ragland cantù

Ragland, la novità di Cantù (foto Sito Uff. Pall. Cantù)

Si affrontano due squadre sospinte da tifoserie bollenti, la Dinamo vola sulle ali dell’entusiasmo dopo una stagione da record che ha sdoganato la parola tabù “scudetto” che sull’isola nessuno mormora dai tempi di Gigi Riva mentre a nord gli amici brianzoli, sono fans dai rapporti amichevoli cementati a mirto e campari, invece sono più preoccupati dopo una stagione andata a rotoli all’improvviso dopo le belle premesse della Supercoppa vinta, un’Eurolega onorevole in un girone dantesco e che sino al derby vinto a Milano osavano pensare allo stesso triangolo tricolore ma che dopo gli ultimi disastrosi mesi sono pronti ad affrontare i play off con una rabbia antica, quella tipica degli incompresi e dei dati perdenti in partenza. Resta da vedere se la loro squadra, spesso deludente in questa stagione alla voce determinazione, ha la stessa fame dei suoi tifosi. Si sfidano perciò la squadra che gioca il basket più piacevole, sbarazzino, leggero della Serie A contro una leonessa ferita profondamente a cui Sassari vuole dare il colpo di grazia ma proprio poiché in fin di vita è ancor più pericolosa. Sarà anche la sfida delle panchine: il serafico, apparentemente bonario, imponente Meo Sacchetti, il miglior player-coach del campionato,  contro Andrea Trinchieri da molti punti di vista il suo esatto opposto: cerebrale, tormentato, complesso, geniale, duro, istrionico, a momenti quasi dolce ed a momenti insopportabile, col bisogno però insindacabile di avere dei giocatori pronti a gettarsi nel fuoco con e per lui per ottenere i risultati che sogna.

La Dinamo si affiderà alle magie di Travis Diener (foto S. Madau 2012)

La Dinamo si affiderà alle magie di Travis Diener (foto S. Madau 2012)


Perché Sassari:
I sardi arrivano da un campionato da incorniciare con il secondo posto messo in cassaforte ben prima della fine della regular season e un’ultima partita a Siena che ha mandato un messaggio importante: in Sardegna si fa sul serio. Arricchiti dagli innesti di Drew Gordon e Sani Becirovic, i ragazzi di Meo Sacchetti si dicono carichi per una serie che sarà-e ne sono consapevoli- più dura di quanto non si pensi. Avvantaggiati dal fattore campo sarà gara1 a dare le prime importanti risposte sulla condizione mentale della squadra: il pragmatico gigante di Altamura applicherà anche stavolta la sua filosofia di una partita per volta. La leggerezza è sempre stata il punto di forza dei sardi, ora Coach sacchetti dovrà confrontarsi anche con una nuova filosofia: quella delle rotazioni “Non dovremo snaturare il nostro gioco ma essere pronto ad adottare soluzioni alternative” ha detto in conferenza stampa “Il professionismo è farsi trovare pronti quando serve anche per sopperire alle esigenze che si presentano“. Il Presidente Sardara ha però autorizzato i tifosi a sognare perché “non esistono sogni troppo grandi o sognatori troppo piccoli“. Staremo a vedere..

Andrea Trinchieri (foto R. Caruso 2013)

Andrea Trinchieri (foto R. Caruso 2013)

Perché Cantù: Già perché Cantù? Una squadra che nel girone di ritorno ha viaggiato sui ritmi da squadra di bassa classifica, con prestazioni a volte sconcertanti può battere la squadra che, assieme a Varese, ha dominato la stagione? Può ribaltare un pronostico che tutti danno come chiuso a favore dei Sardi? Le sensazioni sono alterne fra rassegnazione e speranza che Mazzarino & co si presentino alle bocche di Bonifacio come novelli Leonida ed una falange Spartana.  Cantù che comunque in stagione regolare ha perso a Sassari, dopo aver comandato a lungo la gara, solo per la solita prodezza di Drake Diener sulla sirena e che, nel giorno dell’addio di Manu Markoishvili ha regolato nella ripresa la Dinamo vincendo di 14 alla NGC Arena. Cantù che comunque possiede un fortino come il Pianella dove è sempre difficile passare specie quando i suoi tifosi si presentano con la bava a la bocca e non con la polemica facile, Cantù che comunque ha qualche giocatore in più rispetto a Sassari sia come panchina lunga sia come abitudine allo stress dei play off, Cantù che ha inserito Joe Ragland ovvero un giocatore fresco di gambe e di testa e che ha l’abitudine ad attaccare verticalmente il canestro: “Average Joe” (e con lui Johnny Tabu) va ad affrontare i due migliori play offensivi del campionato Travis Diener e Sani Becirovic, due da mal di testa come li ha definiti Trinchieri, ma anche i due peggiori difensori in assoluto, che hanno l’abitudine di “accompagnare sotto braccio” l’avversario verso canestro invece di marcarlo e la sua capacità di spezzare la difesa di Sacchetti in due sarà di importanza basilare. Difesa che non è troppo fisica né tattica per cui capitan Mazzarino potrebbe trovare le sue mattonelle per il tiro da tre, mentre Marco Cusin ed Alex Tyus devono offrire un rendimento all’altezza di due grandi atleti come Drew Gordon e Tony Easley.

La chiave: il miglior attacco del campionato contro la miglior difesa, è sin banale individuare la chiave di volta della serie. Sassari è assolutamente micidiale quando riesce a prendersi un tiro nei primi otto secondi dell’azione, recitano gli scouting reports che se riesce a farlo è virtualmente imbattibile e per rallentarla a nulla serve la zona press perché i due Diener e Thornton la battono in maniera irrisoria. La transizione difensiva di Cantù dovrà esser brava ad accoppiarsi subito coi sassaresi e costringerli a prendersi un tiro negli ultimi 7/8 secondi del possesso dove invece la Dinamo è una squadra assolutamente nella norma. Sulla carta è facilissimo, in realtà contro giocatori come i cugini Diener e l’ex dal dente avvelenato Boo Thornton è difficilissimo anche perché contro questi tre non conviene arrivare a giocarsi la gara agli ultimi possessi dove Sassari vince spesso e volentieri mentre Cantù quest’anno ha quasi sempre perso in volata.

Pronostico: nella serie in cui il fattore campo conta di più vediamo Sassari prevalere in gara 7 con la solita magia impossibile di Drake Diener.

Carlo Perotti in collaborazione con Valentina Sanna