MILANO – Storia, blasone, tradizione, tre termini che identificano in modo inequivocabile la sfida tra Olimpia Milano e Virtus Bologna. La gara di andata culminò nel momento più bello della stagione bianconera, un successo entusiasmante che mise in luce tutti i difetti di fabbricazione del “giocattolo” biancorosso. Sono passati solo quattro mesi ma sembrano anni: ora la Virtus è in chiara difficoltà tecnica prima ancora che emotiva, l’EA7 ha acquistato la sicurezza di tempi lontani e vince spesso con autorità sfide che prima riusciva a perdere con modalità suicida spesso sul tasto ON. Il comune denominatore del gruppo di coach Luca Banchi è quello di rigenerarsi anche dopo ogni sconfitta. Otto vittorie consecutive in campionato, eccellente cammino europeo compresa l’eccellente gara contro Malaga di giovedì, Langford sinfonico e tutto il resto del coro in assoluta armonia con il texano. Unica macchia la sconfitta contro una super Dinamo che, come Bamberg ha provato sulla propria pelle, in gara secca sa far male come poche squadre. Milano in rapida salita, Bologna in malinconica discesa, tanto talento contro una squadra piuttosto corta e con problemi in diversi reparti. La Storia conserva tutto il suo fascino, ma al Forum è prevedibile un pomeriggio piuttosto tranquillo per i tifosi milanesi.
BOLOGNA – Il mal di trasferta che soffre la Granarolo da più di tre mesi sarà veramente difficile da combattere contro una corazzata come quella milanese. La partita di domani sarà probabilmente un test per vedere in cosa debba migliorare la creatura che sta tentando di plasmare Valli. Di certo l’aspetto difensivo, su cui il coach modenese aveva detto di voler lavorare molto, non ha spiccato nella malaugurata trasferta contro Montegranaro. Milano sarà quindi principalmente un banco di prova in cui mostrare se il lavoro settimanale in palestra frutti davvero. Sarà inoltre la seconda uscita stagionale di Ebi e anche da lui ci si aspetta una migliore intesa coi compagni. Sinceramente, in una partita del genere, di parlare di speranze di guadagnare due punti in classifica in questo momento ci sembra assai imprudente, anche perché la squadra, nonostante all’esordio di Valli si sia preso lo scalpo dei campioni d’Italia, appare in un momento veramente pessimo. In settimana ci sono state le sorprendenti dimissioni di Sabatini da presidente della fondazione, un altro tassello che allontana ancora di più la società di oggi alla precedente gestione. I risultati sul campo però finora non sembrano porre in favore di questo cambiamento, anche perché la stagione in corso inizia sempre più ad assomigliare al disastroso campionato scorso: un inizio incoraggiante subito frenato da un calo impressionante e il conseguente inevitabile cambio sulla panchina. Per ora, a differenza dello scorso anno, non si è ancora parlato di salvezza e si continua a sperare nell’obiettivo estivo dei playoff, ma è innegabile ammettere che se il trend non cambierà, anche questa stagione i tifosi delle V Nere potranno solo sperare che la loro squadra non retroceda di una categoria.