Il Punto di Pio vs Venezia

BRESCIA – Arriva la bestia nera al PalaLeonessa, una Reyer sempre ostica per i nostri colori, abbiamo ancora negli occhi le sconfitte dello scorso anno in campionato ed Eurocup, per non parlare della sconfitta patita al Taliercio all’andata.

Si rumoreggia all’ingresso dell’assenza dell’ultimo minuto di Petrucelli, il tam tam ad un certo punto riporta versioni fantasiose, con apici di Fantozziana memoria, in cui si narrava di un gol di  Zoff di testa su calcio d’angolo, ma alla fine per fortuna si parla solo di un risentimento per il quale sarebbe stato stupido rischiare John. Presente invece, finalmente, Cobbins e sarà la suggestione ma sembra che la sua presenza alzi il livello di intensità già dal riscaldamento, nel sorriso di Gabriel c’è tanto del significato di Mike per questo gruppo.

Nel primo quarto Brescia riesce a trovare subito Bilan profondo nel pitturato, in difesa la Germani propone un inedita zona 2-3, per lo meno in partenza, per sparigliare le carte e togliere a Tucker il joistick della partita. Dopo i primi cambi è Burnell il più lesto ad entrare in partita lucrando due viaggi in lunetta; 22-19 è il parziale alla chiusura del primo.

Spahija gioca le sue migliori carte per far saltare il banco nel secondo quarto quando  8 punti di Wiltjer mi fanno venire più di un brivido sulla schiena, si gioca di adattamenti e  cambi di difese e si apre una lotta senza quartiere, si vede ancora la 2-3, Brescia ruba palloni e cerca un allungo ma spreca perdendoli banalmente e Heidegger riavvicina Venezia fino al pareggio di Kabengele ma Miro si inventa una bomba che apre il cassetto della memoria della vittoria contro Milano , Venezia non molla ma  Christon si inventa un numero allo scadere a rimbalzo in attacco per chiudere a +3.

Terzo quarto da incubo,  Spissu apre il fuoco, Heidegger é micidiale, ADV si sblocca da 3 e anche  Burnell ne mette una su gioco rotto ma parte un altro break di venezia con Wiltjer che entra nuovamente in striscia e scombussola la Germani che perde lucidità e scivola a-7, è un antisportivo di Venezia su possibile contropiede di Cuornooh a ridarci linfa, con azione finale del quarto della Germani che sbaglia 3 volte e prende 3 rimbalzi offensivi prima della bomba di Burnell del -2.

L’ultimo quarto è un tutorial di come esaurire ogni risorsa mentale e fisica pur non alzandosi mai dalla sedia, Brescia chiude il suo canestro per quasi 4 minuti Burnell prende uno sfondamento che solo lui, Hulk Hogan e  The Rock potevano permettersi di prendere, e Miro mostra la via ad  Amedeo che ritorna a fare Amedeo con 2 triple delle sue,  la Reyer non molla e resta a contatto, è CJ a punire una leggerezza di Wiltjer con una bomba che fa esplodere il palazzo, chiude ancora lui la pratica inchiodando a due mani un contropiede dopo i “soliti” 2 liberi di Della Valle.

MVP ancora Burnell, canta e porta la croce, 16 punti e 8 rimbalzi, di cui 7 stratosferici nell’ultimo quarto che sovvertono il conto con Venezia da meno 3 a +2, mette anche due bombe di enorme peso specifico ed è sempre bravo a procurarsi viaggi in lunetta che converte puntualmente.

Gran contributo di Bilan, che non è impeccabile al ferro e poco tutelato perde 3 palloni, ma mette 17 punti, top di squadra, con 7 rimbalzi e 3 assist, e due meravigliose conclusioni della distanza, di quelle da partite speciali.

Foto V.V.

Parte con una gran rubata e contropiede Amedeo, poi tanto lavoro sporco per i compagni, ma negli ultimi due quarti ritrova l’ignorante fiducia al tiro che gli fa realizzare 3 bombe, due nell’allungo decisivo, chiude con 15, 2 rimbalzi, 2 recuperi e 4 assist.

Come non citare positivamente Christon, sempre sull’orlo di una crisi di nervi, distribuisce 15 punti, 4 rimbalzi e 6 assist nell’arco di tutti e 4 i quarti, spara assist ad una mano che sono di altra categoria, ma qualche volta too much, la penetrazione al ferro nel secondo tempo è un dipinto di Caravaggio.

Foto V.V.

Un cobra CJ, mette una bomba appena entrato, poi studia a lungo la preda e mette i due canestri che chiudono la partita, aggiunge sempre tanta difesa e cose utili come i 6 rimbalzi di cui 3 offensivi e 3 assist, oltre ai 12 punti a referto.

Per 3 quarti vediamo il vecchio Kenny, pericoloso dalla distanza e dalla media, 2 recuperi e 3 rimbalzi in difesa, cerca di portarsi a casa il ferro nella trafficata area Veneziana e non ci riesce per poco, forse anche un fischio ci poteva stare, l’ultimo quarto lo guarda dal pino a causa dell’escalation di Burnell, ma l’abbraccio a Magro è il segno di quanta purezza ci sia in questo ragazzo e in questo gruppo.

Parte in quintetto da 3 Akele e pronti via mette i suoi 3 punti, poi gioca una partita efficace in cui aggiunge 4 rimbalzi e 1 assist, e tanta difesa, specie sul pericolo numero 1 Tucker.

Sempre prezioso Cuornooh che insegue spesso Heidegger a cui non si può lasciare 1 cm, fermato due volte con due antisportivi, mette a referto 3 dei 4 liberi, si prende i “suoi” tiri dalla distanza che spesso hanno fatto la differenza per la Germani ma non è fortunato.

Finalmente al suo posto Mike Cobbins che in 11 minuti in campo non lesina contatti e blocchi, splendida reverse in attacco, Kabengele gli nega una schiacciata in tap in, già detto quanto conti per il gruppo.

Ennesimo capolavoro Germani, Alessandro fa il modesto ma ancora una volta ha il coraggio di rischiare e mettere la faccia con la scelta della zona, che poteva essere il Titanic ma ci ha traghettato invece alla vittoria numero VENTI in stagione, top 3 praticamente certa a 3 giornate dalla fine, e il sorriso di una squadra che è tornata a divertirsi, senza l’enorme apporto di Petrucelli.

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Foto V.V.