Krunoslav SIMON - foto Alessio Musolino 2016Bologna – La partita della Virtus è durata cinque minuti, poi Milano ha semplicemente deciso di far valere la legge del più forte e l’incontro è andato verso un’unica direzione. La differenza di talento, fisicità e consistenza mentale tra le due squadre è apparsa evidente. L’Obiettivo Lavoro si è resa pericolosa solo con Pittman e, nell’ultimo quarto, con Gaddy. L’Olimpia, reduce dal successo in Coppa Italia, ha tirato da tre punti con percentuali irreali (62%) e ha trovato un prezioso contributo da tutti. La prima partita da presidente di Alberto Bucci si conclude con una sconfitta, ma per vincere oggi serviva una gara miracolosa che non è arrivata. La Virtus dovrà conquistarsi la salvezza contro altri avversari.

Cronaca: la Virtus parte molto bene dando una brevissima illusione di poter tenere il passo di Milano. Pittman sovrasta Batista e guida da solo l’attacco di Bologna che sfrutta le palle perse dei primi cinque minuti di gioco di Milano. Repesa comincia a ruotare i suoi uomini mettendo in campo Rakim Sanders, l’mvp delle ultime Final Eight, che mostra i muscoli contro la retroguardia bianconera. L’onda d’urto dell’Olimpia cresce con il passare dei minuti. I meneghini tirano con ottime percentuali da tre punti facendo saltare in aria i piani difensivi di Bologna. I ritmi della partita sono alti. L’ultimo minuto di gioco del primo quarto è il riassunto della disastrosa stagione disputata finora dalla Virtus. L’Obiettivo Lavoro subisce, in meno di venti secondi, sei punti (canestro più libero di Cinciarini e tripla di Simon) a causa di due banalissime palle perse commesse nella propria metà campo. 25 – 31 al termine della prima frazione di gioco. L’EA7, una volta messo il muso avanti, scappa via e la forbice tra le due squadre si allarga. Simon è chirurgico, mentre McLean comincia a far sentire la propria presenza sotto canestro. Bologna si disunisce nelle difficoltà e fatica tremendamente a trovare delle alternative a Pittman in attacco. Il parziale di Milano di 23 – 13 del secondo quarto suona già come una sentenza. Le squadre rientrano negli spogliatoi sul punteggio di 38 – 54. Gli esterni bianconeri, in particolare Hasbrouck e Fontecchio, sono disastrosi e non riescono mai a rendersi pericolosi. Nel secondo tempo i ritmi si abbassano e Milano si limita a gestire l’ampio vantaggio. Senza bocche da fuoco lontano da canestro l’Obiettivo Lavoro non ha la forza e la lucidità per tentare ridurre lo scarto sotto la doppia cifra e sprofonda anche a -26. L’Olimpia sbanca l’Unipol Arena con il punteggio di 101 – 85.

La partita:

Pagelle:

Obiettivo Lavoro Bologna:

Dexter Pittman: per tantissimi minuti è l’unico virtussino in grado di buttare il pallone dentro la retina milanese. Segna 26 punti a cui aggiunte 11 rimbalzi e 39 di valutazione. Tocca tantissimi palloni, anche troppi, visto che spesso i suoi compagni smettono di cercare il canestro per servirlo. Voto 7

Simone Fabiani: n.g.

Michele Vitali: 13 punti, ma anche 4 palle perse. La bilancia questa volta non pende a suo favore. Voto 5,5

Roberto Vercellino: n.e.

Gino Cuccarolo: n.g.

Abdul Gaddy: per tanti minuti si guarda intorno e non sa a chi passare il pallone e allora nell’ultimo quarto si mette in proprio con risultati nemmeno scadenti, ma i buoi ormai sono scappati. Voto 6

Alessandro Pajola: n.e.

Simone Fontecchio: ennesima partita negativa, spuntato al tiro ed insicuro in difesa. La sua involuzione continua. Voto 5

Valerio Mazzola: la voglia di far bene lo fa andare fuori giri. Voto 5

Kenny Hasbrouck: evanescente, americano da 1 su 7 al tiro. Servirebbe altro. Voto 4

Rod Odom: comincia a giocare nel secondo tempo. Soli 20 minuti di gioco non possono valere la sufficienza. Voto 5

Coach Giorgio Valli: Milano è più forte, ma la Virtus non ha mai opposto una reale resistenza. Voto 5

 

EA7 Emporio Armani Milano:

Jamel McLean: 10 punti con poche sbavature e con un tiro dalla media distanza che sa punire gli avversari. Voto 6,5

Oliver Lafayette: nell’ultimo quarto prende un fallo tecnico e poi si scatena segnando 11 punti. Voto 6,5

Bruno Cerella: solito cuore e sudore. Voto 6

Mantas Kalnietis: è l’unico giocatore di Milano spuntato al tiro, ma regala anche 5 assist. Voto 5,5

Milan Macvan: sportellate che fanno male alla Virtus. Voto 6,5

Simone Vecerina: n.e.

Daniele Magro: n.g.

Lorenzo Restelli: n.e.

Andrea Cinciarini: miglioratissimo al tiro, stasera ne ha dato una dimostrazione. Voto 6,5

Rakim Sanders: fa sempre la cosa giusta al momento giusto. Voto 6,5

Krunoslav Simon: chirurgico da tre punti (7 su 10) e trova anche il tempo di servire 7 assist. Voto 7

Esteban Batista: inizia soffrendo e poi si prende la sua rivincita nel secondo tempo. Voto 6,5

Coach Jasmin Repesa: ruota bene la sua lunga panchina e torna a casa con la vittoria godendosi un attacco che oggi ha girato a meraviglia.