Risultati fantastici e dove trovarli. La dodicesima giornata di campionato per la Vanoli Cremona si apre parafrasando il titolo di un recente film che riassume il pessimo periodo dei padroni di casa. Una squadra malata e messa alle corde dai recenti risultati, le cui cause sono innumerevoli e per molti versi inspiegabili. Fuori lo “storico” Pancotto, dentro il promosso assistente Lepore: questa la ricetta per curare la brutta influenza dei biancoblu che questa sera al Pala Radi ospitano la Scandone Avellino, ormai tormentata dal ritornello del brano Si può dare di più  viste le ultime due brucianti sconfitte  in campionato. Esordio speciale per il neo coach di Cremona: alla prima in A incontra la squadra della sua città natale e potrà contare su tutti i suoi uomini, nonostante un piccolo acciacco rimediato da Biligha, ex della gara. Sacripanti, dal canto suo, si presenta nella città del torrone con un roster lungo tra cui figura l’altro mastodontico ex: Marco Cusin che nella storia di Cremona ha lasciato il segno.

Marco Cusin (Foto R.Caruso 2014)

Marco Cusin (Foto R.Caruso 2014)

Lascia letteralmente il segno sul parquet del Pala Radi – in avvio di gara – proprio l’ex centro di Cremona, infortunatosi a seguito di una rovinosa caduta che lo obbliga a lasciare un match abbastanza addormentato e ricco di studio da parte di entrambe le squadre. Molti errori sia per i lombardi sia per i campani, che spesso si affidano alle giocate di Adonis Thomas a cui risponde un carburante Tu Holloway. La frequente rotazione degli interpreti del roster cremonese sembra soffiare un vento freddo tra le maglie dei cestisti campani, ancora alla ricerca del bando della matassa. Una partita qualitativamente brutta decreta il 21-16 di primo parziale.

Il secondo atto si apre con una metamorfosi improvvisa della Vanoli. In meno di 4 minuti Cremona si porta sul 31-18, frutto di un contropiede di TaShawn Thomas, un fallo antisportivo fischiato al folletto Marques Green e due triple di fila di Carlino e Mian. Nonostante l’enorme vantaggio dei padroni di casa, dinamismo e cinismo si impossessano del match; la dimostrazione è il tentativo di rimonta di Avellino che raggiunge inaspettatamente il meno 3, trascinata da Joe Ragland e dall’altrettanto inaspettata mancanza di lucidità dei biancoblu, che regalano dolci speranze ai campani causa un antisportivo di Amato. A volte, però, le speranze non si concretizzano. Avellino rimane a distanza di sicurezza: meno 4 alla sirena e ancora tanto da dimostrare. 39-35 il primo tempo.

I meriti degli albori della terza frazione se li prende in toto Biligha, che scuote la Vanoli e la porta a più 8 sulla Scandone, comunque superiore in qualità come esemplificato dal super canestro dall’arco di Adonis Thomas e dalle incursioni di Ragland e Obasohan, tra gli attori verdi più ispirati della serata. Sembrano ufficialmente essere i lapsus vanoliani la malattia incurabile di Cremona; i biancoblu sono poco lucidi sul parquet e  troppo soggetti ad amnesie. Naturalmente è pane per i denti di Avellino, che si avventa sulla preda prima dando man forte e poi cercando l’amministrazione grazie al solito Ragland e a Thomas, autore finora di 12 punti. Carlino prova a spingere i suoi evocando una preghiera da tre punti, ma il tabellino dà ragione al predatore Avellino. Si va al mini break sul 55-61.

Joe RAGLAND - foto Alessio Musolino 2016

Joe Ragland in penetrazione

L’incipit dell’ultimo capitolo del match è scritto da un certo signor Ragland, che porta a spasso molto volentieri la difesa cremonese attraverso le sue devastanti penetrazioni. E’ il solo Holloway che prova a resistere alla prestazione in straripante crescita dell’ex scarpetta rossa, ma la gara finora da 23 punti del biancoblu da sola non basta. La Scandone amministra sempre più facilmente la gara, mentre Cremona sembra avere la spia della benzina accesa. Il calo fisico ma soprattutto psicologico si taglia col coltello, la Vanoli è ancora affetta dai gap di distrazione e lucidità che ha accusato nel quarto precedente. Dunque?. Ragland esplode e con lui anche il compagno Obasohan, colui che ha aiutato il numero 1 campano a scrivere la storia dell’ultimo quarto.

Storia che finisce ancora in modo aspro per la Vanoli, fanalino di coda della serie A, laddove Avellino ritrova una vittoria importante e stimolante dopo due cocenti k.o. 73-86 il finale.

 

Vanoli Cremona: T.Holloway 25, P.Biligha 13, M.Carlino 9, P.Harris 8, T.Thomas 8, F.Mian 5, Wojchiechowski 3, Turner 2, A.Amato, R.Gaspardo

Scandone Avellino: J.Ragland 24, Obasoah 20, A.Thomas 19, L.Randolph 12, K.Fesenko 7, M.Leunen 2, A.Zerini 2,M.Green, M.Cusin,

Parziali: 21-16; 18-19; 16-26; 18-25