Da Cantù e Venezia le lodi al lavoro svolto dalla Pallacanestro Biella

I coinquilini di classifica e i prossimi avversari sono sulla stessa lunghezza d’onda. Per loro la speedy Angelico «non è una sorpresa». Mentre il coach biellese Massimo Cancellieri ordina calma e sangue freddo, parlando di crescita mentale unita a dettagli su cui migliorare, Bruno Arrigoni e Andrea Mazzon – in ordine gm della Bennet Cantù a pari punti in classifica e coach di Venezia rivale di domenica – dipingono un’Angelico in versione 5 stelle. Senza il lusso, che oggi appartiene solo alle corde della capolista Emporio Armani Milano. Ma con il massimo delle stelline, considerato che dopo 6 turni i piemontesi occupano la seconda posizione di classifica a pari con Siena, Cantù, Avellino e Varese. «Avevo già avuto sensazione sin dal precampionato che questa Angelico stava nascendo con il giusto modo di porsi e una gran dose di entusiasmo», racconta Bruno Arrigoni, anima di Cantù e tra i dirigenti più apprezzati di tutta Italia. Oggi Angelico e Bennet si trovano appaiate, per i rossoblu contro tutti i pronostici. Anche perché dopo i primi tre turni, il calendario era un’incognita enorme. Biella poteva uscire con un profilo basso, invece ha fatto penare i campioni d’Italia della Mps al Lauretana Forum fino al 40′, poi ha asfaltato la Vanoli Braga Cremona e infine ha chiuso il trittico impossibile con il colpaccio ai danni di Montegranaro. I più ottimisti, avevano disegnato un planning con due punti in classifica su tre incontri. Invece Biella, tanto fortunata, quanto brava a coinvolgere ogni volta attori protagonisti differenti, viaggia a vele spiegate. «La mettono tanto sull’entusiasmo – ribatte Arrigoni -, i giocatori fanno divertire e allo stesso tempo danno la sensazione di divertirsi anche loro in campo. Il merito è prima di tutto della società, ha saputo creare le giuste condizioni per permettere ai giocatori di esprimersi dando il massimo delle potenzialità». Questo consente di nascondere i limiti – che ci sono -, perché in fatto di talento e alternative le squadre oggi a pari punti con l’Angelico sono superiori: «Ma non giocando le coppe, le rotazioni corte danno maggiori certezze e non scontentano nessuno» replica Arrigoni. Gli fa eco Andrea Mazzon, tornato con Venezia in serie A. La Reyer con l’Angelico è la mina vagante di questo avvio di campionato: acciuffata la A quando erano ai nastri di partenza della LegaDue, i veneti sono reduci da tre vittorie consecutive. «Ma a Biella sarà tosta – spiega Mazzon -, in questo avvio sta dimostrando che l’avere idee e l’operare con logica sono temi che ripagano sempre. L’Angelico è un club serio che mette i propri giocatori e staff nella condizione di lavorare bene».


Fonte: La Stampa - Stefano Zavagli