Peyton Siva, finora 12,3 punti e 7,3 assist in sei gare (Foto Buco - Juvecaserta Basket Official)

Peyton Siva, finora 12,3 punti e 7,3 assist in sei gare (Foto Buco – Juvecaserta Basket Official)

Per un soffio. Alla Pasta Reggia Caserta è mancato veramente poco per poter accedere alle Final Eight che andranno in scena al Forum di Assago a fine febbraio. L’ultima volta fu una stagione magica per l’allora Pepsi, capace di giocarsi fino all’ultima gara con Milano l’accesso in finale scudetto con giocatori del calibro di Jumaine Jones, Ebi Ere e Timmy Bowers. Una squadra sicuramente zeppa di talento con Pino Sacripanti al timone, l’ultimo roster in bianconero capace di far sognare i tifosi all’ombra della Reggia, complice l’abbandono di Rosario Caputo. Da allora a Caserta, dall’arrivo di Raffaele Iavazzi dopo momenti difficili, ci si è dovuti accontentare di inseguire la salvezza come obiettivo principale; quando si è guardato più in alto come lo scorso anno, la Juve è finita come Icaro che si avvicinò troppo al sole. Con la differenza che questa volta Dedalo è arrivato in tempo per salvare la situazione dall’annegamento o, in questo caso, dalla retrocessione. E al giro di boa la Pasta Reggia, tornata con i piedi per terra, è andata vicinissima a giocarsi la Coppa Italia.

In quale modo? Tanto merito va a Sandro Dell’Agnello, capace di far fronte ai tanti infortuni e costituire prima di tutto una solida intelaiatura basata sulla difesa. I bianconeri sono, a pari merito con Trento, al terzo posto fra le migliori difese (73,1 i punti concessi), concedendo solo il 46,4% da due punti (secondo posto) e il 32,1% da dietro l’arco (quarto); come se non bastasse le palle perse forzate dalla Juve sono ben 15,1 ad allacciata di scarpe, di cui quasi 9 direttamente recuperate. I veri problemi arrivano però sul fronte offensivo: con i 70 punti scarsi segnati di media solo Capo d’Orlando fa peggio dei campani, e le percentuali lo testimoniano (48,2 % da due, 29,4% da tre); numeri che spengono qualunque sogno possibile. Ma forse non in questo caso. Perché ai bianconeri l’uomo che più è mancato in queste quindici giornate è stato colui che doveva essere la stella splendente di questo roster: Peyton Siva. Il regista protagonista del titolo NCAA 2013 con i Louisville Cardinals è riuscito a disputare finora soltanto sei partite con la maglia della Juve dando soltanto lampi della sua classe; ma la sua presenza basta a travolgere questa squadra. In basso trovate un confronto di alcune voci statistiche di Caserta con e senza il giocatore (tra parentesi le medie):

                                   Senza Siva                Con Siva

                                (9 gare, 3w/6l)       (6 gare, 3w/3l)

Punti 608 (67,5) 445 (74,1)

Punti 

subiti 

641 (71,2) 456 (76)

Tiri da 

due 

148/325 (45,5%) 121/233 (51,9%)

Media tiri

da due presi

36,1 38,8

Tiri da

tre 

69/230 (30%) 43/151 (28,4%)

Media tiri

da tre presi

25,5 25,16
Assist 97 (10,7) 83 (13,8)

Palle

recuperate

65 (7,2) 67 (11,1)

Palle 

perse

147 (16,3) 76 (12,6)

Falli

fatti/subiti

 

172/170 (19,1/18,8) 129/127 (21,5/21,1)

Possessi

per gara

75,3 74,5

Come si può controllare la Juve ha una decisa impennata verso l’alto in quasi tutte le statistiche prese in esame. Risalta all’occhio il netto miglioramento offensivo, con quasi sette punti segnati in più con quasi un possesso in meno per gara; di contro l’impermeabilità difensiva cala, ma lo scarto tra i due punteggi quasi si dimezza (-1,9 contro -3,7). Crescono a dismisura il numero di assist (+3,1) e di palle recuperate, che sono quasi quattro in più, e crollano il numero delle palle perse, che diventano quattro in meno con Siva in campo. Diventa dunque una conseguenza matematica l’aumento del fatturato dei suoi compagni. Esaminiamo la media punti dei tre giocatori più continui offensivamente della Pasta Reggia, al secolo Daniele Cinciarini (miglior marcatore italiano del campionato), Micah Downs e Dario Hunt:

Daniele

Cinciarini

14,4 15,1

Micah

Downs

10,7 15,3

Dario

Hunt

9,4 12,1

Come possiamo notare i tre frombolieri casertani hanno tutti un miglioramento nella loro produzione. Esiguo per la guardia azzurra, innalzatosi a trascinatore sin dalle prime battute della stagione, molto più significativo per i due americani che fanno dell’ atletismo una delle loro armi migliori e che un play come il samoano sa sfruttare per il bene della squadra. Che cosa vogliamo spiegare con i freddi numeri, ricordandoci però della massima ‘esistono le bugie, le grosse bugie e le statistiche del basket’? Che non sempre è così: la Pasta Reggia fa due, tre passi decisi in avanti, se non di più, quando Peyton Siva è in campo. Le parole di coach Dell’Agnello, quel ‘non ho ancora idea di che cosa possiamo essere’ dipende proprio dalla presenza del regista di Seattle, capace di migliorare la produttività dei compagni e di conseguenza della squadra, visibile a occhio nudo anche senza spulciare le statistiche. Sapendo proprio questo e che il roster era stato costruito proprio attorno al playmaker, siamo proprio certi che bisogna andare ancora sul mercato per migliorare il rendimento della Juve? L’acquisto per il girone di ritorno è già residente nella città della Reggia.


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