FoxTown Cantù – Acea Roma 85-89

(Dal nostro inviato a Milano). Coppa Italia, prima partita, prima sorpresa: è infatti Roma la prima semifinalista, al termine di una partita condotta fin dall’inizio e dominata a rimbalzo, ma che ha rischiato di capovolgersi con la rimonta di Cantù nell’ultimo quarto, guidata da un Jonathan Tabu in stato di grazia.

datomeIl piano partita di Roma è piuttosto semplice: sfruttare l’atletismo di Lawal sotto canestro contro il ben più statico Cusin. E, in effetti, funziona, con il lungo romano a segnare 8 dei primi 14 punti dell’Acea, per l’8-14 a metà del primo quarto. Cantù fatica a entrare in area e sbaglia comodi tiri dalla media, rimanendo comunque a contatto con i tiri dalla lunga. Proprio con una tripla Leunen porta in vantaggio i brianzoli (16-14), ma dura poco e soprattutto, anche se sembra assurdo a questo punto della partita, sarà l’ultimo vantaggio dei biancoblù, che se da una parte riescono a frenare l’irruenza di Lawal, dall’altra iniziano a subire anche dagli esterni, con D’Ercole e Datome protagonisti del parziale di 2-11 che chiude il primo quarto. Mancinelli prova a dare la scossa in apertura di secondo periodo, portando a scuola Jones in post basso e servendo Mazzarino per la tripla del -2, ma poi Cantù si blocca, aggrappandosi quasi esclusivamente ai viaggi in lunetta di Aradori, mentre Roma continua a fare la voce grossa a rimbalzo offensivo con Lawal e un ispirato Czyz. All’avvicinarsi dell’intervallo una tripla di Taylor porta Roma a +9, che diventa +12 con tre liberi di Datome, conseguenza di un fallo di Mancinelli a rimbalzo e di un tecnico fischiato per proteste a Leunen. Ancora una volta Cantù riesce a limitare i danni, con Mazzarino che poco prima della sirena infila la tripla del -6, ma l’impressione è che sia Roma ad avere saldamente in mano le redini della gara.

E, infatti, al ritorno in campo i giallorossi dilagano: Lawal riprende a fare danni in area, e Czyz diventa un leone, usando i gomiti dove non arrivano i balzi di Lawal e mettendola anche da fuori (49-63), mentre Cantù sbaglia altri canestri facili e dà il via libera agli avversari, che toccano addirittura il +19 (54-73) in apertura di ultimo periodo, ancora con Datome.

Aleksander Czyz, un fattore nel terzo periodo (Foto: Savino Paolella 2013)

Aleksander Czyz, un fattore nel terzo periodo (Foto: Savino Paolella 2013)

È a questo punto, però, che qualcosa si blocca; forse col pensiero di averla già vinta, Roma alza le mani dal manubrio e Cantù ne approfitta, rimontando fino al -1. Gran parte del merito va a un Jonathan Tabu a dir poco incredibile, che fa tornare lo svantaggio sotto la doppia cifra nel giro di un paio di minuti, segnando 10 punti quasi di fila per il 69-76. Taylor e Lawal provano a metterci una pezza, il chirurgico Leunen (5/6 da tre)segna una gran tripla (75-81) ma subito dopo esce per cinque falli, seguito a ruota da Mancinelli e Roma tira un sospiro di sollievo. Ma, ancora una volta, Cantù è pronta ad approfittarne: ancora Tabu segna da lontano il -4, che diventa -1 con un canestro e fallo di Brooks. Il finale è al cardiopalmo: Taylor segna a 70 secondi dal termine, Tabu va in lunetta ma fa 1/2, mentre non trema la mano di D’Ercole, per l’82-86 a 27 secondi dalla sirena. Ma, ancora, una tripla pazzesca di Tabu direttamente dal palleggio fa tremare i romani, che però riescono a mantenere un barlume di lucidità: Datome riceve palla dalla rimessa e viene mandato in lunetta per il +3, poi Aradori, nell’ultimo attacco della sua gara, si fa stoppare proprio da Datome, con la palla che finisce prima a Tabu, che stavolta sbaglia, e poi a Scekic, che commette fallo in attacco, prima che Jones dalla lunetta fissi il risultato sull’85-89.

MVP. Gigi Datome ha giocato l’ennesima grande partita della sua stagione, segnando con regolarità per tutto l’arco dell’incontro (22 punti, 7/13 dal campo) e andando in doppia cifra anche nei rimbalzi (12), per uno eloquente 30 di valutazione. Non ce la sentiamo, però, di non menzionare Jonathan Tabu, che ha segnato 19 incredibili punti in meno di dieci minuti nel quarto periodo, facendo sperare fino all’ultimo i suoi tifosi.

LVP. Ritorno amaro a Milano per Stefano Mancinelli, apparso piuttosto nervoso; chiude con 2 punti, 1/4 al tiro, 3 assist e 2 palle perse in 12 minuti.