Fiat Torino – KK Union Olimpija (Foto Uff. Stampa Fiat Auxilium Torino)

FIAT AUXILIUM TORINO – OLIMPIA LJUBLJANA 79-85 (19-21, 21-22, 20-24, 19-18)

Prima amichevole tra le mura amiche del PalaRuffini per la Fiat Auxilium Torino, che ospita l’Olimpia Ljubljana, squadra che giocherà nella prossima Champions League.

Partita vera, difficile, contro un avversario che gioca bene e che può contare su un gioco solido e una difesa molto ben organizzata.

Torino parte con il quintetto lungo, con Poeta, Patterson, Okeke, Mazzola e Mbakwe e dovendo far fronte all’assenza di Sasha Vujacic per un problema a un dito della mano destra. All’assenza dell’ex campione NBA, dopo poco più di un minuto di gioco coach Banchi deve anche fare a meno di Lamar Patterson, che si ferma per un problema muscolare all’inguine e per il cui si teme uno stiramento.

Dopo un primo tempo piuttosto equilibrato, in cui la Fiat è costretta comunque sempre a rincorrere un avversario solido e capace di controllare bene i tabelloni, la partita continua sul filo dell’equlibrio anche dopo la tripla sulla sirena di Dionte Garrett che fissava il punteggio dei primi 20 minuti sul 40-43.

In generale Torino patisce a rimbalzo d’attacco, concedendo all’Olimpia qualche canestro di troppo da seconda opportunità e  permettendole di arrivare al massimo vantaggio in chiusura di terzo quarto sul 60-67.

La stanchezza si fa sentire nell’ultimo quarto e Torino, con una rotazione ridotta e i problemi di falli di Mbakwe e Okeke fatica a contenere gli attacchi degli ospiti, che con un ottimo Battle, autore alla fine di 14 punti e un Hrovat miglior marcatore dei suoi con 17, prende un buon margine e approfitta di rotazioni difensive più lente di Torino per andare in doppia cifra di vantaggio e potare a casa la vittoria per 79-85.

Indicazioni importanti però si possono trarre dall’incontro e di cui lo staff tecnico potrà trarre qualche conclusione. Tra i nuovi arrivi torinesi si mette subito in luce Mbakwe, che si dimostra già attivo in difesa e che in coppia con Valerio Mazzola porta una buona ’intimidazione sotto i tabelloni. L’americano di origine nigeriana dimostra anche mani rapide in attacco, anche se dimostra di patire i lunghi mobili che per fermare lo costringono troppo spesso a compiere falli.

La vetrina di queste amichevoli mette anche in mostra la crescita di David Okeke, usato prettamente come lungo in questo momento della stagione. Il giovane ’98, con più minutaggio a disposizione e più spazio ad iniziative offensive, svela alcuni movimenti vicino a canestro che non aveva la stagione passata e soprattutto un ottimo tempismo a rimbalzo, catturando a fine gara ben 5 rimbalzi offensivi. Il talento di Okeke è ancora grezzo e da incanalare, stasera è mancata un po’ la possibilità di vederlo in 1 contro 1 dal palleggio, ma la crescita è già da ora significativa.

Apparso in crescita di condizione anche Deron Washington, che ha deliziato la platea con un paio di escursioni sopra il ferro che hanno scaldato il pubblico del PalaRuffini. L’ala americana è poi calato nella seconda fase della partita, ma quando ha acceso la luce, ha dimostrato ancora una volta di essere un faro guida per tutta la squadra.

Difensivamente ancora parecchi automatismi da registrare hanno permesso all’Olimpia Ljubljana di segnare con discreta continuità durante tutta la partita, chiudendo con il 58% da 2 e il 35% da 3, soprattutto sfruttando la buona vena degli ottimi Devin Oliver e Talor Battle, quest’ultimo play che a prima vista sembrerebbe pagare fisicamente gli avversari, ma che dimostra buon atletismo e soprattutto una buona facilità a battere l’uomo dal palleggio e creando quasi sempre scompiglio nella difesa torinese, a volte troppo in ritardo nelle rotazioni difensive. Ritardi che hanno portato il più delle volte a facili appoggi sotto canestro o superiorità numerica tramutatasi poi in rimbalzi offensivi.

La sensazione, al momento, è che la possibilità di avere quintetti così eclettici per Torino porti i giocatori a utilizzare più cambi difensivi sui pick and roll rispetto a quanto richiesto, permettendo così agli avversari di approfittare di qualche mismatch di troppo. Un aspetto del gioco su cui sicuramente coach Banchi lavorerà nelle prossime settimane.

Anche il gioco offensivo in questo momento risulta ancora poco equilibrato, come dimostra un primo quarto senza tentativi da oltre l’arco da parte dei giocatori torinesi e la tendenza a giocare più sotto canestro o dal mid range. Tendenza che molto probabilmente andrà a normalizzarsi nel momento in cui la squadra potrà contare sull’apporto di Sasha Vujacic.

Tra gli altri nuovi innesti, prova molto positiva per Antonio Iannuzzi, top scorer torinese con 14 punti e autore di giocate importanti anche nella propria metà campo. Luci ed ombre invece per Andre Jones, che dimostra scarsa timidezza prendendosi 12 tiri in 26 minuti, mandandone però a bersaglio solo 3. L’ex MVP del campionato Slovacco si è dimostrato però utile anche nella fase difensiva e ha dimostrato duttilità giocando anche qualche minuto da 3. Sicuramente meritevole di credito, soprattutto considerando il ruolo che coach Banchi dovrebbe ritagliare per lui, ovvero guastatore dalla panchina. Più opaca, invece, la prova di Quinton Stephens, il rookie 22enne ex Georgia Tech ha mostrato di doversi ancora adattare al basket FIBA, spesso perdendo il proprio uomo a rimbalzo e non incidendo in attacco. Il suo ruolo dovrebbe essere quello di quarto lungo, dietro agli esperti Mbakwe, Iannuzzi, Mazzola e Washington e giocandosi i pochi minuti restanti con Okeke, pronto a giocare da 4 in quintetti più piccoli. Deve però dimostrarsi più pronto quando ne avrà l’opportunità.

Capitolo a parte merita Diante Garrett. L’americano ha ancora necessità di lavorare con i compagni per conoscerne caratteristiche e tempi di gioco. Per questo motivo lo staff tecnico lo mette in campo per 33 minuti e gli lascia compiti di playmaking anche con Poeta contemporaneamente in campo. Alcune giocate hanno fatto intravedere i lampi di talento della guardia di Milwaukee, arrivati per lo più da giochi rotti. La sensazione è che in futuro potrà dare parecchie soddisfazioni ai tifosi torinesi.