Goss al passaggio (Foto Alessio Brandolini 2013)

Goss al passaggio (Foto Alessio Brandolini 2013)

Acea Roma-Lenovo Cantù 89-70

Roma. La Virtus Roma è la prima finalista di questi playoffs 2013. I ragazzi di Calvani hanno vinto gara 7, difendendo il parquet casalingo contro la Lenovo Cantù che è incappata nella serata più difficile di questa post-season. Trinchieri non ha avuto risposta per tutta la partita dai suoi ragazzi che hanno dovuto rincorrere Roma per tutta la partita. La Virtus ha meritato ha meritato la vittoria conducendo questa Gara 7 per tutta la durata del match. Vediamo cosa è successo nel dettaglio.

Lenovo Cantù: Pietro Aradori, Maarten Leunen, Joe Ragland, Alex Tyus e Jeff Brooks.

Acea Roma: Luigi Datome, Gani Lawal, Phil Goss, Bobby Jones e Jordan Taylor.

Primo Quarto

Passano 20 secondi e Lawal stoppa il primo pallone della sua serata su Brooks che stava andando al ferro. La stoppata innesca il contropiede di Roma con Datome che mette in ritmo Jones per il primo canestro della partita. Aradori risponde immediatamente ma Roma mette a segno un parziale di 7 punti che è costruito da mattoni fatti di difesa e palle perse bianco blu (9-2). Trinchieri è imbestialito e chiama Time Out. Cantù esce dalla pausa con una stretta alle viti difensive. Due palle perse consecutive di Roma permettono a Cantù di riportarsi a meno 3 (9-6). Bobby Jones è decisamente dentro a questa partita. Suoi i quattro punti che ridanno a Roma sette punti di vantaggio, con l’assist, importantissimo, per mettere in ritmo Lawal in post basso. Trinchieri chiama Mazzarino. Il campitano canturino inizia male con un’infrazione di passi piuttosto banale. Dopo le quattro perse di Cantù dell’inizio del quarto, è Roma a forzare qualche persa di troppo. Gli extra possessi canturini riavvicinano i ragazzi di Trinchieri che chiudono il quarto sotto di soli due punti (18-16).

Secondo Quarto

Roma esce dalla pausa con idee decisamente bellicose. Calvani sfrutta la rimessa di inizio quarto per costruire un gioco per Goss che segna dalla lunga distanza. Nel possesso successivo D’Ercole riceve da Czyz per la bomba  dall’angolo. Cantù è paralizzata. Roma sfrutta il momento di crisi degli avversari per allungare ancora, e lo fa con Datome che sta decisamente meglio rispetto alle ultime partite (28-16). Trinchieri è avvelenato. I suoi non lo seguono stasera. In attacco, Cantù non segna da più di cinque minuti. Ci vuole un Time Out che Trinchieri chiama prontamente. Aradori interrompe il momento di digiuno canturino ma lo svantaggio è già in doppia cifra (28-18). Rientra Ragland che cerca di costruirsi un tiro da tre dal palleggio che prende il secondo ferro. La faccia di Trinchieri, proprio davanti a noi, dopo il tiro di Ragland, è tutto un programma. Datome continua a macinare punti. La tripla è tornata a funzionare. La caviglia sta meglio. Non una buona notizia per Trinchieri (31-22). Roma ha allentato la morsa difensiva. Leunen è troppo libero e segna per accorciare a meno 6: Calvani non vuole rischiare il rientro degli avversari e chiama immediatamente Time Out. Le parole di Calvani funzionano perché Roma si ripresenta in campo con una faccia diversa e pronta a piazzare un parziale di 6 punti che la riporta a distanza di sicurezza. Ci sono due problemi che Trinchieri dovrà affrontare negli spogliatoi. La marcatura di Taylor e Scekic, che dopo sei gare quasi perfette, non sembra riuscire a essere un fattore stasera. Roma sta giocando benissimo ne è la prova il tiro segnato sulla sirena del secondo quarto da Goss che manda le squadre negli spogliatoi sul 42-32 per la Virtus Roma.

Taylor al tiro (Foto Alessio Brandolini 2013)

Taylor al tiro (Foto Alessio Brandolini 2013)

Terzo Quarto

Si rinizia in sostanziale equilibrio. Roma segna e Cantù risponde. Roma però ingrana le marce alte e alza l’asticella difensiva levando ogni spazio in area a Cantù. In attacco Taylor e Lawal, che è tornato a volare sopra il ferro, combinano per il massimo vantaggio romano: +16. Trinchieri chiama Time Out e le prime parole sai suoi ragazzi sono “What’s the problem?!”. Qual è il problema? Chiede Coach Trinchieri ai suoi ragazzi che non riescono a trovare le controffensive per fermare Roma. Ci prova Mazzarino che, venendo da una prima metà di gara piuttosto anonima, mette la tripla per rimettere sotto la doppia cifra di svantaggio Cantù. Roma riemerge con forza sul finire di terzo quarto. La Virtus domina a rimbalzo con Lawal, soprattutto in difesa, e Bobby Jones che, in attacco, regala a Roma quattro extra possessi fondamentali che i romani sono bravi a convertire in punti preziosissimi. Trinchieri se la prende con Aradori per il suo poco impegno difensivo e lo fa da vero comandante in capo di questa Cantù in difficoltà. Ragland tiene in linea di galleggiamento i bianco blu nei minuti finali del quarto, riuscendo a mandare le squadre all’ultima pausa con Cantù a 8 lunghezze di distanza (61-53).

Quarto Quarto

Roma parte forte anche nell’ultima frazione e in poco più di un minuto piazza un parziale di cinque punti che costringe Trinchieri a chiamare subito Time Out per arginare la fuga giallo rossa. Trinchieri disegna un gioco per Ragland che però non prende forma, anzi permette a Roma di mandare a canestro Czyz (68-53). L’inerzia della gara decisiva di questa serie di semifinali scudetto è nelle mani di Roma che può gestire un vantaggio di 17 punti. E’ dura per Cantù. Ragland ci prova in tutti i modi. Alcune forzature eccessive del play ex-murcia però non sono nei migliori interessi canturini. Roma intanto non sbagli più. Taylor segna qualsiasi cosa gli capiti per le mani, anche con il fallo, come gli succede da dietro l’arco con 4 minuti da giocare (78-59). Il linguaggio del corpo dei blu vestiti non dice niente di buono a Trinchieri e alla truppa di tifosi venuti dal Pianella. Lawal è padrone del pitturato su tutti i lati del campo. I suoi due punti in schiacciata mettono a 21 punti di distanza Roma con tre minuti da giocare. Cantà non si da per vinta. Trinchieri lascai in campo i suoi titolari. Aradori, dopo essere scomparso per buona parte del match, ben arginato dalla difesa di Roma, ritorna protagonista negli ultimi minuti di partita. Calvani da ufficialmente il via ai festeggiamenti mettendo in campo le seconde linee. Datome, in panchina da i primi minuti del quarto, non sembra crederci. Sorride incredulo e abbraccia tutti. Trenta secondi da giocare. E’ finita. Acea Roma 89-Lenovo Cantù 70. La Virtus Roma è in finale scudetto. Cantù non è riuscita nell’impresa di ribaltare il fattore campo. I canturini hanno trovato la serata più difficile proprio in gara 7, quando serviva di più. La serie finisce con l’invasione di campo dei tifosi romani e l’abbraccio ideale con i tifosi venuti da Cantù. Una serie che rimarrà anche per la grande sportività tra le due tifoserie.

Tabellini


Dailybasket.it - Tutti i diritti riservati