EA7 Emporio Armani Miano – Acqua Vitasnella Cantù 76-71

MILANO – La sconfitta di Milano nel derby d’andata contro Cantù è stato lo spartiacque della stagione milanese: da quella partita, infatti, l’Olimpia ha cambiato faccia, iniziando a dominare in campionato e, si può quasi dirlo, anche in Europa. Ovvio quindi che questa partita fosse di fondamentale importanza per gli uomini di coach Banchi, non tanto a fini di classifica, pur importante (Cantù è dietro di sole tre vittorie), ma soprattutto dal punto di vista mentale, per dimostrare una volta in più di riuscire ormai a vincere anche le gare delicate dal punto di vista emotivo e psicologico. Missione compiuta, con Milano a controllare la gara per la maggior parte del tempo, ma con Cantù che onora come meglio non si potrebbe il derby fino agli ultimi secondi.

La sfida tra i fratelli Gentile si è chiusa in anticipo, con Alessandro costretto a uscire per un infortunio che a Milano sperano non sia nulla di grave (Foto: Savino Paolella)

La sfida tra i fratelli Gentile si è chiusa in anticipo, con Alessandro costretto a uscire per un infortunio che a Milano sperano non sia nulla di grave (Foto: Savino Paolella)

Che non si tratta di una gara “come tutte le altre” si capisce fin dai primi istanti: tra i cori dei tifosi del Forum e quelli della curva canturina, la partita inizia a ritmi altissimi e con alte percentuali, ma all’insegna dell’equilibrio. L’EA7 prova come sempre ad alternare gioco sotto canestro (4 punti di Samuels in avvio) e circolazione sul perimetro (triple di Melli e Moss), mentre Cantù si affida soprattutto alla creatività di Joe Ragland, che, senza disdegnare una pazzesca conclusione dalla lunga distanza con la mano di Moss in faccia, appena trova un varco anche millimetrico nella difesa milanese ne approfitta per cercare di arrivare fino al ferro. È proprio il play americano a far registrare il primo vantaggio canturino (11-12), dopo che Milano si era portata sul +6 con una schiacciata del già citato Samuels dopo 3 minuti scarsi di gioco (11-6). L’EA7 chiude comunque avanti il primo quarto, grazie a un’altra tripla di Melli e a un contropiede di Gentile (21-18), ma Cantù c’è, e nel secondo quarto si riavvicina con la potenza di Uter contro il più leggero Lawal (25-23).
Alessandro Gentile con un pregevole movimento di partenza in palleggio, finta e arretramento spara la tripla del nuovo +4 (30-26), ma un rimbalzo offensivo trasformato in due punti da Leunen e una tripla del Gentile canturino, Stefano, riportano in vantaggio gli ospiti (30-31) a 5 minuti dall’intervallo. Lì però qualcosa si blocca: un minuto dopo, infatti, una penetrazione di Jerrells dà il via a un parziale di 13-1 per Milano, cui contribuisce lo stesso Jerrells con 7 punti, ma costruito soprattutto su recuperi difensivi per contropiedi facili, senza dimenticare un tecnico fischiato a Sacripanti, che già da diversi minuti protestava con veemenza su praticamente qualsiasi contatto. Milano prova così a scappare sul 43-32, ma 5 punti finali di Ragland, intervallati dalla terza tripla su tre tentativi di Melli, manda Cantù negli spogliatoi con uno scarto sotto la doppia cifra (46-37).

Joe Ragland, 27 punti nonostante la difesa spesso asfissiante di David Moss (Foto: Savino Paolella)

Joe Ragland, 27 punti nonostante la difesa spesso asfissiante di David Moss (Foto: Savino Paolella)

Ed è ancora Ragland ad aprire le danze nella ripresa, con l’ennesimo tiro da tre per il -6, ma l’inerzia è ancora in mano ai padroni di casa: Moss infila un canestro e fallo e una tripla (55-43 dopo 4 minuti e mezzo), poi Ragland esce dopo aver segnato i due liberi per l’antisportivo subito da Samuels e per Cantù si spegne la luce. Prima Gentile fa tutto da solo e riporta Milano a +12, poi Samuels infila l’ormai “solita” tripla del secondo tempo (+15) e Hackett, con una penetrazione “raglandiana”, segna il +17 (62-45) a poco meno di due minuti dalla fine del terzo quarto.
Stavolta è Stefano Gentile a provare a dare la scossa ai suoi, con una tripla “ignorante”, il canestro che chiude il terzo periodo e l’assist per il canestro di Uter che apre il quarto (64-54), e sembra dare i suoi effetti: Jerrells segna la bomba del nuovo +13 ma spara a salve tutte le altre, e Cantù inizia la rimonta che la porterà a toccare il -2 (67-65) proprio grazie ad altri 4 punti in fila di Stefano Gentile, con 4 minuti e mezzo da giocare sul cronometro. Punto sul vivo dal “derby di famiglia”, ci pensa Alessandro Gentile a spezzare l’inerzia a Cantù, rubando palla e volando in contropiede, ma rimanendo a terra (sospetto infortunio al bicipite femorale) dopo il gioco da tre punti conquistato e finalizzato da Jerrells, che entra al posto suo (71-65). Poco dopo, un altro gioco da tre punti, di Moss, che sfrutta il mismatch in post basso con Ragland, riporta Milano a +9, che diventa +11 con due liberi di Melli a poco più di 3 minuti dal termine. Ragland e Aradori ci credono ancora (76-71), ma il tempo passa e un fallo in attacco dello stesso Aradori su Kangur di fatto vanifica ogni residua possibilità di recupero per Cantù.

Milano conquista così la quindicesima vittoria di fila in campionato, grazie soprattutto alla maggior fisicità, soprattutto in difesa e a rimbalzo tra le guardie (Hackett su tutti), e alla maggior varietà di soluzioni, con diversi uomini ad alternarsi come punti di riferimento in attacco nei diversi momenti della partita (prima Melli e Samuels, poi Jerrells e Moss, poi Gentile e Hackett, poi ancora Moss). Cantù, invece, al contrario, è stata Ragland-dipendente per la maggior parte della partita, faticando a tenere il ritmo degli avversari sulle spalle di un solo giocatore; non a caso, la rimonta è avvenuta quando all’americano si è aggiunto Stefano Gentile, che ha fatto letteralmente quello che ha voluto contro Jerrells per una manciata di minuti. Insomma, il divario tra le due squadre c’è ed è inutile ignorarlo; d’altra parte, però, ci ha pensato la stessa parola “derby” ad appianare queste differenze e a dare vita a una partita giocata fino all’ultimo istante.

MVP. Quando il gioco si fa duro, David Moss inizia a giocare. Partita pazzesca per l’ala milanese, che segna 16 punti fondamentali in attacco e si incolla a Ragland in difesa, soprattutto nei minuti finali, quando si decide la gara.

EA7 Emporio Armani Milano – Acqua Vitasnella Cantù 76-71 (21-18, 25-19, 18-15, 12-19)
Milano: D. Moss 16, A. Gentile 13, N. Melli e C. Jerrells 11. Rim (32): D. Hackett 7. Ass (15): D. Hackett 7.
Cantù: J. Ragland 27, S. Gentile 14, P. Aradori 13. Rim (37): M. Leunen 8. Ass (9): A. Uter, M. Jenkins, J. Ragland e S. Gentile 2.