Ebi ere, ex della gara, prezioso nonostante i soli 6 punti (fonte prealpina.it)

Juvecaserta

Eric Chatfield NG Nemmeno il tempo di entrare mentalmente in partita che la guardia è la prima vittima della ghiacciaia del Palamaggiò. Lo scivolone accorcia le già scarne rotazioni bianconere dopo due giri d’orologio, anche se l’inizio dell’americano era stato tutt’altro che esaltante con una palla persa già sul groppone.

Giuliano Maresca 6 Il capitano viene chiamato ad un superlavoro dopo l’acciacco di Chatfield. In difesa si sbatte su Adrian Banks che gli rende tanti centimetri in elevazione rendendogli il compito difficile, dall’altra parte si prende più responsabilità del solito mettendone cinque appena entrato in campo.

Zygimantas Jonusas 5,5 Da encomio il lavoro del lituano su Ebi Ere, il biancorosso più temibile, bloccato a soli sei punti.  Ziggy però litiga con il canestro facendosi avvolgere dalla spirale di errori bianconera, chiudendo con un misero 3/11 dal campo. La Juve di ieri si identifica in lui, tanto lavoro sporco in difesa ma abulici al momento di concretizzare, buttando quanto fatto prima.

Marco Mordente 6,5 Anche se appesantito dall’infortunio all’inguine di settimana scorsa, Marco si rende subito prezioso con otto punti fulminei che bloccano il primo tentativo di fuga della Cimberio. Fra le guardie è l’unica a metterla con continuità dal perimetro (3/4 finale), si affievolisce nel secondo tempo complice la stanchezza ed il gravoso impegno da playmaker che gli procurano un paio di perse, ma ce la mette tutta.

Domenico Marzaioli NG: Qualche secondo in campo nel terzo parziale solo per fare fallo su Mike Green.

Andrea Michelori 6- La vittima numero due del Palaghiacciò. Peccato perché il Miche si stava dimostrando una buona arma difensiva contro Dunston, cogliendo quattro rimbalzi e due stoppate in successione a Polonara nel secondo quarto. Poi il campo lo tradisce, tenta il rientro nel terzo ma la Juve perde un altro elemento in rotazione, non trovando più controffensive ad Achille Polonara.

Jeleel Akindele 5,5 Per il nigeriano è, almeno offensivamente, un pomeriggio da dimenticare. Dunston è un brutto cliente e gli sporca le prime conclusioni. “Aki” ha il merito di riempirlo di falli fin dal primo quarto ma viene dimenticato dai compagni; quando si ricordano della sua presenz sotto canestro, il lungo non è più concentrato e sbaglia alcune conclusioni che sappiamo essere del suo repertorio. In un modo o nell’altro, va ancora vicino alla doppia doppia, con 9 punti e 14 rimbalzi, ma un paio di errori sul -3 pesano come macigni.

Stefano Gentile 5 Passi indietro per il playmaker che non riesce a stabilizzare le sue prestazioni. Resta in campo 27 minuti ma in regia offre poco alla causa, risultando deleterio in alcuni casi. I tre assist vengono nettamente sovrastati dalle cinque palle perse, prova a metterci una pezza con i rimbalzi in attacco, ben quattro conquistati, ma si preferisce che renda meglio nel suo ruolo da regista.

Dario Cefarelli 6 Entra in campo per dare fiato a Jelovac e con un tap-in fortuito regala il vantaggio ai suoi. Fa il suo dovere nei suoi quattro minuti di impiego.

Stevan Jelovac 6+ L’unico assieme a Mordente ad essere pericoloso con più costanza. Sakota è costretto ad inseguirlo in lungo e in largo senza risultato. Si accontenta troppe volte della conclusione da tre punti (solo 1/7) quando può avvicinarsi a canestro, e lo sa fare, lo testimoniano i sei falli subiti. Per arginarlo ci è voluto lo strapotere atletico di Polonara, che ha cambiato l’inerzia con la stoppata, forse irregolare forse no, sul serbo.

Cimberio Varese

Dusan Sakota 4,5 Inconsistente la prova del figlio di coach Dragan. Entità ectoplasmica in mezzo al campo, si ci ricorda che è fra i cinque solo quando commette fallo sui lunghi avversari. Unico suo merito è di aver così “concesso” a coach Vitucci di non dover scegliere fra lui e Polonara nei momenti chiave.

Adrian Banks 6+ Con l’infortunio a Chatfield ha Maresca a tenerlo sott’occhio. La differenza atletica è abissale, mettendo il capitano della Juve a sedere un paio di volte, ma non sfrutta questo suo vantaggio fino in fondo, forse con il freno a mano tirato per il parquet scivoloso, insistendo troppo con il tiro da fuori, con cui concluderà con un misero 1/7. I 15 punti potevano essere di più.

Erik Rush 6 L’americano di passaporto svedese torna in campo dopo la virgola di settimana scorsa e si regala due punti nel secondo quarto per completare un break aperto da Ebi Ere. In attesa di tempi migliori, ordinaria amministrazione fra difesa e qualche tiro sugli scarichi.

Janar Talts 6,5 L’unico superstite della Cimberio dello scorso anno, tenuto per fare legna sotto canestro. E lo ha fatto perfettamente  quando ha preso il posto di Dunston negli ultimi minuti strappando tanti rimbalzi offensivi e regalando secondi tiri all’attacco varesino, poi risultati decisivi.

Andrea De Nicolao 6 Partita anonima per trenta minuti, poi molla lo schiaffo decisivo ai bianconeri con la tripla del +6 dalla quale non si riprenderanno più. Da lì comincia un’altra partita per l’ex Treviso che vola sulle ali dell’entusiasmo e traina i suoi con il parziale che chiude i conti.

Mike Green  6,5 Il play alterna giocate di alto lignaggio a qualche errore di troppo al tiro, ma quando la sua priorità è mettere in moto gli altri diventa uno dei migliori. Affianca 7 assist e 4 rimbalzi ai suoi 10 punti,  nel momento caldo Vitucci lo lascia in panchina per farlo rifiatare, De Nicolao premierà la scelta.

Ebi Ere 6 Il ritorno del nigeriano dell’Oklahoma al Palamaggiò non è dei più fortunati, almeno dal punto di vista offensivo. Jonusas lascia poco spazio all’osservato speciale in casa Cimberio e quando riesce a tirare la mano è fredda. Così, dopo un’unica fiammata nel secondo quarto, si mette più a disposizione dei compagni strappando ben 8 rimbalzi e 4 falli subiti. Un giocatore è grande non per il numero di punti che fa, ma per la sua capacità di risultare utilissimo anche in una giornata sotto le aspettative.

Achille Polonara 7,5 Come cresce bene questo ragazzino di Ancona. Il numero 33 acquista, almeno per ieri, anche confidenza con il tiro da tre punti (3/5) e ogni volta che Caserta prova a riavvicinarsi, c’è sempre lui a scacciarla via. Come con la stoppata su Jelovac che ha cambiato il volto all’incontro. 22 punti, 7 rimbalzi e 3 palle recuperate, l’MVP può essere solo lui.

Bryant Dunston 7- Il centro va subito a tutto gas e per merito del suo strapotere offensivo verso Akindele è già a quota sette punti nel primo quarto. Peccato che invece abbia già speso due falli e si debba accomodare in panchina, dando adito alla rimonta Juve.  Poi è bravissimo a gestirsi a quattro penalità senza far mancare il suo fisico nel pitturato. Al momento, uno dei migliori lunghi, se non il migliore, del campionato.