Consultinvest Pesaro – Granarolo Bologna  67-70 ( 9-18; 23-36; 47-52; 67-70)

Pesaro – A volte ritornano, oppure chi di spada ferisce, di spada perisce. Infiniti proverbi, un solo significato. Come Turner l’ha decisa un anno fa allo scadere, proprio all’Adriatic Arena, oggi Allan Ray ha vinto la partita, condannando la Vuelle ad una sconfitta al fotofinish grazie ad un canestro da 9 metri sulla sirena che ha ammutolito il palazzetto. Certo, anche la Consultinvest ha qualcosa da recriminare: un inizio in difficoltà, un primo tempo da 23 punti segnati. Ciò che è mancato all’inizio è però venuto fuori alla fine, dove grazie al cuore di capitan Musso nel terzo periodo e al talento di Ross negli ultimi dieci minuti, i biancorossi sono rientrati in scia, fino a trovare il sorpasso. La Virtus ha retto l’urto e si è affidata al talento della sua guardia, che, raddoppiato, l’ha decisa. Il più classico dei “bravo lui”, che lascia però un grande amaro in bocca, in vista della difficile trasferta in terra pistoiese e con addosso la consapevolezza che forse, con un inizio partita soft, ormai troppo tipico della Vuelle, le cose sarebbero andate in maniera diversa.

(Fabrizio Stefanini 2014)

Ross al tiro (Fabrizio Stefanini 2014)

Cronaca – Non si vive di ricordi, ma ogni tanto è bello cullarsi del tempo passato. Il bianconero per la Pesaro cestistica ha sempre un valore particolare e,anche senza Danilovic, il ricordo di battaglie combattutissime per il vertice, di soddisfazioni e delusioni rende particolare questa partita, oggi fondamentale in chiave salvezza. Una tradizione che bisogna onorare,  ma un approccio assolutamente problematico per i padroni di casa che hanno pagato un inizio in grande difficoltà. L’inizio è uno scontro tra colossi.La Virtus pressa, Pesaro costruisce per Reddic che segna e si da battaglia con White sotto canestro: ne esce l’americano in bianconero e, alla lunga, tutta la Virtus che a rimbalzo domina e si conquista una marea di seconde opportunità. L’aggressività in campo è tutta per Bologna e i padroni di casa non riescono a costruire un gioco fluido, rifugiandosi in tiri forzati e non riuscendo nemmeno ha spaziarsi bene: alla prima pausa il punteggio di 9-18 indica una sola squadra in campo, guidata da un Ray attivo e coinvolto. Un piccolo sussulto arriva in termini di energia con la zona match up ad inizio secondo periodo, ma le problematiche offensive rimangono. I ragazzi di Dell’Agnello non riescono a costruire e a mantenere ordine in campo, si condannano in palle perse banali e non hanno l’atteggiamento giusto nei confronti di una Virtus che non fa altro che prendere quello che Pesaro le da; se ci aggiungiamo i lampi di talento di White e Ray il 23-36 all’intervallo è servito.

Al rientro in campo dopo la pausa lunga esce tutto il cuore di Musso. I biancorossi hanno bisogno di conquistarsi la partita prima nella testa e provano una rimonta di tutto cuore, con l’argentino in testa: 8 punti importanti per lui che rimettono in partita anche i compagni di squadra. L’attacco si muove, e Pesaro arriva fino al 35-41. La Virtus resiste ancora una volta grazie alle seconde opportunità e ai rimbalzi in attacco. Pesaro però ha un altro modo di giocare a pallacanestro: Ross si sblocca e la palla comincia a girare. Nel momento di massima inerzia di Pesaro, ancora qualche distrazione e qualche forzatura permettono a Bologna di mantenere una distanza di sicurezza, complice il pesante canestro di Imbró e le soluzioni di Ray e Gilchrist che ogni volta ricacciano indietro le speranze biancorosse per il 47-52 di fine terzo periodo.

Gli ultimi dieci si aprono con la zona di Valli. Dopo un inizio quarto in difficoltà, la  Vuelle riesce di nuovo a trovare continuità e con una difesa intensa, passo dopo passo, riesce a riavvicinarsi. La Virtus fatica a reggere l’urto pesarese e i biancorossi, spinti da un Ross che come al solito viene fuori nel secondo tempo (16 punti sui 19 totali), riescono a riavvicinarsi, un canestro dopo l’altro. E il sorpasso arriva, ad 1.17 dalla fine, ad opera di Frank Gaines, sul 65-64. Da lì, è un duello tra Ray e Ross. A suon di triple uno, canestri impossibili in penetrazione l’altro. Ed è Allan Ray ad avere l’ultima parola, con la tripla sulla sirena che chiude i giochi

Allan Ray, l'unico performante nel ko con Cremona (foto Serra/Virtus Pallacanestro Bologna)

Allan Ray, l’unico performante nel ko con Cremona (foto Serra/Virtus Pallacanestro Bologna)

sul 67-70, in una esultanza verso tutto il palazzetto che ricorda proprio quella di Turner l’anno scorso.

MVP- Allan Ray: della pallacanestro si possono dire tante cose, preparare tante situazioni, sfruttare tanti miss-match. Ma alla fine vince chi fa canestro. Ray questo ha fatto: la tripla da 9 metri nonostante il raddoppio, ok. Ma tanto altro: 22 punti, 4/6 dall’arco, 7 rimbalzi. Preso per essere un leader, ci sta riuscendo.

La statistica: 47-36 il conto dei rimbalzi. Ma, soprattutto, 9 rimbalzi offensivi in più per i ragazzi di Valli. Una marea di seconde opportunità per tutta la partita. In una  partita vinta allo scadere pesa.

I tabellini

Pesaro: Williams , Ross 19, Reddic 9, Judge 13, Tortù, Basile, Raspino 2, Gaines 5, Musso 17
Rimb, 36 (Judge 7) Assist 9 (Musso 5)

Bologna: Ray 22, Imbró 6, Fontecchio 2, White 15, Gaddy, Cuccarolo, Mazzola 7, Hazell 10, Gilchrist 8
Rimb :47 (White 8) Assist 3; (Gaddy 2)