Tony MITCHELL- Foto Alessio Musolino 2015

Tony MITCHELL- Foto Alessio Musolino 2015

TRENTO – Mai nessuna squadra neopromossa aveva chiuso la regular season al quarto posto in classifica, se escludiamo Pesaro e Verona; nessuno lo aveva fatto con un roster formato tutto da esordienti nella massima serie. A questo si aggiungono  i premi individuali raggiunti conquistati da coach Buscaglia, Trainotti e Tony Mitchell. La stagione di Trento può dirsi storica. L’entusiasmo è a mille nell’ambiente trentino, da cui traspare l’immensa soddisfazione per il campionato fatto, ma anche la voglia di continuare a stupire dando il massimo anche nella post-season, senza fermarsi. Le parole del DG Trainotti, miglior Gm dell’anno, presentando la sfida con Sassari, sono emblematiche: “Sappiamo di aver fatto una grande stagione, ma non per questo vogliamo accontentarci”.
In regular season il bilancio con i sardi è interamente a favore dei trentini; se il primo successo Trento come sorpresa del campionato, la vittoria in terra sarda di Pasqua ha consacrato invece l’Aquila come una grande del campionato, e Tony Mitchell come MVP dello stesso.

Tony ha di fronte la squadra contro cui ha segnato maggiormente in regular season, 55 punti in due gare, mentre il suo compagno Owens ha un computo totale di 17/18 nelle conclusioni dal campo.
Importante sarà per Trento stare concentrata per gli interi 40’ in tutte le gare, sia all’andata che al ritorno i sardi hanno infatti dimostrato la capacità di accendersi da un momento all’altro, emblematico è l’11-0 di parziale firmato David Logan nel secondo quarto della gara del PalaTrento. La chiave sarà dunque controllare il ritmo della gara, tenendo bene gli esterni, limitando il gioco in campo aperto e il contropiede del team di coach Sacchetti, che infiamma giocatori come il già citato Logan, o Jerome Dyson, autore nella gara del PalaTrento forse della sua peggior performance in maglia bianco blu. Trento potrebbe inoltre soffrire la maggiore profondità e atletismo del roster sardo, come ricordato da Buscaglia e dal vice Cavazzana in sede di presentazione di questa serie. La Dinamo è capace di ruotare ben 12 giocatori, cosa che nei precedenti stagionali non è mai riuscita a fare, aspetto fondamentale visto che ora si gioca ogni due giorni. Osservato speciale è Brooks, assente come già ricordato al PalaTrento, che dopo una stagione travagliata a causa degli infortuni, sta alzando il suo rendimento nelle ultime gare. Buone notizie arrivano in questo senso dall’infermeria, con Baldi Rossi e Grant che sono tornati pienamente a disposizione e ci saranno in gara 1.
Fondamentale sarà l’apporto del PalaTrento- per l’occasione saranno distribuite ai tifosi  le maglie celebrative- come ricordato da capitan Forray: “ partire con le prime due gare in casa è senza dubbio un vantaggio per noi: è normale che all’inizio di una serie playoff ci sia un po’ di tensione ed ansia, ma la presenza del proprio pubblico può essere d’aiuto ed essere importante per farci entrare nella serie nel modo giusto; il nostro palazzetto ci ha sempre aiutato e lo farà anche questa volta”.

David Logan è stato l'ultimo a mollare (Foto Savino PAOLELLA 2015)

David Logan è stato l’ultimo a mollare (Foto Savino PAOLELLA 2015)

SASSARI – Seguitissima sui social media, promoter dell’isola ed evangelist del marketing turistico e sportivo (vedi il concorso “Ti aspettiamo in Sardegna”), la Dinamo Sassari, da quando si è insediato il presidente Stefano Sardara con un vasto seguito di sponsor e partner, ha sfornato ambizioni e risultati importanti.

Il successo in Coppa Italia contro l’Olimpia Milano è stato però contrastato da un finale di campionato non favorevolissimo, relegandola al 5° posto dopo 5 partite perse consecutive. La stagione di alti e bassi porta inevitabilmente il collettivo sassarese da lunedì 18 a dover affrontare una grande prova di maturità contro la matricola Trento, vera bestia nera della squadra di Sacchetti. La Dinamo in campionato contro le Dolomiti ha sempre perso. Ma i playoff sono un’altra cosa.

“Quello che è successo prima non conta più”, ha detto il coach di Sassari, “spero che la mia squadra sia all’altezza di quello che ha fatto vedere nei momenti migliori. Sia noi sia Trento amiamo correre e giocare in velocità, credo che la transizione difensiva sarà una parte fondamentale di questa sfida perché ognuno cercherà di togliere il ritmo agli avversari. Resta inteso che certe cose, nei playoff, non le fai se non metti in campo una certa aggressività mentale, ma di una cosa sono certo: la mia squadra ha talento ed esperienza, sa anche essere cattiva mentalmente. Quando è al top, credetemi, non è una squadra contro la quale vorrei giocare”. Jack Devecchi dice di Trento che “è una squadra contro cui ci accoppiamo male, ma giocano un po’ come noi, in contropiede diventano micidiali e non hanno un centro di stazza. La partita contro di loro sarà un po’ come giocare a scacchi”.

Trento ha tutto da guadagnare, Sassari non può fare passi falsi e questi playoff, rispetto alla sua avversaria, sa già come giocarli.

(Da Trento, Federico Fuiano. Da Sassari, Laura Fois)