Simone Fontecchio (Foto R.Caruso 2014)

Simone Fontecchio (Foto R.Caruso 2014)

Tiro pesante, pesantissimo. Da tre, e anche da quindici, intesi come secondi da giocare prima dell’ultima sirena e della grande gioia. Simone Fontecchio ha risolto così la gara con la Giorgio Tesi Group (e Okaro White ci ha messo negli ultimi istanti la stoppata sontuosa su Milbourne, che ha chiuso la pratica), con il canestro del sorpasso che ha regalato alla Virtus la prima vittoria di stagione in trasferta. E che vittoria: su un campo difficile e contro una diretta concorrente.

“Bello, niente da dire. Un’emozione grande, sono felicissimo. Ma ho fatto quello che dovevo, è stato bravo Abdul Gaddy a cercare la penetrazione e poi arrestarsi trovandomi libero per il tiro decisivo. Non era stata una delle serate migliori, per me, avevo sbagliato tanto, e cose facili. Ma il basket è questo, è entrato il tiro più importante e adesso siete tutti qui a parlarne”.

Perché è un segnale di forza d’animo, quella che ti tiene in piedi anche nelle serate potenzialmente storte.

“Questo sì, non mi sono mai abbattuto. Sono queste le cose che pagano, alla fine. Ma vale per me come per tutta la squadra. Abbiamo inseguito senza mai farci sopraffare dallo sconforto, siamo rimasti aggrappati alla partita. Uniti, come deve essere sempre”.

Potrebbe essere una svolta. Questa Virtus è un gruppo giovane, che fin dall’inizio ha mostrato attitudine ad ascoltare ed apprendere. E che sta crescendo in palestra.

“Sì, è stata una settimana dura, dopo la sconfitta di Cantù abbiamo cercato di ripartire dai nostri errori e allenarci forte, con intensità. A Pistoia siamo andati per vincere, ci siamo riusciti e questi due punti valgono doppio, perché su quel campo e in quell’ambiente carico di entusiasmo non è semplice portare a casa la partita. La chiave è stata la difesa: quello che non ci è riuscito nel primo quarto, dove abbiamo subìto esageratamente il loro uno contro uno, è arrivato in quell’ultima frazione in cui abbiamo fatto quadrato lasciandogli poche possibilità. Siamo stati bravi, ed è anche questa una lezione che dovremo ricordare”.

Ripartendo da un tiro che ti cambia una serata.

“Ripartendo anche da quello, che mi carica di entusiasmo. Ma lo ripeto: non sarebbe arrivato se non ci fosse stato dietro il lavoro di un gruppo”.