Leunen vs Stonerook (Foto Veronica Longhi)

 

 

CANTU’-Diamo i voti. Ma attenzione, molti saranno voti alti, da primi della classe. Perché in effetti queste due squadre sono in testa alla classifica e hanno dato vita alla migliore partita del campionato, forse anche alla migliore tra quelle giocate in Europa dalle italiane. Un testa a testa che si è risolto solo all’overtime, con tanti canestri e qualche magia. Alzi la mano chi non ha sudato freddo in più di un’occasione o chi assistendo alla partita (dal vivo o a quadrettini sul sito di Rai Sport) non si sia lasciato trasportare dall’emozione del gioco.

Cantù.

Markoishvili: in difesa non molla mai, in attacco è meno decisivo. Esce per 5 falli, ma ne subisce altrettanti 8. Gli avversari non lo lasciano tirare, e lui restituisce pan per focaccia.  Peccato per quel secondo tiro libero sbagliato, sul finire del tempo regolamentare. Avrebbe potuto chiudere prima il match. Rottweiller: 6.5.

Leunen: ennesima prestazione di spessore per Maartino. Gioca 44 (!!) minuti su 45, mettendo 18 punti. Sue le 3 bombe del primo tempo che danno la spinta ai compagni e al pubblico canturino. Prende perfino 6 rimbalzi e smazza 3 assist. E’ ovunque, gli altri sanno di poter contare sempre su di lui. Generoso: 7.

Marconato: gioca pochi minuti ma mette qualche tiro dalla media, la sua specialità. Con l’esperienza cerca di dar fastidio a lunghi più mobili di lui. Ma non Denis l’arma giusta da utilizzare contro Siena. Presente: 6.

Mazzarino: buona prova del capitano, che prende anche 2 rimbalzi nonostante sia tra i più bassi. Dai 6,75 metri trova 3 volte il canestro, tocca a lui ricucire gli allunghi senesi. Non smette di lottare, sta vivendo un periodo di crescita. Rinato: 6.5.

Perkins: per i primi tre quarti, l’ex Maccabi tiene a bada gli avversari a suon di spintoni. Ha carattere, mostra ai compagni che non devono avere paura nonostante le numerose sconfitte subite. Poi inizia a giocare come sa: prende in totale 11 rimbalzi e segna 15 punti, tra cui quelli importanti che portano Cantù a stare al passo con Siena durante l’OT. Quando viene battezzato da 3, punisce. Ma in un’unica occasione su 5. Leader: 7.

Cinciarini: 2/2 ai liberi, 100%. E’ il dato che conta, in questa partita. Molti compagni sbagliano i tiri dalla lunetta, lui invece è preciso e ha la mano talmente ferma da far invidia ai chirurghi di E.R.. Proprio nel momento topico della serata. Nel primo quarto carica la curva chiedendo l’aiuto dei tifosi, quindi difende a testa bassa. Concreto: 6.5.

Brunner: fa il diavolo a quattro nell’area pitturata. Pianigiani lo ha paragonato ad Hines dell’Oly. In effetti è stato altrettanto pericoloso per i senesi. E’ più basso dei lunghi verdebianchi, ma svetta ripetutamente su di loro. Fa valere la sua atleticità riuscendo persino nell’impresa di rifilare una stoppata a Lavrinovic. Per lui, lotta dura e senza paura. Esce un po’ presto per 5 falli, ma si lancia su ogni palla. Lottatore: 8.

Basile: 20 punti in 26 minuti, di cui 9 consecutivi nell’overtime. All’inizio appare un po’ spento, ma quando la squadra ha bisogno di lui risponde presente. Non lascia scappar via Siena ai supplementari, nei minuti decisivi il Baso si fa sentire. Il palcoscenico è tutto suo, e lui recita la parte da vero protagonista. Perde 4 palloni, ma fa ululare di gioia il pubblico canturino. Ricaccia indietro i campioni d’Italia con coraggio e personalità. Non solo bombe, in questo incredibile match: il numero  55 penetra e cerca il fallo degli avversari in area. Immancabile: 8.5.

 

Siena.

Mc Calebb: parte in sordina ma poi risveglia tutta la squadra. Nel secondo tempo tifa fuori la grinta e inizia a mostrare la sua vera personalità. Ben 11 assist e 4 rimbalzi. Suona la carica proprio quando i compagni sembravano spegnersi, permettendo a Siena di arrivare all’OT. Riconferma: 7.5.

Zisis: segna solo dalla lunetta, mai in gioco. Eppure sta in campo 24 minuti. Sì, propone 5 assist ma il suo apporto non è di qualità come in molte altre occasioni. Sbaglia anche il tiro decisivo a 2 secondi dalla sirena. Evanescente: 5.5.

Andersen: prende appena due rimbalzi ma il suo contributo offensivo è sempre importante. Anche in difesa mette in difficoltà Leunen e Brunner. Gioca meglio nei primi due quarti, poi diventa meno incisivo. Alla fine gli viene preferito Lavrinovic. Costante: 6.5.

Rakocevic: troppo spesso si mette in proprio, forzando qualche tiro. Ma nei primi minuti, quando si alza è sentenza. Poi perde fluidità e lucidità. Mette 15 punti in 36 minuti, tirando con 43% sia da due che da tre. Gli errori però arrivano dopo la pausa lunga. Self Made Man: 6.

Carraretto: il solito mastino in difesa, fa sentire la sua potenza fisica. Esce per 5 falli dopo aver giocato una brava partita. Poca originalità ma tanta concretezza. Tira col 100% sia da dentro l’area che da fuori, mettendo complessivamente 12 punti. Affidabile: 6.

Lavrinovic: buona prestazione del lungo, che soffre meno dei pariruolo la nuova Cantù fatta più che altro di piccoli. Sotto canestro è fondamentale per i senesi, prendendo anche 5 rimbalzi. Dato da non sottovalutare: su 23 minuti in campo mette a segno 21 punti. E’ tornato il giocatore che tutti temono? Sicuramente, ne combinerà delle belle. Tornato: 7.5.

Ress: pochi minuti, prestazione di poco conto. Solo una bella schiacciata a due mani, ma era anche l’unico lungo in campo. Impalpabile: 5.

Stonerook: il capitano prima accende la squadra e poi la manda in confusione, protestando vistosamente contro gli arbitri dopo un doppio fallo contro lui e Basile. Esce per 5 falli, proprio in quell’occasione. Mette un canestro utile a ripristinare la fiducia dei suoi e nell’area canturina è sempre contenitivo. Sveglio: 6.

Aradori: nessun canestri in gioco anche per lui, solo dalla lunetta. Non commette neppure un fallo, in una partita molto fisica. Non pervenuto: 5.

Moss: gli acciacchi lo rendono innocuo ma agitato. 5 falli in appena 16 minuti, non riesce a star dietro agli avversari a causa dei problemi fisici. Giustificato: 5.5.