Villalta e Arrigoni

Villalta e Arrigoni

Il Memorial Porelli è stata l’occasione per presentare ai tifosi bianconeri la Virtus della nuova gestione Villalta-Arrigoni e per celebrare l’ex presidente Porelli, l’uomo che creò il mito delle V Nere. Il presentatore della serata è stato Andrea Mingardi che ha anche cantato il nuovo inno della Virtus. Prima dell’annuncio di tutti i giocatori della nuova stagione è stato mostrato un video in ricordo di Gianluigi Porelli, un modo per creare un legame tra il passato e il presente, tra la storia gloriosa della Virtus e le ambizioni attuali della squadra di coach Bechi.  Erano presenti tanti ex campioni bianconeri: Albonico, Binelli, Coldebella, Serafini, Abbio ecc. I ForeverBoys hanno reso omaggio a Porelli con questo striscione: “La cosa più bella che ci hai lasciato è l’orgoglio per il nostro passato”. Terminato il rito d’iniziazione è andata in scena l’amichevole contro Cantù che si è conclusa con la vittoria della squadra brianzola. Per la Virtus male King e malissimo Ware, mentre le note positive sono arrivate da Hardy, Jordan e il sempre più leader Walsh (quasi doppia doppia per lui con 16 punti e 9 rimbalzi). Cantù ha vinto meritatamente comandando per quasi tutto l’arco dell’incontro trascinata da Ragland (15 punti e 20 di valutazione).

Granarolo Bologna – Pallacanestro Cantù 58 – 74

Quintetto Granarolo: Ware, Hardy, Gaddefors, Motum, King

Quintetto Pallacanestro Cantù: Ragland, Jenkins, Aradori, Leunen, Cusin

CRONACA:

La Virtus quando prova a correre è un bello spettacolo con Hardy che è una saetta imprendibile per la difesa canturina. Cusin commette quasi subito due falli e allora Sacripanti mette dentro Uter al posto del centro azzurro. I brianzoli hanno il playmaker Ragland in gran spolvero, capace di segnare e sfornare assist. 16 – 24 al decimo. Ottimo l’impatto di Uter che si fa trovare sempre pronto sui pick and roll e sugli scarichi dei compagni. Bechi schiera i  giovani Imbrò e Fontecchio con scarsi risultati. La difesa bianconera è inesistente e Cantù ha vita facile in attacco. Un contropiede di Ragland fa guadagnare a Cantù un vantaggio in doppia cifra: 20 – 31. Ware non riesce a dare ritmo ai propri compagni e ci deve pensare Walsh a produrre qualcosa per sé e per Hardy, l’unico virtussino ispirato in attacco. 28 – 40 al 20esimo. Buono l’impatto di Jerome Jordan che dispone di un fisico granitico e mostra una intensità maggiore rispetto a King. La Virtus rientra in campo con un parziale di 6 – 0 spinta dal centro giamaicano. Cantù non si scompone e con Aradori e il solito Ragland ricaccia indietro Bologna. Bechi rimette in campo Imbrò al posto di un dannoso Ware, ma il risultato non cambia. 41 – 55 al 30esimo. Otto punti consecutivi di Walsh rianimano la Virtus, ma è un fuoco di paglia perché l’attacco bianconero ritorna a bloccarsi poco dopo. Cantù non deve far altro che amministrare il risultato. Negli ultimi minuti si mette in luce, tra le fila briaonzole, Jones, mentre è Leunen a mettere la tripla del KO. Finisce 58 – 74 per gli ospiti.