EspositoLa città della Reggia continua a soffrire. Si ritorna all’ultimo posto, la salvezza è distante due punti con Pesaro che pare aver trovato il suo passo, ma nel giro di sette giorni arrivano due brutte mazzate tra capo e collo di coach Esposito ed i suoi: l’addio di Aleksander Capin e il punto di penalizzazione dato dal Consiglio Federale su richiesta della ComTeC. Il play sloveno, catapultato nel giro di poche settimane da salvatore della patria ad uno dei tanti, ha chiesto ed ottenuto la rescissione del contratto, arrivata senza remore da parte del sodalizio bianconero e dello stesso Enzino, che ha più volte sottolineato come i giocatori debbano remare verso un’unica direzione. Se l’ex Varese e Reggio Calabria non dava la sua disponibilità, giusto il taglio, al suo posto ci sarà un Tommasini che potrà recuperare minuti in regia e un Henry Domercant con ancora più responsabilità, fattore da sempre chiave nella sua carriera e anche nel primo mese da casertano. Desta invece più preoccupazione il -1, caduto come un fulmine a ciel sereno a Pezza delle Noci; sicuro il ricorso da parte di Iavazzi, ed forse non così sicuro, ma altamente probabile, il rifiuto dello stesso. In molti hanno storto il naso, in primis Valerio Bianchini che sul suo profilo Facebook ha accennato di come i meriti sportivi debbano inchinarsi al dio Denaro facendo gli esempi di Caserta e Bologna; ma proprio l’esempio della Virtus, penalizzata con due punti e la richiesta di ricorso caduta nel vuoto, rendono pessimista l’ambiente casertano sulla domanda che porrà il patron sulla decisione del Consiglio Federale. Punto o non punto, resta il fatto che in casa bianconera bisogna rimboccarsi le maniche: se si restasse così non si può puntare allo scontro diretto, e ai campani toccherà vincere una partita in più delle altre avversarie, partendo da una Cremona super nel girone di andata ma senza Cusin e probabilmente senza Luca Vitali, con la sfida con il fratello Michele di nuovo in fumo. L’importante sarà non perdere il morale costruito mattone dopo mattone da coach Esposito: se rimane quello, niente è precluso.

Pochi minuti fa è invece arrivata la notizia dell’approdo in giudizio del caso Galimberti. Per chi avesse voluto cancellare dalla memoria questo nome, Gianluca Galimberti è l’uomo che per un mese fu l’azionista di maggioranza della Juvecaserta, broker finanziario operante tra Londra e Bologna e che aveva come unico obiettivo quello di scappare con l’incasso bianconero, fino a che i continui ritardi fecero insospettire più di una persona. Risultato: coda fra le gambe e uomo irreperibile, forse speranzoso di una eredità straniera come nel famoso Totòtruffa; ecco la sua collezione dei sui 30 giorni bianconeri:

–    in data 01.03.13, in occasione dell’Assemblea Straordinaria della società “Basket Juvecaserta srl”, sottoscrivendo una quota del capitale sociale di euro 51.000,00 oltre alla copertura di perdita di esercizio di euro 4.885,29, che gli consentiva di acquisire il 51% del capitale sociale della detta società nonché la carica di Consigliere, produceva il bonifico bancario n. 7551863 per complessivi euro 55.885,29 tratto su BOV Bank of Va/letta, rivelatosi falso;

–    in data 15. 03.13 nel produrre al Iavazzi Raffaele una mail recante una falsa dichiarazione della CIM Banque con la quale si dava conferma di un bonifico di euro 250.000,00 su Banca della Campania a favore della società “Basket Juvecaserta s.r.l.”;

–    in data 27.03. 13 nel trasmettere al Iavazzi Raffaele copia di un mod. F24 attestante il versamento di tasse per euro 64.844, 42, pagamento in realtà mai effettuato, in quanto recante un falso timbro postale di pagamento del 18. 03.13 e relativo ad altro Mod. F24 dell ‘importo di euro 63,25;

 induceva in errore il detto Iavazzi Raffaele circa l ‘effettiva volontà di assumere la partecipazione azionaria, ottenendo la nomina di consigliere di amministrazione della società “Basket Juvecaserta s.r.l. “, non provvedendo ai versamenti dovuti, così conseguendo un ingiusto profitto con danno economico per la persona che era costretta anche a riacquistare, in maggio 2013, le quote di capitale sociale per il valore nominale di euro 51.000,00;

nonché del reato p. e p. dagli arti. 482 in rei. 476, 468 C.P. perché, formava un falso Mod. F24, relativo al versamento, presso Poste Italiane spa, della somma di euro 64.844,42 per conto della società “Basket Juvecaserta s. r.I. “, e segnatamente utilizzando un timbro di convalida postale di pagamento del 18. 03.13 relativo ad altro Mod. F24 di euro 63,25, apponendolo al Mod. F24 predetto dell ‘importo di euro 64. 844,42. (…).

La Juve e Lello Iavazzi, che ha dovuto rimetterci i 51000 euro, saranno parte lesa nel processo che inizierà il prossimo settembre.