Vincere. Per interrompere una serie negativa di cinque sconfitte consecutive (una sola vinta nelle ultime nove). Per mantenere vivo il sogno dei playoff. Per chiudere al meglio una stagione che l’ha vista vincitrice della Coppa Italia. Per tutto questo la Generazione Vincente cercherà di battere il Banco di Sardegna Sassari domenica 14 aprile alle ore 19.30 sul parquet della Fruit Village Arena PalaBarbuto.
La bruttissima sconfitta sul campo della Openjobmetis Varese ha segnato il punto più basso della stagione dei ragazzi allenati da coach Milicic. Diverse le ragioni dello scarto di trentaquattro punti segnato sul tabellone alla fine dei quaranta minuti. La squadra è nervosa, protesta tanto come dimostra l’ennesima espulsione per somma di falli tecnici: dopo Owens in casa con Venezia, questa volta è toccato a Ennis. Il tiro dalla lunga distanza: al GeVi continua a tirare con percentuali molto basse che compromettono il piano partita. Ci si aspetterebbe un cambio di strategia in corsa quando la palla non entra, ed invece i giocatori continuano a tentare tiri, anche ben presi, che però non vanno a bersaglio. La difesa: dovrebbe essere il mantra voluto ad inizio stagione da coach Milicic, ma i suoi giocatori non riescono a difendere di squadra. Gli avversari riescono a segnare con continuità e spesso Napoli si trova a subire più di 90 punti, che quasi sempre vuol dire perdere la partita.
La doppia sfida casalinga con Sassari e Trentino è l’ultima possibilità per salire sul treno dei playoff. Quando mancano solo quattro partite, la GeVi è nona a pari punti proprio con i sardi ed è preceduta da Tortona e Trentino che hanno due punti in più. La differenza canestri con i piemontesi è sfavorevole, invece con la Dolomiti Energia Trentino si può ancora ribaltare il -7 subito nella gara di andata.
Prima però bisogna battere il Banco di Sardegna che vorrà rifarsi dopo la sconfitta subita sul proprio parquet ad opera della Carpegna Prosciutto Pesaro.
Pensare una partita alla volta, come predica la società da inizio stagione e come veniva detto anche nei corridoi della Inalpi Arena nel weekend che ha fatto entrare la Generazione Vincente Napoli nella storia del basket italiano.