Momento difficile per l’EA7 Milano, terza sconfitta consecutiva per la squadra di coach Sergio Scariolo maturate tra l’altro contro squadre al momento nella seconda metà della classifica come Teramo, Treviso e Biella. Proviamo ad analizzare la crisi dei biancorossi con il collega Werther Pedrazzi, firma autorevole del Corriere della Sera nonché profondo conoscitore delle vicende dell’Olimpia Milano.

DB: “L’Olimpia con tre sconfitte consecutive passa da un possibile primato solitario ad un quarto posto, seppur in condivisione, che fa entrare di diritto i biancorossi nella prima vera crisi stagionale. Sei sorpreso di questa situazione e quali le cause della striscia negativa della squadra di Scariolo.

PEDRAZZI:” Non credo che il problema sia nei risultati, ogni squadra nel corso della stagione incorre in qualche momento di flessione, piuttosto la situazione si complica per il modo in cui gli ultimi risultati sono arrivati, cioè cedendo di schianto dopo un inizio dominante. Credo, dunque, che tutto questo abbia un’origine quasi esclusivamente psicologica. Una sorta di blocco mentale che assale in diverse partite i ragazzi di Scariolo, e sul quale dovrebbe concentrarsi l’analisi dello staff tecnico. Certamente influiscono le caratteristiche individuali di questo gruppo di giocatori, composto essenzialmente da ottimi “attori non protagonisti”. Mentre nei momenti cruciali della gara, quando si subiscono come a Biella e Teramo parziali pazzeschi, ci vorrebbe un leader, un giocatore di grande personalità che prenda in mano la squadra. La tesi oggi ampiamente condivisa, infatti, parla di mancanza di personalità all’interno della squadra. Anche se io preferirei parlare di mancanza di “responsabilità”.

DB: Per responsabilità intendi la capacità di risolvere una gara, di essere leader in un gruppo di straordinari “gregari“? Quali i rimedi per uscire da una situazione tecnica e psicologicamente complessa in questo momento con la pressione di giocare a Milano che si aspetta forse anche risultati importanti dopo un mercato altrettanto consistente.

PEDRAZZI:” Intendo soprattutto responsabilizzare i giocatori, far loro capire dove sono e perché ci sono. E non concedere loro, nemmeno inconsciamente, alcun alibi. Prima di tutto, a mio modestissimo parere, credo che non serva a nulla dire e ricordare che non è obbligatorio vincere al primo anno di un nuovo percorso, oppure sottolineare quanto sia difficile operare a Milano, in una situazione di totale astinenza per vittorie che mancano da molti anni…. I giocatori sono maestri a costruirsi gli alibi da soli, non c’è bisogno di fornirgli alcun appiglio… Certo la piazza è esigente, a Milano vincere significa esistere, o quanto meno perdere dopo aver lottato fino all’ultimo pallone e non mi sembra che questo sia ultimamente accaduto, giusto o sbagliato che sia, se non si capisce questo… La gente diserta e l’indifferenza è peggio della contestazione aperta. Tutti questi fattori erano ampiamente conosciuti prima di iniziare la stagione. Ed è inutile penso continuare a ricordarli…. Quando dicono che non bisogna caricare la squadra di troppa pressione o aspettative, rispondo che non si tratta di aspettative, bensì di speranze, alimentate proprio dall’ottimo mercato societario e dall’arrivo dell’allenatore campione d’Europa i carica, e questo vuol dire assumersi ciascuno le proprie responsabilità. Ed è in quest’ottica che diventa molto pericoloso ricordare spesso ai giocatori che la squadra è stata costruita per un’ottima stagione ma non c’è l'”obbligo” di vittoria. Ripeto, non hanno certo bisogno di alibi, bravi come sono a farseli in proprio. L’alibi, infatti, è un fiume sotterraneo che scava sotto le fondamenta di un gruppo e che nel corso della stagione può togliere molte certezze e soprattutto la necessaria determinazione. Quando parlo di senso di responsabilità mi riferisco proprio a questo. Uno strumento efficace potrebbe essere rappresentato dall’intervento deciso della società, e penso alla figura del GM autorevole e, se serve, anche molto duro nel mettere i giocatori con le spalle al muro delle proprie responsabilità individuali, nei confronti del nome che portano sulle maglie e delle scelte tecniche che li hanno portati a Milano, cosa della quale dovrebbero sentirsi orgogliosi. Ecco, basterebbe che in campo dimostrassero un po’ più di orgoglio… Forse in questo momento servirebbe proprio quel supporto psicologico e carismatico che spesso c’è stato all’Olimpia, e penso ai vari Cappellari, o Morbelli, e credo, anche, che oggi in quel ruolo, perché no? potrebbe essere ancora utilizzato Dan Peterson, che sicuramente ha tutte queste caratteristiche e ad esempio parla la lingua madre di Nicholas o Cook“.

DB: In vista dei tanti appuntamenti in serie (Eurolega, campionato e coppa Italia) non credi sia necessario anche qualche operazione di mercato, il solo rientro di un pur eccellente Hairston potrebbe non bastare. C’è un mese di tempo ad esempio per poter arrivare con un’arma in più alle Final Eight di Torino che rappresentano più di un semplice traguardo.

PEDRAZZI:” Sinceramente continuo a pensare che questa sia un’ottima squadra, a cui mancano le condizioni sopra accennate. Il gruppo è ricco di talento con giocatori di grande fama, e sicuramente lo stop di Hairston è stato un brutto colpo, sia per l’ottima annata dell’ex senese sia per i punti e le iniziative offensive che vengono mancare all’attacco biancorosso. In realtà il mercato l’EA7 l’ha già fatto: l’arrivo di Alessandro Gentile è stato il colpo migliore che l’Olimpia potesse fare… L’ex trevigiano è il miglior giovane italiano, con enorme potenziale di sviluppo… E possiede anche quella personalità tanto invocata, ma non sarebbe giusto caricarlo oggi di eccessive responsabilità. Quelle, ripeto, competono ad altri. Ad esempio, serviranno magari anche scelte più nette dal punto di vista delle rotazioni. Il tempo del cantiere aperto, delle rotazioni lunghe, non penso possa durare in eterno, scegliere e puntare su un gruppo definito aumenterà proprio quel senso di “urgenza” e responsabilità che dovrà portare Milano lontano da questa crisi di risultati“.