Akindele tenta di stoppare Poeta (fonte ilrestodelcarlino.it)

Juvecaserta

Giuliano Maresca 7 Con la partenza di Eric Chatfield il capitano deve prendersi più responsabilità. Nelle rotazioni vorticose di Sacripanti il numero 7 non viene nemmeno sfiorato per il lavoro difensivo su Harsbrouck. In attacco tira più del solito, chiuderà con un 5/15 dal campo, ma i canestri realizzati sono di vitale importanza nell’economia della gara.

Zygimantas Jonusas 6,5 Quando si parla di sacrificio e cervello, il lituano è il primo della lista. In difesa soffre poco contro un Minard sotto tono, nella metà campo offensiva capisce che la sua mano non è in ritmo e preferisce buttarsi dentro per prendersi qualche fallo. Se si aggiungono anche 5 rimbalzi e 3 assist, si capisce che Ziggy è stato il solito giocatore oscuro ma fondamentale.

Marco Mordente 7,5 Marco si conferma, con o senza americani, il vero trascinatore della Juvecaserta. Deve fare spola fra lo spot di play e quello di guardia a lungo per sostituire Stefano Gentile, prima troppo nervoso poi fondamentale negli ultimi minuti. Nel suo ruolo naturale costruisce quasi da solo il nuovo vantaggio casertano sul finire del terzo quarto, al solito con un cuore grande così.

Domenico Marzaioli & Dario Cefarelli 6 Sacripanti concede anche a loro qualche minuto per far rifiatare gli altri, i due giovani entrano perfettamente nel ruolo senza strafare.

Andrea Michelori 6,5 Dall’essere ancora in dubbio per l’infortunio al ginocchio a pedina importante per la vittoria di ieri sera. Quando Akindele è fuori per falli il lungo italiano è chiamato in causa tamponando nella maniera migliore possibile Rocca e Smith, suoi quattro punti consecutivi regalano il primo vero vantaggio ai bainconeri.

Jeleel Akindele 7 Il nigeriano risponde ai rimproveri di domenica scorsa con un’altra doppia doppia da 10+13. Prima opzione dell’attacco campano, nei primi minuti è inarrestabile, i falli spesi sono gli unici a metterlo ai box per un po’. Al rientro si tramuta in muro difensivo, Minard, Rocca e Moraschini ricorderanno a lungo le parate di “Aki” sui loro tiri.

Stefano Gentile 6-  Nonostante le statistiche dicano di 8 punti e 9 rimbalzi, salva la sua prestazione con le due triple nell’ultimo quarto. In precedenza, il play è apparso caotico in regia con alcune perse in modo banale, nemmeno il tiro lo aveva aiutato. Dopo aver preso respiro per merito di Mordente, arrivano i due colpi pesanti, il secondo degno del padre di cui porta il pesante cognome. Forse è proprio il paragone a bloccarlo, ai compagni il compito di renderlo più tranquillo.

Stevan Jelovac 6 Giornata un po’sottotraccia anche per il serbo, che con il lavoro in attacco dei compagni ha deciso di nascondersi un po’ e di lavorare sotto le plance contro un nervosissimo Steven Smith. Alla fine raccoglie anche 10 carambole, ma da lui si ci aspetta, come fatto nelle ultime partite, qualche cosa di più a livello offensivo. Le cinque palle perse non aiutano.

SAIE3 Bologna

Viktor Gaddefors 5 Bologna non accenna nemmeno una volta il contropiede e lo svedese non è di nessuna utilità. Tre falli in sei minuti, Finelli è costretto a panchinarlo.

Matteo Imbrò 6+ Uno dei pochi a salvarsi dal naufragio SAIE3. Molto raro vedere un ragazzo di 18 anni giocare in massima serie con tale sfrontatezza e consapevolezza di sé. Non ha paura di andare al tiro e lavora ottimamente in difesa con tre palloni recuperati. Finelli lo ha accostato al “nuovo Brunamonti”, c’è ancora strada da fare ma il materiale per asfaltarlo c’è tutto.

Giuseppe Poeta 7 Il play di Battipaglia sente sempre aria di casa quando sbarca al Palamaggiò. Spina nel fianco continua per tutta la difesa casertana, che non sa se concedergli la penetrazione oil tiro da fuori. Unico problema, in campo è praticamente da solo. Rocca non è Gigli, bloccato perlopiù in panchina, gli americani sono sul parquet solo per una scampagnata e il Povero Peppe non può reggere da solo l’intera baracca.

Riccardo Moraschini 5,5 Il 21enne di Cento ci mette l’anima ma non riesce a cambiare l’atteggiamento dei compagni. Cerca sempre di non esagerare, ma finisce nel diario-partita per la stoppatona di Akindele su di lui.

Mason Rocca 6+ L’ex Milano ha il compito di sostituire Gigli ancora acciaccato, e non se la cava nemmeno male, con 8 punti e 13 rimbalzi. Ma, oltre ad un paio di errori evitabili sotto canestro, Mason non ha le stesse caratteristiche, tecniche e fisiche, dell’ italo-sudafricano e non può ottenere gli stessi risultati assieme a Poeta.

Angelo Gigli 5 Recuperato in extremis dopo l’infortunio, Finelli prova a schierarlo nel terzo quarto per cambiare l’inerzia ma il ginocchio di Angelone scricchiola ancora. Due errori sotto canestro e il rapido ritorno in panchina.

Jakub Parzenski 5- Il polacco entra, fa due falli su dei blocchi per i compagni e perde un pallone. Tutto ciò in tre minuti. C’è ancora da lavorare sul polacco.

Ricky Minard 4,5 Osservato speciale dopo i 35 punti con Biella, la guardia ex-Roma non dà il minimo pensiero a Maresca e compagni, litigando con il canestro per 40′. 3 punti con 1/12 al tiro, capitaneggia il “trio di delusioni”

Steven Smith 4 Perché il lungo è riuscito a fare peggio di Ricky Minard? Semplice, la guardia almeno ci mette un po’ di impegno. L’ex Rieti invece scende in campo solo per contratto e passa più tempo a fare sportellate con Jelovac che a mettere il pallone nel canestro. Deleterio per la maggior parte della gara.

Kenny Harsbrouck 4,5 Per lui vale lo stesso discorso di Minard. Il numero 41 è una guardia che se si attiva può fare caterve di punti col suo tiro, per fortuna bianconera il suo interruttore è rimasto sempre sul pulsante OFF.