juvecasertaLogoParlavamo proprio ieri di come la Pasta Reggia Caserta volesse chiudere il proprio roster il prima possibile, per potersi presentare al completo al raduno del prossimo 21 agosto. La dirigenza bianconera, come nello scorso weekend, ha voluto annunciare due colpi ad un giorno di distanza dall’altro; così Guastaferro e Nevola, dopo aver annunciato Edgar Sosa come playmaker, hanno completato l’asse portante della squadra con Mitchell Watt, reduce da un anno a corrente alternata tra Germania e Israele e cercato in precedenza anche da Brescia.

Nato a Goodyear, in Arizona, il lungo ventisettenne ha avuto qualche difficoltà di adattamento all’Alba Berlino, squadra in cui avrebbe dovuto essere il centro titolare ma perdendo progressivamente terreno a favore dei più smaliziati Kikanovic e Loncar, racimolando i 20 minuti di utilizzo medio in una quarantina di partite tra campionato ed Eurocup e portandosi a casa 6 punti e quasi cinque rimbalzi ad allacciata di scarpe. Dopo il taglio a marzo ha preferito tornare nella sua casa sportiva, l’Israele, rigenerandosi all’ Ironi Nes Ziona dove era esploso nelle precedenti stagioni. Le caratteristiche del giocatore sono molto interessanti: con un fisico da 208 centimetri per 102 chili, il corazziere proveniente dall’università di Buffalo ha mostrato negli anni un solido gioco offensivo, prediligendo leggermente il gioco fronte a canestro ma  non disdegnando le avventure in post basso. A dispetto del fisico, Watt ha un’ottima falcata con la quale ricopre il campo, diventando un’arma in più a rimorchio in contropiede, ed un buon atletismo, accompagnato da un gran tempismo per le stoppate: nel 2012 al Portsmouth Invitational, torneo nel quale vengono invitati i migliori Senior delle università americane, rispedì al mittente  ben tredici tentativi avversari scrivendo il suo nome nei libri dei record della competizione. Nei tre anni in Israele, passati tra Hapoel Gilboa Galil e l’Ironi con una capatina di due mesi ai Santa Cruz Warriors, le sue qualità sono emerse prepotentemente, guadagnandosi una vetrina importante come l’Alba Berlino; ma in Germania è uscita allo scoperto la sua più grande red flag, la fragilità mentale. Coach Obradovic gli fece perdere progressivamente importanza gettando il ragazzo nella tristezza e nella saudade per l’Israele concretizzatasi nello scorso marzo.

Adesso Mitchell Watt avrà a Caserta l’occasione per poter riaccendere la propria carriera ad alti livelli in Europa. I mezzi per far bene all’ombra della Reggia ci sono tutti. Le sue qualità sono perfettamente integrabili con quelle degli altri lunghi a disposizione di coach Dell’Agnello, che potrà sperimentare il suo gioco fatto di tanta corsa e tanti tiri, ed i tifosi vorranno riabilitare il premio di Mid-American Conference Player of the year che non portò fortuna nel dopo-Scudetto (Ricordate Marcus Kennedy?). Per chiudere il mercato manca solo un esterno americano, che potrebbe essere uno swingman con capacità di giocare minuti sia in guardia che in ala piccola; controlliamo i tempi, perché entro pochi giorni potrebbe arrivare il prossimo annuncio.