Una Scavolini Banca Marche in evidenti difficoltà esce sconfitta dall’ennesimo derby con i “cugini” di Montegranaro e non riesce nemmeno quest’anno a sconfiggere la tradizione che non vuole mai i pesaresi vincenti in casa loro contro la Sutor. I ragazzi di coach Recalcati hanno subito dato uno strappo decisivo al match nel primo quarto, chiusosi con ben 32 punti segnati a fronte dei 14. Pesaro ha poi messo in atto vari tentativi di rimonta, il piu decisivo nel secondo quarto ma Cinciarini e compagni hanno avuto la capacità di respingere le individualità della Scavolini grazie ad una prova corale migliore e ad una buonissima difesa.

Coach Zare Markovski comincia con Torey Thomas, Cavaliero, Barbour, Mack e Crosariol. Recalcati schiera invece Steele,Cinciarini, Slay, Burns e Amoroso.

Cinciarini (Foto di Luca Leopardi 2012)

Cinciarini (Foto di Luca Leopardi 2012)

Tutto è pronto per cominciare, subito i ritmi sono alti. Entrambe le squadre difendono a uomo, Montegranaro è fluida, arriva facilmente al ferro e ha una buona mira dall’arco; la Scavolini Banca Marche cerca di costruire ma fatica, arrivano più volte infrazioni di 24 secondi e dopo un primo momento di equilibrio (9-8) i gialloblù, guidati da un perfetto Steele, mettono a segno un parzialone di 12-0 che li fa volare sul punteggio di 9-20. La Sutor continua a non sbagliare niente, la Vuelle cerca Crosariol ma con scarsi risultati e gli avversari dominano a rimbalzo in attacco. Al termine dei primi dieci minuti c’è solo una squadra in campo e il punteggio dice 14-32.

Nel secondo quarto però la musica cambia: i padroni di casa rientrano con un’altra faccia in campo e cominciano una buona rimonta, prima appoggiandosi a Barbour che segna otto punti in fila (23-34) e poi grazie ad un ottimo lavoro di squadra fatto di pressing a tutto campo e sulle linee di passaggio. Pesaro vola guidata dagli americani e con una tripla di Thomas dopo il recupero, i canestri di Kinsey e il due più uno di Barbour in contropiede, torna a meno quattro con un controparziale di 12-4 (34-38), grazie ad un quintetto particolare con Mack da centro. Montegranaro è frastornata ma banali distrazioni difensive di Pesaro le premettono di mantenere un buon margine e piano piano di tornare al vantaggio in doppia cifra, chiudendo il periodo con 10 punti in più, 37-47.

Al rientro in campo dopo la pausa lunga entrambe le squadre cominciano a far vedere una bella pallacanestro: le mani si scaldano e arrivano canestri a ripetizione. La Scavolini Banca Marche ci prova ma le difficoltà di una squadra che si conosce poco e che è stata cambiata in corso d’opera emergono prepotentemente. I gialloblù riescono a mantenere il loro vantaggio di 10 punti (55-65) e poi allungano bucando la difesa avversaria con troppa facilità e in troppe situazioni di gioco. Sul 55-67 Markovski ferma il gioco per metterci una pezza ma senza successo perché al rientro in campo i ragazzi di Recalcati mettono a segno un altro 4-0 che manda all’ultimo mini riposo con il punteggio di 55-71.

Gli ultimi dieci minuti di gioco cominciano senza molto da raccontare: i biancorossi tentano una sorta di rimonta con un 4-0 ad inizio di periodo ma l’antisportivo di Clemente da una mano agli avversari. Pesaro continua nonostante gli evidenti limiti a non mollare e si appoggia agli uno contro uno di Barbour e alle triple di Mack. A 6.27 dalla fine il punteggio dice 64-75 e Recalcati chiama time-out. Al rientro in campo Montegranaro riprende subito il controllo della partita guidata questa volta da un ottimo Burns. Gli ultimi minuti sono quelli tipici di una partita ormai finita: A Pesaro non riesce nulla ed aumentano le palle perse, la Sutor gioca sulle ali dell’entusiasmo e trova sempre la via del canestro. All’ Adriatic Arena, tra il dissenso del pubblico finisce 78-93.

Ottima prova corale della Sutor Montegranaro che ha mandato in doppia cifra ben quattro uomini: Cinciarini (14 punti) Steele (20 punti) Slay (12) e Burns (19). Non bastano per Pesaro i 17 di Mack e i 24 di un ottimo Barbour. Per la Vuelle la situazione si aggrava sempre di più, a fronte della 10 sconfitta di fila.

LUIGI PIARULLI