Luca Dalmonte

Coach Dalmonte arriva in sala stampa cupo in volto e deluso per il risultato
“Spiace perdere, anche perché siamo arrivati a meno uno, prima del fallo intenzionale. Voglio però fare i complimenti a Cantù che ha avuto un impatto migliore del nostro. Per noi troppe palle perse all inizio, per aver affrettato decisioni contro una buona difesa e per non aver sostenuto fisicamente e mentalmente la loro difesa aggressiva, lasciandoci un po’ andare e sperando in qualche fischio degli arbitri.
Nelle semifinali c’erano tre squadre di Eurolega e noi dovevamo esser bravi a tararci su un tipo di difesa più fisica di quella che si vede di solito in campionato. Noi non ci siamo adeguati a quel metro.
Nella seconda parte ci siamo adeguati un po’ di più e siamo rientrati in partita, che poi si è decisa su degli episodi.
Io però parlo dei miei episodi, che sono tiri ad alta percentuale che abbiamo sbagliato. Non parlo di altre cose e vi chiedo di non farmi domande sull’arbitraggio. Posso dire che c’è stata molta soggettivita sul fischio che ha deciso la partita”.
Poi la chiosa: “La nostra esperienza è stata positiva e usciamo a testa alta ma non possiamo essere soddisfatti se vogliamo rubare le posizioni di vertice e crescere come squadra”.

Di solito concedete il 43% agli avversari da due, ma stasera avete concesso il 61%
“Vero, ma bisogna considerare che loro giocano molto con il tiro da tre e generalmente quando vincono da 2 hanno alte percentuali perché aprono bene il campo”.

Gli americani, positivi nei quarti, hanno giocato male, a parte Jones
“Gia il fatto che ci poniamo il dubbio nel giro di 24 ore dice tutto. Ieri abiamo fatto una partita buona e stasera meno buona e in generale non mi piace parlare dei singoli. Vinciamo e perdiamo di squadra“.

Riguardo agli arbitri, esiste la sudditanza o esistono errori?
“Secondo me non esiste sudditanza, è questione di equilibrio sui fischi, se non c’e equilibrio è un problema”.

Andrea Trinchieri (foto R.Caruso)

L’allenatore di Cantù Trinchieri parla della vittoria
“82 a 56 di valutazione, vuol dire partita dominata. Per 35 minuti abbiamo avuto il totale controllo del campo, poi ci sono stati i tiri di Jones che hanno cambiato l’inerzia della partita. Al di là della partita in sè comunque conta il fatto che andiamo in finale con Siena per la quarta volta di fila ed è questa la cosa più importante”.

C’è qualche colpa  di Lamonica nelle decisioni?
“Esiste uno sport in italia dove quando si perde è sempre colpa di qualcuno. Non voglio però sentir parlare stasera di queste cose”.

Un’analisi sull’ultimo quarto?
“Se parliamo di pallacanestro ci sono stati i canestri di Hackett, poi ci sono state le bombe inventate di Jones. A fine partita i miei giocatori erano mortificati per l’andamento della partita. Dopo aver dominato all’inizio e controllato nel terzo quarto rischiavamo di buttare all’aria la partita. Io gli ho detto quello che conta è arrivare alla finale, ogni partita ha storia a sé”.

Differenza tra la minor produzione del quintetto e della panchina?
“La nazionale georgiana. Shermadini e Markoishvili hanno dato punti importanti”.

La partita di domani e un poter fare o un dover fare?
“Oggi Siena ha dimostato come si vincono le partite. Mc Calebb al momento è miglior playmaker fuori dall’NBA. Il fatto è che se arrvi punto a punto sul finale con loro è poi difficile vincere“.

Quale può essere la forza di Cantù?
“Non avere pressione domani per la vittoria. Noi in generale dobbiamo crearci l’opportunità di giocare queste partite. Questa è la cosa importante”.


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