Kristjan Kangur a segno nel primo tempo (Foto: Alessia Doniselli)

Kristjan Kangur a segno nel primo tempo (Foto: Alessia Doniselli)

Dell’Agnello: Si può solo dire che Milano e Pesaro sono due squadre che fanno due campionati diversi. Detto questo, posso elogiare i miei per il buon inizio; poi però nel secondo quarto abbiamo vanificato quello che abbiamo fatto di buono con troppe palle perse, causate dalla fisicità di Milano. Abbiamo concretizzato poco, specie in area, perché eravamo sovrastati fisicamente e ci mettevano spesso le mani addosso, cosa a cui non siamo abituati. Guarda caso abbiamo perso per la prima volta la lotta a rimbalzo, giusto per sottolineare la grande differenza tra noi e loro. Ho però visto voglia di passarsi la palla, una buona difesa match-up e anche qualche tiro ben costruito, pur punito da cattive percentuali. Da qui dobbiamo ripartire per le ultime 5 partite: sono 5 partite giocabili (attenzione, non facili, ma giocabili) e che per noi sono determinanti, a partire da quella di Cremona. Turner stasera ha giocato male, e la sua cattiva partita è stata ancora più evidente perché è il nostro giocatore di punta e non possiamo farne a meno. Ma è inutile puntare il dito, perché è ovvio che Milano ha preparato la partita su di lui, gli ha messo addosso il miglior difensore del campionato, spesso l’hanno raddoppiato e hanno usato una fisicità a cui non siamo abituati. Si è sfiduciato e ha giocato come ha giocato. In un certo senso siamo quasi una squadra di juniores, la maggior parte dei giocatori è appena uscita dall’università, mentre Milano ha giocatori abituati all’Eurolega, e la differenza è notevole.

Banchi: È arrivata la vittoria che cercavamo, soprattutto all’interno di un periodo particolare, che prevede due partite contro le squadre in coda a ridosso di impegni che avrebbero potuto assorbire le nostre energie fisiche e mentali (Efes, Fenerbahce e Barcelona). Dovevamo e volevamo quindi dare un segnale forte di che tipo di squadra siamo, in grado di giocare al massimo, anche mentalmente, ogni partita. Stasera ci abbiamo messo parecchio a entrare in ritmo, anche a causa di parecchie palle perse. Siamo stati però molto continui e consistenti in difesa, soprattutto contro Turner, che è un giocatore di talento, in grado di metterne 37 contro Roma. La squadra ha dimostrato di essere coesa e unita, e che stiamo costruendo la giusta mentalità, lo dico dopo questa vittoria e lo dico vedendo il lavoro che facciamo in palestra giorno dopo giorno. Ora abbiamo un calendario molto impegnativo: oltre all’Eurolega, che non ci darà nemmeno un attimo di pausa (giocheremo di venerdì contro Málaga, e poi il martedì o mercoledì successivo i quarti di finale), in campionato ci giocheremo la testa della classifica nelle ultime giornate, in cui incontreremo avversari come Cantù, Sassari e Siena. Dovremo perciò continuare a lavorare con la massima concentrazione e la giusta mentalità.