UMANA VENEZIA-SCAVOLINI SIVIGLIA PESARO  87–61  (22-20, 45-31, 73-49)

UMANA VENEZIA: Clark 25, Magro 4, Allegretti 3, Slay 8, Szewczyk 13,  Meini 4, Young 10,  Tomassini 6, Bowers 7, Rosselli 2, Bryan 5. All. Mazzon

SCAVOLINI SIVIGLIA PESARO: White 20, Cavaliero 1, Hickman 5, Alibegovic 3, Cercolani ne., Cusin 6, Tortù ne., Flamini 0, Hackett 9, Lydeka 15, Urbutis ne., Jones 2. All. Dalmonte

 Arbitri: Sabetta di Termoli (CB), Taurino di Vignola (MO), Terreni di Vicenza (VI)

Spettatori: 4000 circa

 TREVISO –  Si dice che la vendetta è un piatto da consumarsi freddo, tuttavia la Reyer Venezia ha avuto dopo soli 7 giorni la possibilità di rifarsi della brutale sconfitta subita in Coppa Italia ai danni della Scavolini Pesaro. I ragazzi di Mazzon hanno risposto presente, mettendo in campo la rabbia e la cattiveria agonistica che erano colpevolmente mancate la scorsa settimana sul parquet di Torino. La vittoria ed i conseguenti 2 punti rilanciano le quotazioni della Reyer, che resta saldamente in corsa per un posto nelle magnifiche 8 dei playoff, diventati ormai il vero obiettivo stagionale. La Scavolini regge l’urto solo nel primo quarto per poi soccombere senza trovare soluzioni alla maggiore verve dei padroni di casa.

Questi i quintetti alla palla a due:

Umana: Clark, Young, Slay,  Szewczyk, Bryan

Scavolini: Hackett, Hickman, White, Lydeka, Jones

Inizio dai ritmi alti al Palaverde con le due squadre a puntare molto sulla transizione primaria e secondaria. La maggior parte dei tiri vengono scoccati nei primi 10-15” del cronometro e la partita risulta veloce e frizzante con il punteggio che recita 8-7 Pesaro dopo 4’ di gioco. Szewczyk, fino a quel momento migliore in campo per Venezia, commette antisportivo (2°personale) su Hackett ed è costretto a lasciare il campo con Pesaro che approfitta per restare avanti sul 12-11 del 5’.  La Reyer prova ad alzare l’intensità difensiva ma Pesaro è pronta e risponde colpo su colpo ai tentativi di fuga veneziani. Clark sbaglia la bomba sulla sirena del primo quarto ed il puteggio vede la Reyer avanti di soli 2 punti, 22-20.

Venezia mantiene alta l’intensità difensiva anche con gli uomini da rotazione all’inizio del secondo quarto, capitalizzando un paio di palloni recuperati con semplici canestri in contropiede per il 28-22 del 13’. La morsa difensiva veneziana mette in confusione l’attacco di Pesaro, che segna la miseria di 2 punti nei primi 5’ del secondo quarto. Il nervosismo porta Jumaine Jones ad alzare troppo il tono delle proprie proteste, con il conseguente fallo tecnico. La Reyer capitalizza al massimo il momento volando sul +12, 34-22 al 16’, con Dalmonte a chiamare timeout. La forbice non accenna a diminuire e la Reyer va sul velluto trascinata del sontuoso primo tempo di Clark, che conclude con 17 punti e il 66% dal campo. Venezia al 20’ è così avanti 45-31 con l’inerzia dell’incontro saldamente nelle su mani.

 Al rientro in campo Dalmonte schiera i suoi a zona nel tentativo di arginare l’attacco veneziano, ma Clark e Young colpiscono dall’arco dei 3 punti, portando la Reyer al +18, 54-36 del 23’. Dalmonte chiama timeout nel tentativo di scuotere i suoi, ma la Reyer è fredda e determinata nell’assorbire il tentativo di reazione dei marchigiani. Nonostante contro la zona la circolazione di palla sia più difficoltosa Venezia riesce comunque a trovare la via del canestro, mantenendo un vantaggio incoraggiante al 27’, 61-44. Clark, Young e Bowers alzano ulteriormente il livello, piazzando in serie tre bombe letali nell’economia dell’incontro. Venezia vola infatti sul 73-49 che chiude praticamente l’incontro.

 Nell’ultimo quarto non c’è spazio per alcuna rimonta, con Venezia in controllo fino all’ 87-61 della sirena finale. Da segnalare la paura per Pesaro, che vede Hickman lasciare il campo sorretto dallo staff per un infortunio.

 MVP: Kee Kee Clark, il folletto veneziano sciorina una prestazione mostruosa, mettendo fin da subito il proprio sigillo sull’incontro.

 Il Peggiore: Jumaine Jones, gioca una partita disastrosa, ampiamente sotto gli standard di un giocatore del suo talento e della sua classe. Molto nervoso nel primo tempo gli viene sanzionato un fallo tecnico.