Brindisi+SponsorDailybasket ha presentato Brindisi come una squadra compatta, completa nei ruoli e con notevole propensione alle corse ed alla difesa; avevamo indicato, nel preview, come l’apporto fornito dalla panchina sarebbe stata una delle chiavi fondamentali della partita e così è stato: 28 punti dalla panchina brindisina, senza contare nemmeno i 5 di Aminu che non è partito in quintetto ma è starter titolare, contro i soli 14 della panchina milanese. Milano ha problemi d’infortuni, nel reparto lunghi Gigli, Kangur ed ora anche Chiotti sono indisponibili, ma Samuels, Wallace e Melli, Eurolega a parte, dovrebbero comunque garantire adeguata copertura contro chiunque. I problemi seri di coach Banchi non sono comunque questi se mai quelli di play-making col duo Jerrells-Haynes surclassato dalle point-guard brindisine ed è evidente che la classe di Langford e la sostanza di Moss non possono essere sufficienti per vincere.

Enel Brindisi

Aminu: 5,5. In panchina all’inizio per adeguarsi ai 4 piccoli di Banchi, finisce con 5 punti e zero rimbalzi (sic!), viene costantemente maltrattato da Samuels ma quando è in campo Brindisi vince di 11.

James: 7,5. Con 17 punti, il 63% da 2 e 5 rimbalzi è il più continuo, quello che produce di più e che mette costantemente in crisi i lunghi avversari, addirittura dominante nella terza frazione, è evidente come la Legadue gli stesse stretta.

Todic: 7,5.  14 punti e 7 rimbalzi in 18 minuti, presenza in area e mano educatissima anche dalla lunga distanza: esordio col botto!

Bulleri: 7.  4 punti in un colpo solo, in apertura di 2° quarto, ma non solo: difesa, esperienza e grinta da vendere.

Formenti: 6.   Matteo, 3 punti, 1/2 da 3, quest’anno è in fondo alle rotazioni, è il decimo uomo di una squadra lunga e per di più era vittima designata di un duo come Moss e Gentile, non poteva tenerli più di quanto non abbia fatto e conferma di aver ritrovato precisione  nel  tiro dall’arco, non lo volevano più… meno male che è restato.

Dyson: 7,5.  Lo abbiamo indicato come MVP dell’incontro, ma in realtà, per la gioia di coach Bucchi, è un primo fra pari. La sua partita non è stata affatto lineare, dopo un primo periodo eccellente, terminato però col terzo fallo che lo ha poi condizionato, nel secondo quarto è stato ben tenuto da Haynes e nel terzo ha forse sofferto il non essere partecipe al break  decisivo. Nel quarto quarto però è stato uno show, cominciato schiacciando in entrata sulla linea di fondo e continuato con penetrazioni che hanno prodotto punti e tiri liberi (3/3 da 2 e 4/5 ai liberi per 10 punti nell’ultima frazione). Una dura lezione a Jerrells & co.

Lewis: 7,5.  Eccellente prova da 13 punti e ben 8 rimbalzi, sbagliando praticamente niente, esce a testa alta nella sfida col mostruoso Langford di ieri sera.

Zerini: 7. Esce scoreless partendo in quintetto, ma evidentemente, quando è stato in campo, non c’è stato bisogno dei suoi tiri. Ha difeso sul centro avversario tenendolo egregiamente, con l’highlight di uno stoppone letteralmente impresso a  Samuels.

Snaer: 7.  Dei 7 punti a referto alla fine, ben 5 (col 100%) sono arrivati nell’ultimo decisivo quarto: da agnello sacrificale e sacrificato, per tre quarti, alla coppia Moss/Gentile a lupo assassino, da oggetto misterioso a protagonista assoluto.

Campbell: 7.   Prima scelta assoluta del mercato Enel, non senza qualche mugugno dei soliti “intenditori”, ha spiegato a tutti perché è stato preso al volo: versatile, copre almeno tre ruoli, ed efficace, certo non un fenomeno da highlights e statistiche, ma 18 di +/- per un cambio è da urlo!

Coach Bucchi: 7,5  Lo stesso voto che ai migliori dei suoi. Conduce una squadra compatta, senza prime donne capricciose e fragili, ma capace di esaltare ed esaltarsi. Tutte azzeccate le (contro) mosse tattiche a partire dalla scelta iniziale di giocare senza centro di ruolo puntando sulla velocità e sull’atletismo di James e Zerini. Carica costantemente e con veemenza i suoi, fino al punto di beccarsi un tecnico “per aver urlato troppo”. Quest’anno a Brindisi sarà dura per tutti.

Milano+SponsorEA7 Emporio Armani Milano 

Gentile: 5.  Parte forte ma si perde, per così dire, “al volo”; tanto forte fisicamente ed eccellente tecnicamente quanto fragile psicologicamente. Si innervosisce per qualche fischio poco gradito ed involve fino a permettere alla difesa brindisina, prima in grande difficoltà su di lui, di prendergli le misure. Non gli gira più come dovrebbe e crolla del tutto nei momenti topici, intollerabili le 7 palle perse. Deve crescere ancora.

Cerella: 5,5. A parte il +/- (-4 ), nemmeno disastroso in fondo, solo voci positive nei pochi minuti giocati.

Melli: 6. Con lui in campo Milano vince di 5. 8 punti, 5 rimbalzi e 2 stoppate il suo score, non è fenomenale ma è positivo e, soprattutto, pare in crescita e perfettamente in grado di tenere il campo contro qualsiasi avversario: uscire a testa alta contro James e Todic di ieri sera non era affatto facile.

Haynes: 6. Non credo ci si potesse ragionevolmente attendere molto di più da lui, che ha difeso bene sui play avversari. La regia è quella che è, ma di sicuro la sua squadra ha giocato (molto) meglio con lui che con Jerrells.

Langford: 7. Avessero vinto i suoi gli avremmo dato 11. 29 punti, 7/10 da 2, 3/6 da 3 e 7 rimbalzi. È un solista sopraffino, accentratore, forse troppo, del gioco milanese, Banchi gli si affida completamente quando non sa che pesci pigliare, in fondo come prima di lui Scariolo.

Samuels: 5,5. Luci ed ombre, costantemente cercato dai suoi compagni, è dominante nel pitturato ma non finalizza, sbagliando tiri semplici da sotto misura (3/8 da 2). Non riesce in definitiva ad essere il cardine dell’attacco meneghino.

Wallace: 5. Prova incolore, scialba anche se 4 dei suoi 5 punti arrivano durante la rimonta milanese ad inizio ultimo quarto; da uno col suo blasone ci si aspettava qualcosa di più.

Moss: 7. Tutta sostanza: 19 punti, 7 rimbalzi, percentuali stratosferiche, 100% da 2 e 43% da 3, assolutamente scevro da responsabilità riguardo al risultato finale.

Jerrells: 5.  Voto “alto” solo perché tira giù 5 rimbalzi, per il resto, il suo play-making è inguardabile. Speriamo, anzi gli auguriamo di cuore, di svegliarsi già da domenica prossima, perché qui a Brindisi è stato un incubo, ma per i suoi, non per gli avversari.

Coach  Banchi: 5,5.  Col senno di poi, non del tutto azzeccata la scelta iniziale di giocare con quattro piccoli, con Moss in ala grande. La squadra ha girato meglio con Melli e Samuels insieme e Moss da “3”. Certo gli mancavano Gigli, Kangur e Chiotti, assenze che avrebbero messo in ginocchio qualsiasi altra squadra, ma è anche vero che nessun’altra squadra può comunque schierare Samuels, Melli e Wallace… La scelta della zona ad inizio ultimo quarto non ha pagato, ma non per colpa sua: essere battuti da una tripla di Snaer ci sta, ma beccarsi 4 punti da due penetrazioni di Dyson… anzi, permettere a Dyson di schiacciare penetrando palla in mano dalla linea di fondo è da ergastolo, non a lui ma ai suoi lunghi certamente. Comunque l’EA7 è stata lì a giocarsela fino alla fine.

Terna arbitrale: menzione d’orrore. Fiscali oltremisura, troppi tecnici fischiati senza alcuna reale necessità in una gara corretta, con l’ambiente già così caldo che bisogno c’era di surriscaldarlo? Se poi fra questi c’è uno dei migliori fischietti d’Europa…(nonostante il surriscaldamento) stiamo davvero freschi!

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