Siena rovina la festa della Trenk al ritorno in Serie A, portandosi a casa un match equilibrato e sofferto

Bloccato dalla fisicità del nuovo campionato, Taylor non ha saputo estrarre un coniglio dal suo cilindro e condurre la Trenk alla prima vittoria (foto pallacanestroreggiana.it)

Trenkwalder Reggio Emilia – Montepaschi Siena 56-61

REGGIO EMILIA – Un perfetto guastafeste il nuovo Montepaschi Siena di Luca Banchi, vittorioso per 56-61 nel posticipo della 1a giornata di Serie A 2012/13 sulla Trenkwalder Reggio Emilia, appena salpata verso il mare della massima serie dopo cinque lunghi nel porto della LegaDue e subito costretta a fermarsi. Il punteggio è, per una volta, lo specchio della partita: povera di emozioni e di canestri per 30 minuti, le due squadre a sparare a salve e a spendere le poche energie a disposizione, divertente solo nel terzo periodo, con la Trenk a tentare la fuga e l’MPS a riprendere la lepre e mettere il naso avanti in modo definitivo, pur senza mai spaccare la gara come ai tempi belli. In prospettiva campionato, una gara interlocutoria per entrambe le squadre, ma siamo appena all’inizio…

Quintetti base Trenkwalder RE: Cinciarini, Taylor, Jeremic, Brunner, Antonutti; Montepaschi Siena: Brown, Moss, Carraretto, Sanikidze, Eze

Si comincia! La prima palla a due della nuova stagione in Serie A della Trenkwalder viene alzata e subito le due squadre dimostrano di avere una voglia matta di giocare, battendo subito un ritmo forsennato di contropiedi e transizioni che mantiene la partita in equilibrio per tutta la prima metà del primo quarto (7-4 il punteggio a 4’30” dalla prima sirena). Le percentuali al tiro non vanno di pari passo con le motivazioni e la velocità di gioco, Taylor e Brown dalle due parti spingardano più volte a vuoto, così tocca ai lunghi Brunner ed Eze trasformare tiri facili dentro l’area e alla precisione dalla lunetta muovere lo score. Gli ingressi di Hackett e Kasun per Siena e di James e Filloy per Reggio non apportano particolari benefici, e sono sempre i pick and roll di Brunner (già 9 punti) e i tagli di Sanikidze a creare occasioni da rete, per la verità scarsamente concretizzate da Trenk e MPS, che decidono di non farsi troppo male e chiudere i primi dieci minuti sul 16-15.

Il piccolo break non sembra aver levato del tutto la ruggine che affligge le due squadre al tiro e Taylor deve inventarsi un tap-in volante dei suoi per sbloccare il risultato (18-15 a 7’20”). Dominic James vuole subito farsi notare, ma si intestardisce nell’incornare Hackett a testa bassa e finisce col perdere più volte la bussola. E’ invece Tomas Ress, il jolly che non ti aspetti, a trovare le giocate giuste per il Monte con una tripla e una sorprendente stoppata a un Cervi già sicuro di affondare a canestro. Jeremic risponde con la stessa moneta e la gara torna in equilibrio (22-21, 5’14”). Torna Brunner e si vede, mentre l’entrata in campo di Janning incide marginalmente sulle scelte offensive degli ospiti, ancora troppo affrettati nel concludere a canestro, ma l’equilibrio è tale che l’appoggio solitario di Kangur vale il vantaggio ai senesi e costringe coach Menetti a richiamare i suoi con un time-out d’urgenza (25-27, 2’08”). I due minuti che precedono l’intervallo sono scanditi soltanto dai tiri dalla lunetta e dalla nuova tripla di Ress che vale il vantaggio bianco-verde alla pausa sul 30-32.

E’ Janning ad inaugurare la ripresa come sa, con un jumper dalla media che sembra il preludio perfetto ad un terzo quarto più divertente e ricco di canestri. Le acrobazie di Sanikidze e un ottimo jumper di Taylor lo confermano, e quando anche Cervi mette il primo marchio proprio sulla gara e sulla Serie A, la partita può cominciare per davvero, anche per il pubblico di Reggio fin qui un po’ sonnacchioso. Il momento è magico, una fatidica tripla sembra liberare la rabbia di un Taylor ingabbiato e dà il la all’urlo del PalaBigi: è il primo vero mini-break della Trenk e coach Banchi lo interrompe immediatamente sul 41-36, 4’38”. Le mani ora sono protagoniste: quelle di Cervi intercettano tutto ciò che capita loro a tiro, mentre i polpastrelli dei tiratori si sono definitivamente scaldati, con Jeremic a tentare la fuga grazie a due triple in fila, ma Brown e Kangur restituiscono il favore e il parziale e tengono avanti il Montepaschi all’ultima pausa, 48-49 a 10 minuti dalla fine.

Al rientro per l’ultima frazione è la panchina senese a farsi notare con Hackett e Kangur a realizzare in contropiede e da lontano. Le percentuali delle squadre, evidentemente a corto di benzina per poter giungere fresche oltre il trentesimo, ripiombano nella mediocrità, e la buona intensità delle due difese non rende più facile il compito dei due attacchi. Il momento sembra difficile in particolare per la Trenk (50-56 a 6’09” dal termine), spuntata e senza idee, così i tifosi bianco-rossi, temendo uno dei letali maxi-parziali di Siena, aumentano il volume del loro tifo, ma l’MPS non è più la macchina schiaccia-sassi a cui eravamo abituati e, fatta eccezione proprio per la tripla della vecchia guardia Ress, non riesce ad accelerare in modo deciso per lasciare lì una volta per tutte una Trenk davvero con la lingua a penzoloni (54-59 a 3’45”). James spende forse le ultime energie per volare (letteralmente) a stoppare Moss, poco dopo escluso dalla partita per il suo quinto fallo. Non si segna per un paio di minuti, Taylor insiste nell’uno contro uno ma i punti vengono solo dai soliti Kangur e Brunner, entrambi lesti a farsi trovare tutti soli nei pressi del canestro. Si entra nell’ultimo minuto sul punteggio di 56-61: Brunner si svita in post basso ma è ben arginato dallo stesso Kangur, tenta lo scarico verso Antonutti ma Carraretto intercetta e consegna ad Hackett la palla del possibile match point. L’attacco toscano spreca l’occasione e a 25 secondi dalla sirena le speranze reggiane sono ancora flebilmente vive. La scelta di coach Menetti dopo il time-out cade su un pick and roll tra James, in campo negli ultimi minuti per un complessivamente più positivo Cinciarini, e Brunner, ma l’esito non è certo quello sperato: James palleggia e palleggia, poi cerca Antonutti ma un rimpallo fortuito spedisce il pallone fra le mani di Hackett e questa volta è davvero finita. Vince Siena 56-61, la festa della Trenk riesce solo a metà…

Pensieri della buonanotte

La Trenk si aspettava sicuramente un avvio difficile, incontrare i Campioni d’Italia non lasciava spazio a dubbi, e forse tenere il muso appaiato a quello del Montepaschi per quasi 40 minuti può essere già considerato un successo per una neo-promossa, però… Però resta il rammarico di essere rimasti a secco di carburante a pochi metri dal traguardo e aver sprecato le ultime occasioni per il sorpasso, dopo una gara tenuta sempre in equilibrio grazie al tiro di Jeremic e la grinta di Brunner. Non bocciata quindi, ma rimandata a ottobre. Dal canto suo, Siena dimostra di aver perso i suoi interpreti migliori ma di non aver smarrito lo spirito della grande squadra, quello che ti tiene incollato all’avversario nel momento difficile e ti fa restare in testa fino alla fine una volta trovato il vantaggio, anche quando Ress e Kangur sono i tuoi migliori in campo… Il lupo perde il pelo…

Most Valuable Player Tomas Ress

C’era da aspettarselo: i dubbi sul ciclo rinnovato di Siena fioccano, la pressione sul nuovo gruppo perché imiti le gesta irripetibili degli Stonerook e dei McIntyre è già tantissima e chi poteva decidere la prima gara in bilico del campionato se non uno che ha vissuto tutte le gioie della dinastia Pianigiani, una vecchia volpe come Ress? I 9 punti e 4 rimbalzi potranno sembrare poca cosa, ma il 3/6 da tre è determinante, tre canestri da lontano nei momenti chiave che hanno issato il nuovo Montepaschi alla vittoria. … ma non il vizio…

Least Valuable Player Donell Taylor

Il mago di Washington ha cambiato palcoscenico e lo spettacolo non è riuscito proprio allo stesso modo. Il tabellino non è nemmeno da buttare, 10 punti e 10 rimbalzi, ma le percentuali al tiro (3/11 da due e 1/5 da tre) rivelano il vero rendimento della guardia reggiana, limitata dall’estrema fisicità di Moss, Hackett e Carraretto. L’impatto fisico di Taylor con il nuovo campionato era il principale dubbio alla vigilia, purtroppo fondato, ma ha tempo per migliorare. Per ora, suonato.

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Pagelle Trenkwalder RE: Jeremic 6.5, James 6, Taylor 8, Brunner 7, Antonutti 5.5, Filloy 5.5, Slanina 6, Cervi 6, Cinciarini 6.5; Montepaschi Siena: Kasun 5, Brown 6, Eze 6, Carraretto 6, Kangur 6.5, Sanikidze 6.5, Ress 7, Janning 6, Hackett 6, Moss 6.