Acea Virtus Roma-Pallacanestro Cantù 74-70
Roma chiude in tre partite la serie contro Cantù qualificandosi per le semifinali scudetto. Cantù ha provato in tutti i modi a strappare la chance di giocarsi una gara 4, giocando una partita coraggiosa. La tripla di Aradori allo scadere del tempo regolamentare ha regalato un overtime a Cantù che però non è bastato per allungare la serie. Hosley, Goss e Mbakwe sono stati il motore di un’eccellente Virtus Roma. Vediamo la cronaca:
Quintetti:
Virtus Roma: Phil Goss, Lorenzo D’Ercole, Quinton Hosley, Bobby Jones e Trevor Mbakwe.
Pallacanestro Cantù: Maarten Leunen, Micheal Jenkins, Joe Ragland, Pietro Aradori e Marco Cusin.
La tripla di Mayo chiude un primo quarto dal punteggio basso ma dall’intensità altissima. Hosley, illuminato in questi primi tre appuntamenti della serie, continua il clinic di onnipotenza cestistica portando a spasso tutti i difensori canturini che si trovano sulla sua strada. Il primo parziale della gara è dei padroni di casa virtussini che si portano sul 6-1. Qualche possesso sprecato e un paio di penetrazioni facili di Ragland rimettono in carreggiata i bianco-blu canturini che ottengono il primo vantaggio della partita sul 8-9. La gara resta sui binari dell’equilibrio ma l’ingresso del giovane Kanacevic mette qualche dubbio ai lunghi canturini che anche al Pianella hanno dimostrato di non saper come prenderlo. La tripla di Mayo manda tutti alla prima pausa sul 14-11.
Entra Gentile e le cose prendono una piega diversa. Due triple consecutive dei ragazzi di Sacripanti li mettono davanti di tre lunghezze (14-17). Si gioca con poca testa ma c’è una cattiveria e un’intensità che vorremmo vedere più spesso sui campi della nostra Serie A. Ragland da 3 e pronta risposta di Mayo. Jones schiaccia in campo aperto e nell’azione successiva Cantù è costretta a fare fallo sul numero 6 giallo rosso. Fallo antisportivo e doppio viaggio in lunetta sprecato da Jones. Poco male per la Virtus perché nel possesso successivo, Goss alza per Mbakwe che schiaccia tra le urla del PalaTiziano strapieno. L’inerzia è nelle mani dei padroni di casa. Goss punisce la difesa canturina con una penetrazione spettacolare (25-22). Cantù resta viva grazie alle triple e all’efficienza dall’arco. Buva piazza la sesta tripla della partita canturina, che vale il 25-28. Torna in campo Hosley e le cose tornano a girare per i padroni di casa. Due recuperi di Hosley e la testa di Mbakwe sopra il ferro proprio allo scadere valgono il pareggio virtussino a quota 31 punti.
Cantù sembra affatticata. Roma è più lucida e lo dimostra anche nei primi minuti del terzo quarto. Hosley resta il migliore della gara. L’aria si fa pesante. Aradori e Jones si scontrano in più di un’occasione. Roma trova l’energia per il nuovo parziale che la rimette davanti, anche se di una sola lunghezza. Mbakwe stoppa per due volte di fila Leunen che non riesce a entrare in partita. Il passaggio di apertura che ne deriva regala a Goss l’opportunità di allungare ancora con un facile lay-up (39-38). Mbakwe è indemoniato. La capacità di muoversi sotto canestro ed esplodere sopra il ferro di questo atleta pazzesco è impressionante. Quando mancano tre minuti sul cronometro del terzo quarto, il centro virtussino è già a quota 11 rimbalzi (chiuderà con 20 rimbalzi ndr). Sacripanti non sa come fermarlo e prova la carta Marconato per provare a rallentare Mbakwe. La soluzione non sembra funzionare. Marconato è troppo lento per i suoi diretti avversari e dopo poco è già in panchina. Roma grazie ai liberi di Baron, e a un parziale di 11-0, raggiunge il massimo vantaggio della gara sul 46-38. Cantù gioca con pazienza perché sa che la sua occasione può arrivare in qualsiasi momento. Stefano Gentile è costretto ad andare in panchina dopo aver rimediato il quarto fallo della sua gara. Il terzo quarto si chiude sul 46-41 per i padroni di casa.
Roma inizia bene anche l’ultima frazione con Mayo che prende il tempo Uter per il nuovo massimo vantaggio 48-41. Kanacevic è costretto ad abbandonare il campo con cinque falli dopo solo un minuto dentro al quarto quarto. Cusin accorcia schiacciano per il 48-43 mentre la partita si fa tesissima. Le squadre non sembrano voler segnare. Il parziale del quarto è di 2-4. Un oscenità offensiva davvero difficile da commentare. Le cose si fanno ancora più complicate per Roma con Hosley che è costretto a tornare in panchina con cinque falli. Cantù accorcia sul 50-49 ma Gentile deve andare a sedersi con cinque falli con due minuti da giocare. Leunen entra in partita proprio quando serve di più e trova il primo vantaggio da molto tempo. Phil Goss segna la tripla del 53-31 e il PalaTiziano esplode. Mbakwe recupera un rimbalzo che può valere una serie tra le urla dello stadio. 38 secondi da giocare e Ragland rimedia un tecnico che pesa come un macigno. Mayo trasforma e mette Roma a due possessi di vantaggio. Cantù pasticcia ma la palla carambola tra le mani di Jenkins che segna la tripla del -1 (55-54). Cantù ci mette un secolo a fare fallo ma Baron non tradisce dalla lunetta: 57-54. Inizia il valzer della lunetta. Aradori fa due su due e si torna a un possesso di distanza. Tocca a Baron che non sbaglia ma con sei secondi da giocare. Aradori supera la metà campo, spara da otto metri e pareggia a quota 59. Overtime.
Cantù parte bene nei cinque minuti supplementari ma Phil Goss è indemoniato. Segna a ripetizione ma Aradori ha voglia di far vedere che di squalo in campo ce n’è uno solo. Segna per il nuovo pareggio a quota 69. Bobby Jones dalla lunetta rimette avanti la Virtus e Cantù spreca il possesso successivo. La palla è di Roma e quando mancano solo 8 secondi la Virtus è di nuovo in lunetta con Goss che segna i due liberi che valgono il +4. Il fischio finale decreta la fine ufficiale di una partita che vale il passaggio del turno. Una partita che manda Roma in semfinale. Una serie chiusa in tre sole partite contro ogni previsione. Una partita che chiude la stagione di Cantù che torna a casa con l’amaro in bocca per una serie giocata non al massimo delle possibilità.
MVP: Quinton Hosley è stato il motore della Virtus Roma ma Trevor Mbakwe ci ha messo l’olio di gomito. Il suo lavoro sotto canestro è la chiave di una partita fisica, dura, difficile. I suoi 20 rimbalzi e le cinque stoppate sono solo la punta dell’iceberg di una partita eccezionale.
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