Istantanee di una stagione vissuta ai mille all’ora, oltre cinquanta gare con vittorie cruciali e sconfitte amare..la continua ricerca da parte di coach Menetti dell’equilibrio in una formazione piena di talento, ma proprio per questo difficile da amalgamare.
Sarebbero tante le storie da raccontare con sullo sfondo le scorribande del Cincia, il talento di White, il carisma di Rimas e l’esplosione ormai avvenuta di Silins.
Tra queste, abbiamo deciso di pescarne cinque, non a random, perché a mente fredda sono state quelle che, nel bene o nel male, hanno segnato la stagione, almeno secondo noi.

Enel Brindisi – Grissin Bon 72 – 71, 5^ giornata di campionato

GRISSIN BON CSKA MOSCASconfitta brutta quella in terra pugliese perché seppur privi del suo leader morale, il Cincia, i biancorossi giocano una partita di sostanza, brutta, ma di sostanza, facendo giocar male anche i padroni di casa che si riveleranno una delle sorprese del campionato.
Ma perché tra tante sconfitte esterne proprio questa? Perché oltre a sbagliare l’ultimo tiro, tra le altre cose da otto metri, una preghiera più che una concreta possibilità di vincere, si chiude l’esperienza Reggiana di Coby Karl.
Bravissimo ragazzo, figlio del più famoso George, trascorre un paio di mesi a litigare con il canestro, esce dalle rotazioni, e poi viene tecnicamente sostituito da…..Kaukenas, già sul taccuino di Frosini ad Agosto.
Rimas, volente o nolente, cambierà la stagione dei reggiani. Di questo ne siamo certi.

Grissin Bon – Vitasnella Cantù 84 – 77, quarti di finale di Coppa Italia

james-white-thumbs-upAllenamento del martedì: “salta” per l’ennesima volta il polpaccio del Cincia. Ventiquattr’ore dopo strappo ai danni di Brunner.
Ci si presenta ugualmente ad Assago per la sfilata delle otto più belle?
Per fortuna si, perché sugli spalti ci sono tanti tifosi che si godono, a mio parere, la partita più coinvolgente dell’anno.
I ragazzi (mai parola fu più azzeccata data l’età media) di coach Menetti gettano il cuore in campo, disputano 40 minuti di fuoco e scoprono, perché fino al 6/2/2014 non lo avevano mai visto così, di avere un purosangue tra le proprie fila.
25 punti, 6 rimbalzi, 6 assist, 35 di valutazione: James White!
La sera dopo si perde contro Sassari, The Flight, fa ancora meglio della sera precedente e per tre mesi e mezzo non si volterà più indietro, sbaglierà si e no un paio di match, guidando Reggio a successi importanti.
In un’intervista verso la fine della regolar season ha dichiarato che passa di fianco alle panchine avversarie chiedendo se non è il caso di raddoppiarlo..ora, lui probabilmente esagera perché ha un’autostima e una personalità non comune, però..

KRKA Novo Mesto – Grissin Bon 66 – 69, 6^ giornata del 2^ girone di Eurochallenge

grissin-bon-vs-mens-sana-intervista-post-gara-4-a-max-menetti-hqdefault.jpgUltima partita del girone decisiva, perché chi vince si qualifica e disputerà i quarti contro Samara: 32′ di gioco, sotto di 8 e non si fa mai, ma mai, canestro.
Fallo tecnico ad un nervoso Kaukenas: time out. Qui Reggio vince l’Eurochallenge.
Menetti, senza entrare nei dettagli, fa un minuto psicologico e la squadra vicinissima al baratro, pur giocando male, trova in modo rocambolesco la vittoria al supplementare grazie alle giocate dei suoi tre leader: piazzato del Cincia, sei punti consecutivi di Rimas e bomba dall’angolo di White.
Quando si vince una competizione, che sia un Mondiale, un campionato di serie B, o una Champions, c’è sempre un momento, magari lontano dalla finale, fondamentale, cardine.
Quel time out..

Week-end bolognese. Vittoria dell’Eurochallenge, 25-27 aprile 2014

Michele Antonutti solleva l'Eurochallenge (foto F.Pozzati 2014)

Michele Antonutti solleva l’Eurochallenge (foto F.Pozzati 2014)

Diecimila in due giorni. Tanti gli appassionati reggiani che hanno seguito al PalaDozza le finali di Eurochallenge ottimamente organizzate dalla società Reggiana grazie anche all’ospitalità del comune di Bologna.
Reggio domina entrambe le gare (semi e finale), ma non entriamo in discorsi tecnico-tattici, perché chi era presente aveva capito già all’ingresso in campo delle squadre, che più che un palazzo, era un’arena, una bolgia dantesca, dove era difficile tener testa ad una compagine che in quel week-end aveva creato una spettacolosa empatia con il proprio pubblico.
Cincia MVP, Antonutti alza il primo trofeo della storia della Pallacanestro Reggiana, e lì, nemmeno tanto segretamente, si comincia a sognare di poter dare fastidio a formazioni più attrezzate negli ormai imminenti playoffs.

Grissin Bon – Montepaschi Siena 81 – 85, gara 4 di quarti playoffs

Ariel Filloy (foto Alessia Bruchi 2014)

Ariel Filloy (foto Alessia Bruchi 2014)

1-0, 1-1, 2-1.. match ball sulla racchetta. La Grissin Bon è a quaranta minuti dalla semifinale scudetto. La Crespi band parte alla grandissima facendo girare la palla come in un flipper, va a più 15, sfrutta il “braccino” dei padroni di casa, che però nel secondo quarto rientrano grazie a Filloy e a Troy Bell, autori di giocate memorabili.
Intervallo lungo da cui Reggio esce ancor più carica e la sensazione, almeno personale, è che il traguardo sia davvero vicino, poiché il vantaggio è in doppia cifra e mancano tredici minuti.
Allo scadere dei 24 secondi viene fischiato un fallo dubbio a Silins che stoppa Green, il lettone si mette le mani nei capelli, prende tecnico, e Siena in un’azione si trova a meno tre.
Non facciamo i calciofili e non parliamo di arbitri, ma li, seppur in vantaggio, Antonutti e compagni si sono piantati come un velocista sul Mortirolo.
Onore e merito a Siena, capace di vincere anche la seguente gara 5, ma li un po’ di rammarico è rimasto, un po’ di amaro in bocca, nulla di più, per essersi svegliati sul più bello..