La Granarolo espugna il Palapentassuglia senza Matt Walsh ma  grazie, ancora una volta, alla difesa a zona ed al dominio dei suoi lunghi nel pitturato : per i lunghi felsinei 37 punti, 30 dal pitturato e 7 dalla lunetta; 20 rimbalzi e 4 stoppate, solo quelle a referto. Per  contro solo 22 punti e 12 rimbalzi per i lunghi brindisini.

Dyson  (Foto Chiara Sandrolini 2013)

Dyson (Foto Chiara Sandrolini 2013)

Enel Brindisi

James: 5. Con lui in campo Ebi e Jordan  hanno fatto festa, coach Bucchi lo tira fuori a fine terzo quarto e non gli passa  nemmeno aper la testa di rimetterlo dentro.

Todic: 6-. Inconsistente per 3/4 di gara si riscatta parzialmente nell’ultimo quarto quando, impiegato da unico lungo, contribuisce con ben 9 punti al tentativo di rimonta. Gli neghiamo la sufficenza piena per l’approssimativo lavoro in difesa e la perimetralità insistita.

Dyson: 6,5. Sempre e comunque il migliore dei suoi, mai domo, asfissiante in difesa quanto efficace in attacco, l’unico modo di limitarlo è la zona , dalla lunetta invece si limita da solo e limita anche la nostra personale valutazione (mezzo punto in meno).

Lewis: 6-. Peccato per quei tiri” aperti” miseramente cannati, per il resto una buona prova su entrambe i lati del campo.

Chiotti: n.g.

Zerini : 6-. Gioca e produce  meno del solito perchè sovrastato dall’atletismo dei lunghi bolognesi, ma l’impegno e la grinta non vengono mai meno.

Snaer: 6. Copia e incolla con quanto detto per Lewis  con qualche canestro importante.

Campbell: 6-. Come per Dyson la zona frena le sue penetrazioni e sta volta non trova nemmeno il tiro dall’arco anzi nemmeno lo tenta, cattura  però più rimbalzi dei suoi compagni “lunghi”.

Jackson 6-. Non è un leader ma nemmeno un brocco, non ha fisico per penetrare o per tenere avversari più atletici ma ha un ottimo tiro, impossibile aspettarsi da lui altro che onesto lavoro.

Coach Piero Bucchi: 5. Valli schiera i suoi a zona per 30′, come prevedibile e previsto; lui non trova adeguate contromisure. Poco condivisibile la gestione dei lunghi   nei primi 3 quarti di gara con forse  troppi minuti  a James e Todic,fino a quel punto inconcludenti  . Bologna ha tirato poco e male da 3 mentre i suoi lunghi hanno banchettato in area, magari schierarsi prima e più decisamente a zona poteva rappresentare una soluzione.

Warren chiama lo schema di gioco (Foto di Chiara Sandrolini 2014)

Warren chiama lo schema di gioco (Foto di Chiara Sandrolini 2014)

Granarolo Bologna

Gaddefors : 6- . Un paio di palle perse potevano diventare pesanti ma in fondo non è successo niente. Poco evidente come al solito ma tutto sommato efficace.

Hardy : 6. Lewis gli mette la museruola e lo tiene decisamente a freno, non è lui quello che ha fatto la differenza.

Fontecchio : 7+. Manca Walsh e lui sfrutta appieno l’occasione ripagando la fiducia di coach Valli con una brillante prestazione impreziosita dalla prima doppia cifra della carriera, avanti così!

Jordan : 7. I lunghi di brindisi gli piacciono, è evidente, sbaglia qualche tiro di troppo ma è per larghi tratti dominante come dimostra il suo tabellino abbondantemente oltre la sua media, compreso  il  +/- migliore  in assoluto.

Warren : 7,5. Punti con ottime percentuali, rimbalzi ed assist, ben 8. Un acquisto azzeccato che sembra essersi  già ben inserito e promette di far fare un salto di qualità ai compagni.

King: 6,5. Con Jordan ed Ebi dominanti è logico che il suo spazio si restringa ma quando è in campo non  li fa rimpiangere e mette anche lui il suo mattoncino.

Ebi: 7,5.  Avevamo previsto (nel preview) che potesse cambiare le sorti dell’incontro e , pur non da solo, lo ha fatto, MVP di giornata : segna, con ottime percentuali, cattura una caterva di rimbalzi, stoppa tutto e tutti, per soprannumero passa pure tre assist…Questa volta è spettacolare solo in positivo, continuasse così!

Coach Giorgio Valli : 7. In fondo nessuno si aspettava che tornasse da Brindisi con i due punti, non fossero arrivati nessuno glielo avrebbe rimproverato, era pure senza Walsh ed Imbrò  invece ha vinto trovando una prova anche di carattere dai suoi che pur non avevano gradito la punizione dell’allenamento notturno. Tatticamente la sua difesa a zona era prevedibile in quanto quasi obbligata però è stata vincente quanto la mossa coraggiosa di far partire in quintetto il “ragazzino” Fontecchio.

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