Ci sono situazioni che, inevitabilmente, costringono a scelte drastiche, come nel caso in cui si scelga di rifondare completamente una squadra, a partire dalle fondamenta.

Si tratta, solitamente, di casi non frequenti, ma per il secondo anno consecutivo, il presidente Brugnaro, il DS Casarin e la dirigenza orogranata hanno deciso per un nuovo anno zero per la Reyer, dopo il brutto fallimento della passata stagione, in cui, dall’esonero di coach Andrea Mazzon all’ultima sciagurata gara casalinga contro Roma, non è andata dritta nemmeno una. I rischi sono considerevoli, perché amalgamare 12 giocatori nel giro di un mese e mezzo comporta un lavoro davvero enorme, ed i risultati di questo precampionato confermano come Venezia sia ancora nel pieno della propria preparazione, continuando la propria ricerca di quell’alchimia mancata come l’aria nella passata stagione. Ma in tutto questo, sono arrivate anche le prime indicazioni di massima su quella che sarà la squadra che il 12 ottobre debutterà ad Avellino.

PM: Julyan Stone, Michele Ruzzier

La tegola Lorenzo Brown ha costretto i lagunari a correre rapidamente ai ripari, trovando rimedio con la firma dell’ex Toronto che in molti sono in attesa di vedere all’opera. Coach Recalcati, al termine della partita contro l’Olympiacos, si è soffermato a lungo sul neo-acquisto: “Nelle sue esperienze nella NBA, ma anche al college, è sempre stato utilizzato da specialista, gran difensore, notevole prestanza fisica (198 cm x 91 kg) e gran passatore. Lì, non gli veniva chiesto niente di più, ma qui dovrà abituarsi a dare qualcosa in più ed i suoi compagni dovranno metterlo nelle condizioni di farlo”. Per ora, possiamo fare affidamento sulle statistiche, che affermano come nel suo anno da Senior all’Università di Texas El Paso (UTEP) abbia fatto registrare 8.5 punti, 7.5 rimbalzi, 5.3 assist, e 1.5 palle rubate a partita, con un modesto 26% dall’arco, 60% dalla lunetta ed un più considerevole 60% da 2.

Altro discorso invece riguarda Michele Ruzzier, classe 1993 che nelle sue prime uscite ha dimostrato un carattere ed una personalità non comuni per un ragazzo della sua età alla prima esperienza con il parquet della Serie A. Eccellente palleggiatore, ha dimostrato un’intelligenza ed un’attenzione da giocatore navigato (14 assist a fronte di 5 perse in 105 minuti), oltre che buona visione di gioco ed una discreta mano dall’arco. Recalcati ha affermato come “stia davvero compiendo passi da gigante”, e per quanto poco possa valere, il pubblico di casa in queste poche uscite lo ha apprezzato notevolmente.

Phil Goss (foto Alessio Brandolini 2014)

Phil Goss (foto Alessio Brandolini 2014)

G: Phil Goss, Marco Ceron

Il primo nome non ha bisogno di presentazioni. Probabilmente, l’acquisto più pregiato di questo mercato estivo, dotato di un carisma sorprendente che gli ha valso i gradi di capitano scavalcando l’unico reduce dalla passata stagione, Hrvoje Peric. Potrebbe tranquillamente diventare la prima opzione offensiva per Recalcati, che dovrà però valutare la posizione in cui impiegare la combo-guard ex-Roma. Ben conosciamo i suoi trascorsi sia a Varese che nella capitale, e l’infortunio che lo ha colpito durante questa preparazione non fa che accrescere il desiderio di vederlo in campo.

Il secondo invece, è un altro giovane (1992) che si aggrega alla squadra della sua città dopo un paio di stagioni in Campania. Buon fisico per un esterno, discreto tiro anche da fuori, potrebbe però scivolare indietro nella rotazione visto il doppio impiego di Dulkys, che potrebbe essere utilizzato come 2, come andiamo a vedere.

AP: Deividas Dulkys, Jeff Viggiano

D. Dulkys

Deividas Dulkys, un grande punto di domanda (Foto: Alessandro Montanari 2014)

Un trascorso nel Lietuvos Rytas, 4 anni a Florida State che gli sono valsi un titolo di conference, ha subito attirato l’attenzione per esplosività, energia ed intraprendenza, forse anche troppa. Il lituano, nei suoi trascorsi a stelle e strisce si è affermato come il terzo miglior marcatore dall’arco della scuola con 203 triple messe a segno, con percentuali però non eccellenti (33%). Nelle ultime 3 uscite, ha collezionato un non invidiabile 1/14 dall’arco, risultando inoltre il giocatore con maggior tiri dal campo dell’intero roster (33) come quello con più palle perse (11). Inizialmente, è sembrato un tutto fare pieno di voglia di spaccare il mondo, ma se si analizzano lucidamente le sue prove (che per carità, sono tre amichevoli precampionato), la prima impressione non è di quelle che fanno girare la testa. Probabilmente, viste anche le sue dimensioni (198cm x 89kg) lo vedremo difficilmente impiegato da 3, e più verosimilmente potrebbe essere il settimo uomo che può dare vitalità alla squadra grazie alle sue penetrazioni supportate da un buon palleggio e una buona capacità di lavorare nel traffico. Anche se in questo periodo lo si è visto anche impiegato da 1, difficilmente andrà a ricoprire quel ruolo.

Jeff Viggiano invece, come gli altri due arrivati dal blocco Siena, porta quell’esperienza che serve nei momenti decisivi che in questi anni non molti giocatori possedevano. Non sarà certamente la prima opzione offensiva, e nel caso in cui Recalcati decida di puntare su una front-line più fisica, potrebbe cedere il posto a Hrvoje Peric.

AG: Hrvoje Peric, Cameron Moore

Esploso letteralmente sotto coach Markovski, Peric si è affermato come uno dei migliori sesti uomini del campionato, districando in tante occasioni situazioni complicate o partite molto tirate. Giocatore versatile, impiegabile da 3, 4 ed in emergenza anche da 5, con buone mani e la capacità di giocare sia in post che tirare da fuori. Il pick and pop resta la soluzione più accreditata, seguita dal tiro piedi a terra da 5/6 metri che l’anno scorso gli ha permesso di viaggiare a quasi 12 punti di media. Buon difensore e buon rimbalzista, lo si è visto anche correre in transizione, rendendolo uno dei giocatori più completi a disposizione.

Cameron Moore è il faro di speranza che spera di far dimenticare in fretta Andre Smith, un giocatore che nella scorsa stagione, prima dell’infortunio, stava collezionando prestazioni sempre più significative arrivate a toccare i 27+15 della partita contro Varese. In questo precampionato, è stato più volte il miglior marcatore, peccando un po’ sotto le plance (max 5 rimbalzi) e distinguendosi sia dalla media che in post. Opzione offensiva di qualità, probabilmente al livello di Goss, che riuscirà a rendere pericoloso l’attacco lagunare anche dal post.

C: Benjamin Ortner, Tomas Ress

Reparto lunghi di esperienza quest’anno per Venezia, che dopo le sfortunate avventure di Williams e Crosariol punta su un duo consolidato, che trova in Ortner il più classico dei centri ed in Ress un giocatore in grado anche di uscire dalla linea dei 3 punti. Il problema sta nelle carte d’identità, che sicuramente non aiutano, e forse alla lunga potrebbero creare qualche problema. Probabilmente, non sarà difficile vedere Moore impiegato da 5 nel corso della stagione.

Al momento, la certezza è che la squadra sia comprensibilmente indietro di condizione, e che viste le assenze di Stone e Goss debba ancora trovare la quadratura del cerchio, e rende arduo credere che Dulkys sia la prima scelta in attacco. Difficile inoltre valutare anche le statistiche, come quelle della gara contro L’Olympiacos che sbarrando l’area ha costretto Venezia a 26 tiri dall’arco su 58 dal campo. Per il secondo anno si riparte da zero, ed in questi casi è davvero difficile prevedere come si evolverà la situazione. Come nella passata stagione, l’attesa sarà lunghissima, e solo il parquet potrà dare le risposte alle domande che ci si pone su questa nuova Reyer.


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