Valerio Amoroso di nuovo in rotta con Caserta (Foto Buco)

Valerio Amoroso di nuovo in rotta con Caserta (Foto Buco)

Ci risiamo. La città della Reggia non sa vivere senza tumulti al di fuori del parquet del Palamaggiò. Perché ancora una volta i problemi non riguardano il gioco espresso dalla squadra, dagli obiettivi stagionali o da come poter migliorare la squadra. Le ultime due settimane sul parquet di Pezza delle Noci sono state piene di tensione, per utilizzare un eufemismo: il tifo organizzato non ha digerito il ritorno di Valerio Amoroso ricoprendolo, assieme al patron Iavazzi ‘reo’ di averlo reintegrato in squadra, di fischi e di qualche insulto. Il carattere del lungo di Cercola non è certo dei più remissivi e la risposta alla contestazione è arrivata durante la gara con Sassari. Occhiataccia killer alla curva, un aspro litigio con coach Dell’Agnello appena è stato sostituito la prima volta, bissato a fine gara con capitan Ghiacci ‘reo’ di essere andato a salutare la curva. Un comportamento che alla società non è piaciuto per nulla; nel pomeriggio di ieri l’incontro tra giocatore, staff e compagni per decidere del suo destino. Ma la situazione creatasi è insopportabile per tutti: in primis per Valerio Amoroso, ormai nervosissimo ogni volta che deve entrare nel palazzetto di Castelmorrone non riuscendo ad incanalare la voglia di dimostrare ai suoi contestatori quanto vale nella giusta direzione. C’è la squadra, che ha perso un pezzo importante del nucleo che si era formato ad inizio stagione e, oltre a trovare al suo posto un giocatore con i nervi a fior di pelle, rischia di farsi trascinare dal nervosismo generale dovuto dalla disapprovazione degli uomini della curva; ultimo ma non ultimo, c’è lo stesso pubblico che si concentra solo sull’uomo indesiderato e quasi non sa più cosa voglia dire incitare la Juvecaserta, che per questioni climatiche e di campo (si ci allenerà nella palestra adiacente al campo da gioco) avrà gli allenamenti a porte chiuse sin da domani. Si parla in pratica di un cane che prova a mordersi la coda: un meccanismo perverso nel quale l’unico, anzi l’unica, a rimetterci è la squadra di pallacanestro del patron Iavazzi, che nel suo piccolo non ha dato segnali di sofferenza oltre ad un più che giusto: ‘Accetto le critiche, ma non gli insulti’. Anche perché lo stesso numero 1 ha altro a cui pensare, come la ricapitalizzazione del 22 dicembre che prevede la ripianazione di 400.000 euro. E se alla fine Amoroso dovesse lasciare la baracca, ci sarà anche il mercato nella sua testa. Ma la cosa principale da fare adesso è recuperare la calma per non finire allo sbando, come è successo nemmeno un anno fa.