Raffaele Iavazzi (Foto Serpe)

Raffaele Iavazzi (Foto Serpe)

Dopo aver raggiunto la salvezza sul campo, la Juvecaserta e tutti i suoi tifosi non hanno potuto festeggiare a cuor leggero il mantenimento della massima categoria. Anche quest’estate i bianconeri devono vivere con quella sensazione di poter vedere la squadra per cui hanno sacrificato tanto, voce e cuore in primis, esplodere come una bolla di sapone. In molti credono che il tutto parta dall’immediato post-Trento, quando il patron Lello Iavazzi ha dichiarato in maniera piccata a Radio PrimaRete ‘Abbiamo mantenuto la promessa. Abbiamo salvato la serie A, l’abbiamo lasciata in serie A e adesso tenetevela stretta in serie A’. Forse la sua frase è dettata dalla contestazione a lui riservata da una parte di pubblico, ma il pensiero del numero 1 bianconero non è certo nuovo: negli anni in cui l’uomo della Iavazzi Ambiente ha avuto le redini della società, svariate volte ha ribadito di avere difficoltà nel mantenere la Juve da solo e della volontà di lasciare la maggioranza della squadra in mani diverse dalle sue. Ma ad oggi la situazione ristagna, con nessun imprenditore intenzionato, almeno per ora, a rilevare la squadra titolare dell’unico scudetto del sud; per chiarire la situazione lo stesso Iavazzi ha convocato una conferenza stampa nella giornata di domani, venerdì 13 maggio, alle 17.30. Un giorno nefasto per i superstiziosi, ma l’aria che tira potrebbe essere meno pesante di quel che si crede. Nella giornata di ieri a Pick’n’Pop (trasmissione radiofonica di Radio Caserta Nuova) Matteo Gandini, giornalista di Sportitalia, ha affermato di come il patron della Juve voglia comunque garantire l’iscrizione della città della Reggia alla prossima Serie A. Potrebbe essere anche l’ultimo atto di Iavazzi come padre padrone della Juve, ma l’impressione del suo rapporto con il basket è come quello di un uomo sposato da anni con la stessa donna di cui non sopporta i suoi difetti, arrivando al punto di lasciarla più volte ma fermatosi ogni volta a passo decisivo in nome dell’amore che prova per lei. Sta di fatto che, anche se l’iscrizione avvenisse, la situazione casertana non cambierebbe di una virgola senza altri investitori: la difficoltà di costruire una società realmente solida, capace di puntare ad obiettivi maggiori rispetto alla salvezza, non verrebbe minimamente scalfita. Purtroppo in uno sport come la pallacanestro, che permette guadagni soltanto per chi occupa stabilmente i piani alti della classifica, diventa difficile vedere degli investitori ragionare come dei mecenati; il pensiero comune è quello di investire per guadagnare, e se i risultati non arrivano non si guadagna. Se dunque una squadra non garantisce risultati, non fa gola agli investitori. È praticamente un cane che si morde la coda, dimostrato da come alcune società storiche del basket nostrano (la retrocessa Virtus Bologna, la Virtus Roma) navighino in cattive acque, incapaci di poter programmare il futuro. Cosa che il tifo casertano vorrebbe con tutto il cuore, ma per ora dovrà attendere le decisioni che emergeranno nella giornata di domani. Che potranno indirizzare il futuro bianconero.