneamente soffiare in favore della Trenk: Zoroski soffre la pressione di Veccia che gli fa perdere il pallone e realizza un ottimo jumper dalla media, Taylor trova il pertugio giusto fino al canestro e ancora un infuocato Veccia segna da tre per il -5, prima che Zoroski gli renda pan per focaccia e ristabilisca lo score sul 37-45 (3’50”). Urbutis sfrutta il magistrale passaggio smarcante di Taylor con un comodo appoggio al vetro, prima che una lunga serie di falli da una parte e dall’altra conceda parecchi viaggi in lunetta che rimangono l’unica fonte di punti in un finale di quarto confuso e spezzettato, chiuso dal volo a canestro di Clark che fissa sul tabellone il 41-50 da cui si ripartirà nel quarto periodo.

Mancano dieci minuti al termine quando Szewczyk conclude la prima azione del parziale ma cade a terra ed è costretto a lasciare il campo. Coach Menetti prova la carta della zona per limitare le incursioni veneziane e contrastare i problemi di falli dei suoi e i primi due possessi sembrano dargli ragione, con Zoroski e Clark a fallire da lontano e Silins a finalizzare il contropiede del nuovo -9. Diawara scopre presto il punto debole della zona 2-3, ossia il tiro dall’angolo, e punisce la difesa di Menetti con la tripla del 43-55 a 7’30” dalla fine. Young sorprende Defant tagliando alle sue spalle e arriva a concludere indisturbato in rovesciata, mettendo in mostra le scarse energie rimaste alla Trenk, apparsa sempre un passo indietro quanto a prontezza e concentrazione. Quando Taylor (unico reggiano in doppia cifra con 11 punti) manca il comodo appoggio di mancina e Clark manda a bersaglio due triple in fila (14 e 5 assist per Kee Kee), le sorti della partita appaiono ormai segnate, tutte nelle mani di una Reyer avanti 45-66 a 4’12” dall’ultima sirena. I tap-in offensivi di Fantoni e Urbutis lasciano inalterato il divario, reso invece ancor più pesante dal tiro pesante a segno di Rosselli. Gli ultimi tre minuti sono puro garbage time, con i giovani Deguara , Candussi e Mialich ad assaggiare il campo e a mettere sul tabellone il punteggio finale. Vince l’Umana per 51-77 e si aggiudica così il torneo.

Pensieri della buona notte

La Trenk esce sconfitta in finale da una Reyer Venezia che si candida a trasformarsi da cenerentola del campionato a seria pretendente per i posti che contano al vertice della Serie A: talentuosa, concreta, profonda e compatta, la formazione di Mazzon ha tutto per regalare grandi soddisfazioni ai tifosi oro-granata. La Trenk, invece, ha dimostrato di potersela giocare anche al livello superiore se al completo, ma oggi, priva di Jeremic e Antonutti e sempre orfana di Cinciarini, Brunner e del neo-acquisto Dominic James, non aveva proprio speranze. Assoluzione piena.

Most Valuable Player Guido Rosselli

L’ala empolese è il top-scorer con 14 punti, a cui aggiunge anche 5 rimbalzi, ma soprattutto si dimostra infallibile al tiro dalla distanza: 4/4 da tre, triple decisive per dare il la alla fuga veneziana nel primo quarto e a mettere i chiodi sulla bara della Trenk a fine gara. Mazzon se lo tiene stretto un Rosselli così, gli tornerà utilissimo. Cecchino.

Pagelle Trenkwalder RE: Taylor 6, Defant 5, Veccia 6.5, Filloy 5.5, Slanina 5.5, Cervi 6, Silins 5.5, Urbutis 5.5; Umana Reyer Venezia: Clark 6.5, Diawara 6, Zoroski 7, Szewczyk 6, Young 6.5, Fantoni 6, Bowers 6, Rosselli 7, Williams 7.