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Foto: Alessandro Montanari 2013

Mestre (VE) – Guarda un po’ chi si rivede. Combattiva, orgogliosa, con cuore e soprattutto vincente. L’Umana vista stasera sembra quella che per due stagioni ha acceso la passione dei tifosi veneziani, ed oltre a mostrare un gran carattere riesce a battere Milano con una ottima prova corale, dove su tutti brilla la stella di Andre Smith, padrone assoluto dell’ultimo periodo. Non basta un Keith Langford ispiratissimo a fermare la squadra di Markovski, che capitalizza al meglio il momento chiave della gara quando vengono fischiati all’EA7 un fallo antisportivo più tecnico che consentono alla squadra di casa di scavare un divario di 10 punti, che nonostante la qualità di Milano permetterà a Venezia di tornare a sorridere.

Quintetti:

Venezia: Vitali, Taylor, Rosselli, Smith, Easley

Milano: Jerrels, Gentile, Moss, Wallace, Lawal

Cronaca:

Era difficile pensare che Lawal potesse arrivare per far numero, ma la sua partenza in quintetto non era pronosticata proprio da tutti. Tony Easley non sembra però risentirne, e mette a referto i primi punti con un 2+1 che grazie al canestro di Rosselli, protagonista di un ottimo ed intenso avvio, si trasforma nel 5-0. Nemmeno il tempo di godere del minibreak che Gentile propizia 7 punti che portano Milano sul 9-7, costringendo Markovski al timeout. Ogni qualvolta c’è uno spiraglio, le due squadre corrono, e lo fanno molto bene, con Milano a sfruttare tutti i suoi assi e Venezia, più per demeriti ospiti a tenere in equilibrio la gara. Markovski opta per una rotazione totale, che coinvolge tutti disponibili a roster per far fronte a Milano. La scelta paga, perché nonostante un opaco Taylor, i primi 10′ si concludono sul 18-19.

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Foto: Alessandro Montanari 2013

Il botta e risposta continua per tutta la prima metà del secondo quarto, rendendo bellissima una partita che ora viaggia a ritmi infernali: tutti i tiri arrivano entro i primi 10″ dell’azione, facendo schizzare il punteggio sul 32-30 quando Banchi chiama timeout probabilmente più per far rifiatare i giocatori che per scelta tattica. Si rivede anche Taylor, che dopo 4 palle perse infila 5 punti che ben rispondo ai canestri di uno scatenato Langford, autore di 9 punti nei primi 6′ del secondo quarto. Il ritmo cala inevitabilmente, così come le percentuali al tiro ed aumentano gli errori su ambedue i fronti. E’ Nicolò Melli a mettersi in luce in questi ultimi 2′ di gioco, entrando finalmente in partita e facendo la voce grossa su ambedue i fronti, arginando bene Easley in difesa e concendendo seconde chance importanti in attacco. Ma alla fine è il solito Langford, mattatore indiscusso del secondo periodo a far correre il punteggio per Milano, prima che Vitali riesca ad impattare sulla sirena sul 38 pari.

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Foto: Alessandro Montanari 2013

Si riparte nel segno di Rosselli, autentico protagonista della prima metà del terzo periodo: propizia 5 punti, un antisportivo contro Gentile ed uno sfondamento sul 48-42 che costringe Banchi al timeout per non perdere di mano la partita. Ma il parziale di 10-4 (diventerà 14 con il canestro di Peric) non è solo merito suo, ma di tutta la formazione di casa, che scende in campo con un piglio diverso, una convinzione mai vista finora in stagione che permette di chiudere gli spazi a Milano, di aprire il campo alla perfezione permettendo canestri facili come quelli di Peric e di un ritrovato Magro, che assieme alla tripla di Linhart portano il punteggio sul 53-42. Il Taliercio si infiamma, vede finalmente un cuore in questa squadra, ma Milano ci mette 5″ a portare Markovski al timeout dopo 4 punti in un amen frutto del total press dell’EA7 (53-46). Smith si rivela croce e delizia per la formazione di casa, segnando 3 punti concedendone però 4 causa tecnico, che uniti alla bomba di Moss dall’angolo fanno patta a 56. Smith però ha ancora qualcosa da dire, ed infila dall’arco la tripla che manda le squadre all’ultimo minibreak sul 59-56.

Ed è all’inizio dell’ultimo periodo che la partita sembra indirizzarsi verso la squadra di casa, che beneficia di 4 liberi frutto di antisportivo + tecnico che portano Venezia sopra di 8 punti (66-58). Da qui in poi è one man show: Andre Smith prende letteralmente possesso del palazzo, firmando 11 punti comprensivi di due triple e poster su Melli che portano Venezia sul +14 a 5′ dalla fine (76-62). Ma la generosità dell’ex Caserta lo porta a commettere il quarto fallo, e Milano non tarda ad approfittarne sfruttando l’uscita dell’avversario più caldo, accorciando fino al 79-70 grazie al solito Langford e alla tripla di Jerrels. L’EA7 non muore mai, e dopo una roulette di liberi che sembra premiare la squadra di casa una sanguinosa palla persa di Giachetti porta l’Olimpia sul -6 grazie alla tripla di Jerrells con 1’11” sul cronometro. Moss ha la tripla del -3 ma si infrange sul ferro, ed indovina un po’ è Andre Smith a catturare il rimbalzo e segnare in contropiede i due punti che valgono la ritrovata vittoria per una ritrovata Reyer.

MVP Andre Smith: Quando si accende è inarrestabile, il filotto di 11 punti nell’ultimo quarto probabilmente resteranno nella memoria di più di qualcuno. Torna anche efficace da tre dopo la brutta uscita di Siena, arma implacabile da una parte del campo e difensore energico sull’altra. Molto merito di questa vittoria va sicuramente a lui.

Umana Reyer Venezia – EA7 Milano 88 – 82 (18-19 20-19, 21-18, 29-26)

Venezia: A. Smith 27, L. Vitali 19, G. Rosselli e D. Taylor 9; Rim(30): A. Smith e T. Easley 5; Ast(15): L. Vitali e G. Rosselli 4

Milano: K. Langford 21, D. Moss e C. Jerrells 11; Rim(28): N. Melli e C. Jerrells 5; Ast(15): C. Jerrells e S. Samuels 3

Tabellino completo


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