VITASNELLA CANTU’-ACEA ROMA 83-80

Aradori (Foto Roberto Caruso 2013)

Partita mostruosa di Aradori (Foto Roberto Caruso 2013)

Cantù torna alla vittoria in campionato, al termine di una partita non bella ma vibrante, in cui alla fine a spuntarla è la forza del collettivo della Vitasnella, unita ad una grande serata di Pietro Aradori, contro un’Acea che ha avuto pochissimo dai suoi lunghi e si è affidata alle invenzioni di Goss e al tiro di Baron e Szewczyk per restare aggrappata al match. Cantù ha allungato con decisione a cavallo di secondo e terzo quarto, toccando anche il +15, ma qui si è rilassata concedendo qualche canestro facile a Goss che ha rimesso Roma in partita, fino alla parità a 4’ dalla fine. Qui è stato Joe Ragland, spento fino a quel momento, a trovare 6 punti consecutivi che hanno dato fiducia ai brianzoli, insieme ad una difesa che è tornata a mordere nel momento più importante.

Recuperato in quintetto Cusin per Cantù, mentre Dalmonte parte con Goss e D’Ercole. Avvio a ritmi elevati con Cantù che prova ad appoggiare la palla in post-basso per riaprire sul perimetro dove Aradori si mette subito a lavoro (5-2), ma è efficace anche in difesa dove regge l’impatto con Jones, che Roma cerca per sfruttare il mis-match. Gara equilibrata fino al 7-8, quando Cantù trova un paio di recuperi difensivi e un Leunen in gran spolvero (7 punti in 7’), sia con il gioco interno che con il tiro da fuori, per il primo break (16-8) che costringe Dalmonte al primo time-out. Roma prova ad alzare i ritmi e a stringere in difesa, ma Cantù ha uno Stefano Gentile convinto che con 5 punti consecutivi dà il massimo vantaggio (23-14) che Szewczyk ritocca sul 23-17 della prima sirena.

Un concreto Uter firma il nuovo +9, mentre Roma non riesce ad avere nulla da Mbakwe e prova ad appoggiarsi su un ottimo Goss e sul buon impatto di Moraschini. Cantù, dal canto suo, fatica ad attaccare la zona soprattutto perché Ragland sembra fuori partita ed è Aradori con un paio di magate a tenere davanti la Vitasnella (32-23), ma Hosley e Jones ricuciono per il -4. Roma rischia in difesa cambiando sistematicamente sul pick&roll ma non paga dazio sui mis-match perchè gli aiuti difensivi funzionano e in transizione Goss firma il -2 (39-37) che costringe Sacripanti ad un time-out. Rullo e Goss si sfidano a chi mette la tripla più difficile e il primo tempo va in archivio sul 45-40.

Phil Goss (Foto R. Caruso 2014)

Phil Goss uno degli ultimi ad arrendersi (Foto R. Caruso 2014)

Avvio scoppiettante di ripresa con gli attacchi che hanno la meglio sulle difese, fino a quando Sacripanti decide di aumentare la pressione sulla palla allungando la difesa a tutto campo. Cantù recupera 3 palloni che Jenkins e 5 punti consecutivi di Leunen trasformano nel +11 dopo 3’ con conseguente time-out Roma. Aradori è immarcabile e costruisce per sé e per i compagni regalando a Cusin il più facile dei jumper per il 64-49. Roma si aggrappa a Phil Goss su entrambe le metà del campo per non affondare, ma il problema di Dalmonte è una front-line che subisce troppo in difesa e produce zero in attacco, non dando alternative al gioco dell’Acea. Cantù prova a rifiatare e una bomba dall’angolo di Baron riporta l’Acea sotto la doppia cifra all’ultimo intervallo (68-59).

Cantù apre l’ultimo quarto con 0/4 dai 6.75, mentre Baron e Szewczyk non sbagliano e riaprono la gara (68-65). La difesa di Roma è tarantolata, mette le mani su tutti i palloni e tiene tutte le penetrazioni e serve una magata di Rullo per interrompere l’emorragia, ma ancora Szewczyk e Baron con due missili firmano il -1 a 6’ dalla sirena finale. All’uscita dal time-out Ragland mette la bomba del +4, ma Aradori si fa fischiare tecnico su una decisione dubbia degli arbitri e Roma capitalizza inchiodando la parità con Hosley (75-75), a cui risponde con un gioco da 3 punti un Ragland improvvisamente on-fire, che poco dopo sfrutta un mis-match con Mbakwe per mettere 3 liberi (81-75). La difesa canturina ricomincia a mordere come nel terzo quarto e per Roma il canestro diventa piccolo. Uter, Aradori e infine Jenkins producono 4-5 palle recuperate con Aradori che va ad inchiodare in transizione il nuovo +8 a 1’10” dalla sirena. Sembra finita ma Hosley e Goss non ci stanno e firmano il -3 a 30”. Cantù non riesce a segnare e regala l’ultimo possesso a Goss che Aradori ferma con il fallo tattico, ma Goss sbaglia il primo ed anche il secondo sperando nel rimbalzo che finisce nelle mani di Uter sulla sirena finale.

MVP: Irreale partita per 3 quarti di Pietro Aradori che viaggia a 23 punti e 8/10 dal campo, prima che la stanchezza gli faccia perdere un po’ di lucidità nel finale convulso, dove comunque trova il guizzo per un paio di recuperi difensivi fondamentali. Chiude con 25 punti, 9/11 dal campo, 5 rimbalzi e 2 assist per un 30 di valutazione.

Vitasnella Cantu’-Acea Roma 83-80 (23-17; 22-23; 24-19; 15-21)

CAN: Aradori 25, Ragland 16, Leunen 12. Rim 26 (Leunen 7); Ass 14 (Jenkins 6)

ROM: Goss 22, Baron 20, Szewczyk 10. Rim 29 (Mbakwe 8); Ass 18 (Hosley 5)


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