VARESE – Settimana di avvicendamenti in casa Cimberio quella che ha preceduto il derby numero 168 tra Varese e Milano: le sliding doors prealpine si sono aperte per salutare l’arrivo sotto canestro di Linton Johnson al posto di Franklin Hassell, nel tentativo di migliorare la squadra, là dove vige l’ombra delle plance. L’addio al centro di Chasepeake è doloroso se si pensa all’impegno sempre profuso dal big man americano ed alla sua umiltà nell’affrontare le partite; si spera sia però salvifico per le sorti tecniche della stagione, in particolare nel colmare le lacune difensive della squadra (peraltro non ascrivibili certamente del tutto allo sventurato partente), dando al contempo anche una pericolosità offensiva non saltuaria. Ora tocca a Johnson ed il suo battessimo non può che essere definito “di fuoco”, poiché si troverà a fare i conti con una batteria di lunghi tutt’altro che poco temibile o poco articolata. Il suo impatto nel duello con Lawal & co. non sarà certo l’unica preoccupazione per Varese, alle prese con un confronto che sulla carta sembra impari e non solo per la diversa profondità del roster: è soprattutto la consapevolezza di se stessi e della propria forza che gli uomini di Banchi paiono aver raggiunto a preoccupare quest’anno gli avversari dell’EA7. I padroni di casa non possono prescindere, nell’aspirare alla “W”, dalla
concentrazione nella propria metà campo: la vittoria di Reggio ha dimostrato che i pronostici si sovvertono solo piegando le ginocchia.

MILANO – Impresa solo sfiorata per l’EA7 Milano che si riaffaccia in campionato dopo la clamorosa beffa di Istanbul. Paradossalmente il canestro/preghiera di Planinic potrebbe essere l’ennesimo esame da superare per gli uomini di coach Luca Banchi. L’approdo ad un’annata vincente passa, spesso, da sconfitte brucianti. Lo dice la storia, anche della stessa Olimpia nell’epoca di Peterson che ha lasciato coppe e scudetti sul filo di lana prima di diventare l’invincibile armata di metà anni ’80. Dalla Turchia l’EA7 riporta con se anche le cartoline del solito meraviglioso Daniel Hackett, vincente se ve n’è uno, oltre ad una difesa che a tratti è sembrata murare con estrema facilità l’attacco dell’Efes. Fattori che, oltre alla solita somma di talento, potrebbero bastare anche nella sfida di lunedì sera a  Masnago. Campo ostico per tradizione per i biancorossi a cui si aggiungono alri ingredienti come l’ex al veleno Frates ed i cambiamenti in casa Cimberio come l’arrivo, via Sassari, di Linton Johnson che potrebbe dare una nuova spinta alla squadra varesina. Il pubblico di Masnago, l’improvvisazione del dinamico due Clark e Banks i pericoli da disinnescare per l’Olimpia. La rabbia e l’orgoglio per dimenticare Istanbul, la crescita di una squadra che si sente pronta e matura per grandi obbiettivi gli antidoti per uscire con una vittoria dal derby.

(da Milano, Marco Taminelli)