Valerio Mazzola (Foto Serra/Virtus Pallacanestro Bologna)

Valerio Mazzola (Foto Serra/Virtus Pallacanestro Bologna)

Nel giorno del ricordo dell’indimenticato Chicco Ravaglia, scomparso 16 anni fa in un tragico incidente stradale, la Virtus vince la seconda partita casalinga consecutiva che le permette di respirare maggiore serenità. Cantù, ancora priva del nuovo coach Bazarevich, si è confermata un cantiere aperto, ancora alla ricerca di gerarchie precise. I migliore, tra le fila brianzole, sono stati gli ultimi arrivati: Hodge e Johnson. Grazie alla solidità nel pitturato e all’intensità difensiva del secondo tempo, la panchina di Valli è di nuovo salda.

La partita: Cantù vuole ritmi alti, con Hodge che cerca costantemente di spingere, mentre la Virtus va spesso e volentieri nel pitturato. L’ex dell’incontro, Kenny Hasbrouck, tripleggia con facilità ad inizio partita. La guardia dell’Acqua Vitasnella cercò di svincolarsi dalla Virtus lamentando mancati pagamenti durante la stagione 2012/13, ma perse il ricorso presso la Fiba e fu costretto a tornare in Italia in mezzo agli sberleffi dell’ex patron bianconero Claudio Sabatini che sul sito della società scrisse: “Torna a casa Lassie”. JaJuan Johnson è incontenibile e le sue lunghissime braccia sono dei tentacoli che arpionano tutti i palloni che vengono poi recapitati nel canestro. Lui e Odom danno vita ad un bel duello. Cantù, nel primo tempo, guida l’incontro mantenendo costantemente qualche incollatura di vantaggio, poi nei secondi venti minuti l’inerzia della partita cambia. Bologna stringe le viti in difesa e le percentuali dell’Acqua Vitasnella crollano. Solamente le triple di Hodge tengono a galla i brianzoli. Valli mette Fontecchio su Hodge e Mazzola su Johnson e Cantù ha la museruola. Sale di livello Pittman che domina nel pitturato e, quando la Virtus prende confidenza da oltre l’arco con Fells e Fontecchio, Cantù si arrende. Finisce 85 – 77.

Pagelle:

Obiettivo Lavoro Bologna:

Dexter Pittman: mette il suo fisico contro il muro di Cantù e lo infrange. Voto 7.

Simone Fabiani: n.e.

Michele Vitali: cattive percentuali, ma tanto lavoro sporco fatto di rimbalzi e palle recuperate. Voto 6.

Gino Cuccarolo: gioca poco e male, ormai è sempre più ai margini delle rotazioni. Voto 5

Abdul Gaddy: cresce nel secondo tempo insieme alla Virtus. Voto 6,5

Simone Fontecchio: va ad intermittenza e perde 5 palloni, ma in difesa è un mastino. Voto 6

Valerio Mazzola: mister concretezza. Voto 7.

Tommaso Oxilia: n.e.

Courtney Fells: segna 11 punti nel secondo tempo facendo capire il motivo per cui è stato acquistato. Voto 7

Lorenzo Penna: n.e.

Rod Odom: Gran primo tempo, poi lascia il palcoscenico ad altri. Voto 6,5

Coach Giorgio Valli: gira la partita nel secondo tempo con alcune mosse difensive. La sua panchina è meno traballante. Voto 6,5

 

Acqua Vitasnella Cantù:

Jared Berggren: non regge il campo, giocatore non da SerieA. Voto 4

Awudu Abass: troppo nervoso, non riesce ad incidere. Voto 5,5

Brad Heslip: sa fare solo una cosa, tirare da tre punti, e stasera non gli riesce neppure bene. Voto 4

Ruben Zugno: n.e.

Jakub Wojciechovski: Si fa notare soprattutto per un fallo terminale su Fontecchio. Voto 5,5

Luca Cesana: n.g.

JaJuan Johnson: braccia lunghissime che raggiungono qualsiasi cosa. 19 punti e 15 rimbalzi. Voto 7.

Amedeo Tessitori: parte bene, poi commette presto tre falli e viene dimenticato in panchina. Voto 6

Kenny Hasbrouck: ha sete di rivincita, ma la gola resta secca. Voto 5

Walter Hodge: mortifero da tre punti. E’ l’ultimo ad arrendersi. Voto 7

Coach Nicola Brienza: si lascia scappare via la partita nel secondo tempo per colpa dell’inesperienza. Voto 5,5.