Jacopo Giachetti, sorprendente MVP della gara (Foto: Savino Paolella 2013)

Jacopo Giachetti, sorprendente MVP della gara (Foto: Savino Paolella 2013)

Giachetti: “Sono sicuramente contento, perché è arrivata una vittoria bella e importante per noi. Partita dopo partita, stiamo dimostrando che siamo sulla strada giusta; dobbiamo continuare così e farci trovare pronti per la Coppa Italia, che giochiamo in casa. Mettiamo tanta intensità in campo, e possiamo tenere alto il ritmo grazie al roster lungo. Riusciamo a correre e segnare canestri facili in contropiede, cosa che non ci riusciva fino a qualche tempo fa. Poi è chiaro che le vittorie portano fiducia: giochiamo più tranquilli e i risultati si vedono. È vero che era da parecchio che non giocavo così tanto, ma appunto abbiamo una squadra lunga e l’importante è lavorare duro e farsi trovare pronti quando serve. Le occasioni prima o poi arrivano per tutti; è ovvio che tutti vorrebbero giocare, ma in campo alla fine ci vanno in cinque. Alcune squadre effettivamente mi avevano chiamato, ma, d’accordo con la società, ho deciso di rimanere qui. Ho sempre fatto parte del gruppo, ho sposato pienamente questo progetto e credo che possiamo fare bene, sia in Coppa che in campionato”.

Sergio Scariolo, ovviamente soddisfatto della prestazione dei suoi (Foto: Savino Paolella 2013)

Sergio Scariolo, ovviamente soddisfatto della prestazione dei suoi (Foto: Savino Paolella 2013)

Scariolo: “Sono ovviamente soddisfatto della partita, dell’atteggiamento e del contributo di tutti i giocatori. Abbiamo avuto un primo quarto, e specie i primi 5-6 minuti, un po’ difficile soprattutto in difesa, con 17 punti subiti nei primi 5 minuti. Poi, con l’entrata di Bremer e Radosevic, le cose sono cambiate. Voglio sottolineare l’ottimo contributo di tutta la panchina, compreso Giachetti, che si è sempre allenato con entusiasmo, serietà e passione e per il quale sono davvero molto contento. Finora non aveva avuto molto spazio, perché gestire una squadra del genere è difficilissimo per un playmaker, ed è necessario dare piena fiducia al tuo titolare, anche quando le cose vanno male. Poi, quando si supera un certo limite, si è obbligati a cambiare, e oggi con l’assenza di Basile e Gentile è arrivata anche l’opportunità per Jacopo, che è stato bravo a farsi trovare pronto. Abbiamo mosso di più la palla e abbiamo trovato tiri più comodi, ma credo che la cosa più importante sia che finalmente abbiamo vinto la lotta a rimbalzo, nonostante l’assenza di uno specialista: per questo dobbiamo andare a rimbalzo di squadra, con aggressività e voglia di impegnarsi nel fare tagliafuori, perché solo controllando i rimbalzi possiamo correre in contropiede, come è nelle corde di questo nuovo assetto di squadra. Fotsis è partito dalla panchina perché, visto che molte cose non funzionano, quando la situazione lo permette provo a fare qualche cambio qua e là; sinceramente non mi sembra che sia cambiato granché, se non forse che il fatto di partire dalla panchina ha tolto un po’ di pressione ad Antonis, permettendogli di giocare con più serenità. Non è detto comunque che non riprovi a fare qualche cambio nello starting five, non solo tra i lunghi ma, quando l’organico sarà al completo, anche tra le guardie, fino a trovare l’assetto migliore. Gentile sta lavorando al recupero; se tutto va bene a metà settimana dovrebbe riuscire ad allenarsi con la squadra. Se domenica prossima riuscirà a giocare qualche minuto, allora potremo pensare di schierarlo per la Coppa; altrimenti no, perché a quel punto sarebbe assente da ormai un mese, e per un’assenza così lunga c’è bisogno di un rientro graduale. Per Basile ovviamente la situazione è diversa: si è fatto male solo tre giorni fa, e il suo infortunio è ovviamente meno grave: vedremo se riuscirà anche lui a giocare qualche minuto contro Avellino”.

Alex Finelli, a dir poco deluso dall'atteggiamento dei suoi americani (Foto: Savino Paolella 2013)

Alex Finelli, a dir poco deluso dall’atteggiamento dei suoi americani (Foto: Savino Paolella 2013)

Finelli: “C’è poco da dire, abbiamo giocato in pratica solo per i primi 10 minuti, poi ci siamo arresi alle prime difficoltà incontrate nel secondo quarto, perdendoci gradualmente nel resto della partita e facendo fatica a stare in campo. Abbiamo bisogno di una squadra che combatta, e in questo senso l’atteggiamento soprattutto degli americani non mi è piaciuto per niente. Se non combattiamo, finiamo col giocare partite come questa; siamo alla settima sconfitta consecutiva e non è un caso: la vittoria è la conseguenza di un certo tipo di rendimento, quindi ora la priorità è riuscire ad alzare il rendimento, partendo dal fatto che tutti devono partecipare”.